Rientro a scuola: a settembre divisori in plexiglas fra i banchi?
Con 245 voti a favore, il 6 Giugno 2020 è passato alla Camera il Decreto Scuola proposto dal Ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina. L’ok al Senato era già arrivato il 28 maggio scorso. La conversione in legge è stata approvata con 245 sì e 122 no. Proprio l’opposizione ha manifestato il suo dissenso alle idee del Ministro, sventolando uno striscione con scritto “Azzolina bocciata!”. Ma al di là dei contrasti fra le fazioni politiche, è importante far chiarezza sul futuro dei giovani, che il prossimo anno dovranno affrontare un nuovo percorso scolastico. La questione che più desta dubbi è quella legata al rientro, per il quale è previsto che a scuola a Settembre fra i banchi vi saranno dei divisori in plexiglas.
Le misure più urgenti
Il decreto ha stabilito le questioni più urgenti, ovvero la conclusione dell’anno scolastico 2019/20, in particolare per gli esami di Stato conclusivi del I° e del II° ciclo di istruzione e la valutazione finale degli alunni. Esso contiene la cornice normativa per lo svolgimento degli esami di Stato conclusivi del I° e II° ciclo e per la valutazione finale degli studenti. In seguito all’emergenza Coronavirus, infatti, sono state previste misure specifiche e semplificate per questo anno scolastico. In particolare, l’Esame di Stato del I ciclo coincide con la valutazione finale da parte del Consiglio di classe, che terrà conto anche di un elaborato consegnato e discusso online dagli studenti. Mentre per la maturità è prevista la sola prova orale in presenza.
Il rientro a scuola a Settembre, divisori in plexiglas fra i banchi e non solo
Ad inizio Giugno, il Ministro dell’Istruzione aveva tenuto due ore di videoconferenza sulla scuola. Con la presenza del Premier Conte ed altri cinquantatré interlocutori, il Ministro Azzolina offrì un primo quadro sui rientri in classe. Si trattava di ipotesi che vagliavano due possibili situazioni. La prima in cui il contagio prosegua in maniera molto lenta. La seconda in cui il contagio viaggi con un ritmo più sostenuto e che necessiti di mantenere misure di distanziamento. A seconda dello stato del virus, per dare sicurezza agli studenti si potranno prevedere “pannelli in plexiglas a scuola a Settembre nelle aule a compartimentare i banchi” e, se necessario, “pensare a tensostrutture e opere di edilizia leggera nelle aree esterne degli istituti scolastici”. Inoltre il Ministro scartò l’ipotesi di turni, alternando giorni ed alunni. La Azzolina si vedeva, invece, favorevole alla rimodulazione dell’unità oraria, portando l’ora scolastica a 40 minuti.
A Bergamo si sono già attrezzati
Mentre in Cina si sono attrezzati realizzando scuole sulla base degli ospedali temporanei, in Italia si è ancora fermi. Ma non dappertutto. Seppure l’idea dei divisori in plexiglas per il rientro a scuola a Settembre sia ancora un’ipotesi, c’è chi si è già attrezzato. A Bergamo, epicentro dell’epidemia di Coronavirus, in un liceo artistico sono stati già collocati i divisori in questione attorno a ciascun banco. Cesare Botti, dirigente scolastico del liceo artistico statale Giacomo e Pio Manzù, ha postato sulla propria pagina Facebook le foto delle classi del suo istituto, con i divisori in plexiglas già montati sui banchi. “Pronti per ampliare le misure di sicurezza per gli Esami di Stato. Già che c’eravamo abbiamo provato a realizzare quanto paventato dal Ministro sull’eventuale rientro a settembre. Le strutture sono in cartone e polipropilene. Leggere, sicure, semplici da manutenere ed economiche”.
Più informazioni sul plexiglas: è davvero efficace?
La scoperta di questo materiale risale al 1933. Il primo esemplare di plexiglas è stato sviluppato e prodotto in Germania grazie ad Otto Röhm. Il plexiglas, nome commerciale del polimetilmetacrilato (PMMA), è un derivato dell’acido metacrilico. Esso è realizzabile in due modi: per estrusione, un processo di produzione industriale di deformazione plastica che consente di produrre pezzi a sezione costante; per colata, un processo di fusione, raffreddamento, e solidificazione. In termini di sicurezza, oltre che prevenzione da contagio, è ottimale, in quanto non ha controindicazioni particolari. Esso deriva dall’acido metacrilico, il cui estere metilico è il metilmetacrilato, una sostanza non tossica né irritante per contatto o ingestione.
Idea non condivisa da tutti
L’ipotesi di utilizzare i divisori in plexiglass per il rientro a scuola a Settembre non mette tutti d’accordo. Fra psicologi, esperti e anche politici si è, infatti, creata una spaccatura. Forti opposizioni sono giunte dalla Lega, ma anche dai componenti della commissione Bianchi, instituita al Miur, che rimettevano la decisione al Comitato tecnico scientifico. Contro questi divisori si è anche espresso uno psicoterapeuta dell’età evolutiva del calibro di Alberto Pellai: “Pensare ai bambini dentro alle gabbie di plexiglass mi fa rabbrividire, è come vederli al guinzaglio o con la museruola”.
Parere favorevole è, invece, giunto da Maria Rita Parsi, psicoterapeuta e componente dell’Osservatorio per infanzia e adolescenza: “E’ un rimedio. Se veicolato responsabilizzando i ragazzi al rispetto delle regole e rendendo i giovani protagonisti dell’incarcerazione ed abbattimento del virus, non è negativo”. Anche i presidi, per bocca del presidente dell’Anp Antonello Giannelli, sostengono l’idea delle “mini pareti in plexiglass”, ma contemporaneamente chiedono “più investimenti e più assunzioni”.