Home » News » Post lockdown: riparte il cantiere più alto d’Europa

Post lockdown: riparte il cantiere più alto d’Europa

Riparte il cantiere più alto d’Europa. Ph. matterhornparadise.ch

Riparte il cantiere più alto d’Europa. Ph. matterhornparadise.ch

L’Italia riparte. Dopo l’entusiasmante impresa della costruzione del nuovo ponte di Genova, costruito in meno di due anni, è la volta della funivia che collega il Piccolo Cervino e la Testa Grigia. Dopo un interminabile lockdown che ha messo in ginocchio l’economia del paese intero, i cantieri riaprono e tra questi riparte il cantiere più alto d’Europa. La vera impresa, per questo tipo di opere, è proprio costruire le strutture portanti a 3500 metri.

I lavori per il nuovo Matterhorn glacier ride sono cominciati ufficialmente il 1° aprile 2016, cosi come si legge sul sito ufficiale dedicato. La funivia collega la cima del Piccolo Cervino e la Testa Grigia, localizzati tra Valtournenche e la Valle di Zermatt. Una zona percorribile solo in sci, dal 2021 potrà essere percorsa tramite un imponente impianto trifune. Un’opportunità soprattutto turistica, poiché permetterà di raggiungere le due località sciistiche con facilità godendo di un panorama mozzafiato a 4000 metri di altezza.

La struttura

L’impianto è costituito da tre funi, una traente e due funi portanti con capacità di 10 cabine da 28 posti. La ditta che sta per compiere tale opera è tutta italiana, la Leitner ropeways, una squadra super selezionata per via delle difficili condizioni che gli operai devono sopportare. Infatti, come specificato nel sito dedicato le condizioni atmosferiche non permettono facilità di lavorazione e trasporto di materiali. Basti pensare che le temperature arrivano fino a meno 30 gradi, con raffiche di vento fino a 240 km/h. Per non parlare delle forti e improvvise nevicate e le fitte nebbie che non permettono la visibilità. Si stima che le prestazioni di un uomo, in queste condizioni (considerando anche l’altitudine e la scarsità di ossigeno) si riducono fino al 60 per cento.

Collegamento funicolare. Ph. matterhornparadise.ch

Perfino il materiale utilizzato risente di tali condizioni, tantoché sono necessari accorgimenti per non perdere le prestazioni. Il calcestruzzo viene lavorato in deposito a basse altitudini ed impastato con acqua calda. Viene successivamente trasportato, tramite teleferica, nel cantiere più alto d’Europa e non deve raffreddarsi sotto gli 8 gradi. Anche i macchinari edili sono stati adeguati. Inizialmente il cantiere poteva essere rifornito solo tramite elicottero, successivamente è stata dotata di teleferica lunga 4015 metri con capacità di 8 tonnellate.

La totalità della struttura è costituita da due montanti, situate in prossimità delle stazioni e tre piloni di sostegno distribuite nel percorso. Inoltre, i montanti fungono da sostegno per le stazioni, per le quali sono stati utilizzati circa 1500 metri cubi di calcestruzzo. La necessità di utilizzare tali enormi quantità di calcestruzzo è nata dal fatto che il terreno risulta essere molto soffice, comunemente chiamato permafrost ovvero terreno ghiacciato. Per questo è stato necessario scavare nella roccia per oltre 35 metri, affinché si trovasse un appoggio stabile.

L’altezza del Cervino. Ph. matterhornparadise.ch

Le funi

Anche per il trasporto e la messa in opera delle funi è stato realizzato un rocambolesco lavoro. Per raggiungere il cantiere più alto d’Europa, è stato necessario srotolare 80 tonnellate di fune e distribuite su due bobine per poter essere trasportate più facilmente. Successivamente sono state riarrotolate sulla bobina originale. Tramite una fune ausiliaria, portata in cima più facilmente, è stata trainata la fune principale.

Un imponente opera da oltre 35 milioni di franchi, l’equivalente di 33 milioni di euro, che ha portato entusiasmo ad entrambi le località sciistiche, considerata l’alta prospettiva di crescita di turismo. Sicuramente sarà accessibile solo a pochi, considerato che per una traversata si debba arrivare a spendere sui 120 euro. Certo è che lo spettacolo è garantito e i panorami mozzafiato, sulle Alpi, non mancano.