Nel prossimi giorni ci sarà la riapertura delle bellezze italiane, come la Torre di Pisa che riaprirà domani 30 maggio. L’arte e l’architettura sono ripartite già dal 18 del mese, data dell’inizio della “Fase 2”, ma non tutti i poli museali sono stati da subito accessibili. Le perdite del settore artistico durante i mesi di lockdown sono ingenti e non si prevedono miglioramenti sostanziali. Nonostante che le frontiere riapriranno a giugno, il flusso di visitatore sarà prettamente italiano e in tempi di crisi economica l’arte e il tempo libero sono le prime attività che vengono abbandonate. Come sarà l’arte e l’architettura al tempo del Covid-19?
“In tre mesi di lockdown stimati 12 milioni di perdite”, Eike Schmidt direttore degli Uffizzi
In questi periodi gli appassionati si sono abituati a visitare le gallerie d’arte e l’architettura grazie a riprese e a viste 3D, perdendo l’emozione che può dare solo la vista dal vero. Quando avverrà la definitiva riapertura delle bellezze italiane saranno necessarie molte misure di controllo delle visite. In molti luoghi sarà eliminato l’acquisto al botteghino dei biglietti d’ingresso, sarà possibile effettuare solo prenotazioni on-line. Molti rivalutano i poli museali a cielo aperto, come il Parco dei Mostri di Bomarzo a Viterbo o Parco Sculture del Chianti.
La ConfCultura ha pubblicato un vademecum con tutte le misure da adottare ber la fruizione dei Beni Culturali italiani. La distanza di sicurezza da mantenere è di 2m, così da permettere anche la sosta delle persone dinanzi ad un opera per goderne la bellezza. Sarà necessaria la igienizzazione giornaliera dei locali e delle mani prima di iniziare la visita. Gli ascensori saranno limitati all’uso delle persone portatrici di disabilità e in ogni caso a un flusso molto ridotto. Sarà obbligatorio tenere le finestre aperte, purché non sia lesa la tutela delle opere d’arte. In Piemonte è prevista la redazione di una cartografia che controlla gli assembramenti in città, compresi i monumenti e i musei.
“Abbiamo scelto di riaprire per dare un segnale di speranza al mondo intero – dichiara Pierfrancesco Pacini, presidente dell’Opera primaziale pisana, che controlla la Torre di Pisa – I visitatori avranno a disposizione anche un dispositivo elettronico che emetterà segnali visivi e sonori per avvertire che non si sta rispettando il distanziamento interpersonale di un metro“. Per la riapertura delle bellezze italiane, a Pisa come a Pompei e altri monumenti italiani, sarà ridotto alla metà il numero di accessi contemporanei possibili.
Ci sono però casi di aperture molto veloci, comunque effettuate in sicurezza. Il Colosseo ha aperto i battenti ieri 28 maggio, Villa d’Este il 27 e Pompei il 26. Sono previsti anche maxi incentivi per il settore, biglietti ridotti dal 20 all’80% in moltissime strutture italiane e aperture straordinarie per attirare la curiosità dei visitatori. L’arte e l’architettura al tempo del Covid-19 hanno però un’opportunità, quella di digitalizzare finalmente l’enorme patrimonio italiano e diventare avanguardia nel campo in tutto il mondo.