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Rivoluzione green, solo chiacchiere | Nessuno ci crede sul serio: ‘È tutta una questione politica, ci si concentra solo sulle auto elettriche’

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Auto elettrica parcheggiata (screenshot ReStart Rai/YouTube) - www.buidingcue.it

Scetticismo crescente sul vero impegno per l’ambiente: il focus sarebbe limitato ai veicoli elettrici, ma c’è molto da fare.

L’idea del “green” nasce dalla crescente consapevolezza dell’impatto negativo che le attività umane hanno sull’ambiente. Durante il XX secolo, l’industrializzazione e l’uso massiccio di risorse naturali portarono a inquinamento, deforestazione e cambiamenti climatici. Queste problematiche spinsero studiosi e attivisti a proporre soluzioni più sostenibili per salvaguardare il pianeta.

L’ambientalismo moderno prese forma negli anni ’60 e ’70, quando i movimenti ecologisti iniziarono a promuovere il rispetto per la natura. Fu un periodo segnato dalla pubblicazione di studi che evidenziavano i danni all’ecosistema e dalla crescente richiesta di politiche più rispettose dell’ambiente.

Le prime misure concrete per affrontare le crisi ambientali portarono alla creazione di organizzazioni internazionali e leggi mirate a limitare le emissioni e proteggere le risorse naturali. Le imprese e i governi cominciarono a integrare il concetto di sostenibilità nei loro piani, adottando pratiche più ecologiche e responsabili.

Anche le normative europee sono cambiate, con l’indicazione di fonti rinnovabili e una strategia che si sviluppa via via verso le auto elettriche. Basterebbe questo per combattere la crisi climatica?

Cosa sta succedendo

Passare dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili richiede investimenti importanti, sviluppo tecnologico e un cambiamento nelle infrastrutture globali. La necessità di cooperazione internazionale per rispettare gli impegni climatici, come quelli degli Accordi di Parigi, porta con sé problematiche legate alla diversità di interessi economici e politiche nazionali divergenti.

Educare le persone a vivere in modo più ecologico e consapevole richiede tempo, risorse e strategie efficaci. L’economia circolare deve diventare più integrata e diffusa per ridurre i rifiuti e massimizzare l’uso dei materiali. L’accesso alle tecnologie verdi e alle risorse per adottare pratiche eco-friendly non è equamente distribuito, creando un divario tra Paesi ricchi e in via di sviluppo.

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Spina per auto elettrica (screenshot ReStart Rai/YouTube) – www.buidingcue.it

Le opinioni degli esperti

Il dibattito sulle auto elettriche è diventato centrale nella transizione energetica, con normative stringenti che ne spingono l’adozione. Materiali come litio, cobalto e nichel richiedono processi estrattivi e di raffinazione inquinanti, e il loro smaltimento resta problematico. In molti Paesi l’elettricità proviene ancora da fonti fossili. Così si generano emissioni indirette nell’ambiente.

Molti automobilisti continuano a preferire i veicoli a combustione o ibridi, citando il costo elevato, la scarsa autonomia e l’insufficiente rete di ricarica come limiti principali. Mentre l’industria automobilistica spinge sull’elettrico, fonti rinnovabili come il solare e l’eolico rischierebbero di essere trascurate.