Ponti

Rolling Bridge: a metà fra un ponte ed una scultura artistica

Spesso e volentieri, la miglior soluzione per collegare due posti fisicamente separati da un ostacolo naturale (quale un fiume o una profonda vallata) è quella di costruire un ponte attraverso questo. L’esempio dell’eterno dilemma sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina ne è la prova lampante in questo senso.

A volte però la realizzazione di un’opera simile comporta l’insorgenza di un nuovo ostacolo ad una qualche via di traffico (specialmente fluviale). In altre parole, costruire un ponte potrebbe provocare l’interruzione della navigabilità di un qualche fiume o canale. Ed è a questo punto che l’ingegneria e l’architettura incontrano l’arte, con risultati molto spesso di notevole impatto artistico oltre che trasportistico.

Abbiamo avuto la possibilità di raccontarvi di alcune di queste opere d’arte (mai terminologia risulta più calzante come in questo caso). Partendo dal Cirkelbroen di Copenhagen, il ponte ciclopedonale che si apre e si chiude come per magia per alternare il passaggio delle barche a quello di pedoni e ciclisti. O ancora, siamo andati alla scoperta dello Slauerhoff Bridge, il ponte-bilanciere olandese che da chiuso permette il passaggio delle auto e da sollevato quello delle barche.

Arricchiamo ora questa raccolta di un nuovo ponte mobile, il Rolling Bridge in quel di Londra, vera e propria opera in cui ingegneria, architettura ed arte si intrecciano fino a mescolarsi intimamente.

La particolarità del Rolling Bridge

Il nome dell’opera è già particolare di suo, significando letteralmente “ponte rotolante”. Il Rolling Bridge attraversa un’insenatura del Grand Union Canal a Paddington Basin, ad Ovest di Londra, ed offre certamente uno spettacolo straordinario per chi frequenta l’area. A seconda del momento della giornata in cui vi troviate a transitare vicino al ponte, potreste vedere una passerella in acciaio e legno che scavalca il bacino o una ruota ottagonale. La peculiarità del ponte pedonale, lungo 12 metri, è infatti quella di aprirsi e chiudersi trasformandosi da un’unica solida piattaforma in una struttura poligonale che giace sulle rive del bacino.

Ideata dal famoso team di progettazione londinese Heatherwick Studio, autore di altre notevoli opere quali Little Island a NY o del lussuoso condominio EDEN di Singapore, dal 2004 attira visitatori (autoctoni e non) in quel piccolo angolo della capitale inglese.

Il Rolling Bridge. (Credits: heatherwick.com)

Sembra essere una normale passerella in acciaio e legno quando è aperta, fino a quando non deve “togliersi di mezzo”. Quindi, invece di muoversi o sollevarsi come un elemento rigido, il Rolling Bridge si arriccia fino a quando le sue due estremità si incontrano. Il ponte si trasforma in un ottagono che si erge su un lato del canale, senza traccia di ponte sull’altra sponda.

Ma, esattamente, quando avviene la “magia”? Presto detto: ogni venerdì a mezzogiorno. Ormai quest’orario è diventata una tappa fissa per abitanti del luogo, turisti e curiosi in generale. Una sorta di rito, in cui il Rolling Bridge sembra quasi “svegliarsi” dal suo torpore e, lentamente, si srotola permettendo il passaggio. Per ammirarlo si prende la metropolitana fino alla stazione di Paddington, incamminandosi verso l’ospedale St Mary. Da lì, attraversando il Paddington Basin Footbridge, lo ammirerete in tutta la sua bellezza, aperto o chiuso che sia!

Come funziona il ponte rotolante?

Chiaramente nessuna “magia”, bensì un ingegnoso sistema che permette al Rolling Bridge di richiudersi e distendersi a comando. Piuttosto che progettare un singolo elemento rigido che si muove per consentire il passaggio del traffico, il Rolling Bridge si apre arricciandosi lentamente e dolcemente fino a trasformarsi da un ponte pedonale rettilineo in una struttura circolare. Il ponte è costituito da otto sezioni in acciaio e rivestito con un piano di calpestio in legno scuro che conferisce calore alla struttura e una piattaforma morbida per i pedoni.

Il concetto è nato dal desiderio di produrre un ponte che si aprisse in modo più sensuale, trasformandosi completamente piuttosto che semplicemente sollevandosi e spostandosi dalle traiettorie delle barche. Il Rolling Bridge utilizza un complesso sistema di pistoni idraulici che si trovano verticalmente sul ponte e sollevano i giunti nel suo corrimano provocando la piegatura dell’intera struttura. Mentre si piega, ciascuna delle otto sezioni viene sollevata simultaneamente, facendola arricciare fino a quando le due estremità si toccano e formano un poligono di otto lati.

Stralcio progettuale del Rolling Bridge. (Credits: heatherwick.com)

L’intera struttura è stata costruita a Littlehampton Welding sulla costa del Sussex e poi è stata fatta galleggiare lungo il Grand Union Canal, prima di essere sollevata in posizione e attaccata al sistema idraulico che ne alimenta il movimento.

Il Rolling Bridge ha vinto numerosi premi tra cui uno Structural Steel Award e un Emerging Architecture Award. Un’ultima curiosità: l’idea del design si ispira al dinosauro Apatosaurus del film Jurassic Park, e al modo in cui gli animatori replicano la carne dell’animale e ne copiano il movimento naturale e la flessibilità con meccanismi in acciaio ricoperti di gomma siliconica.

Ricostruzione dell’Apatosaurus, da cui trae spunto il Rolling Bridge.
Published by
Shadi Abu Islaih