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A Roma una stazione di servizio con asfalto al grafene

Quella a Roma è una novità mondiale assoluta. Si tratta della prima stazione di servizio al mondo ad utilizzare il grafene, un particolare composto estremamente resistente. Tutto made in Italy, è stato prodotto da un’azienda di Brescia, la Iterchimica. La scelta è ricaduta su questo materiale per garantire prestazioni più durature ad impatto ambientale low.

L’asfalto che dura in eterno

Il grafene è un materiale, che per le sue proprietà atomiche, è estremamente sottile. Infatti, è costituito da uno strato monoatomico, per cui ha le dimensioni di un atomo. Nonostante questo, il grafene risulta essere molto resistente, 200 volte in più dell’acciaio. Il grafene è anche un ottimo conduttore di calore e viene molto utilizzato per le celle solari. Le sue capacità termiche lo rendono più performanti dell’oro e del diamante.

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Il grafene è un super materiale, capace di resistere a carichi di rottura che superano i 130 GPa e un singolo foglio può essere allungato fino al 20 per cento della sua lunghezza totale. Il grafene viene anche utilizzato nei composti cementizi per le proprietà assorbenti. Un gruppo di ricercatori ha creato un composto fotocatalizzatore al grafene che è in grado di eliminare grandi quantità di ossido di azoto.

Prodotto italiano

Quella di Roma, sarà la prima stazione di servizio ad utilizzare un asfalto al grafene. Il Gipave, così viene chiamato il materiale, è stato prodotto da Iterchimica, azienda di Brescia che si occupa di materiale High Tech. Il materiale è a base di grafene e plastiche dure non riciclabili. Le proprietà meccaniche di questo materiale permettono di essere più duraturo e più resistente, con minore probabilità di formazione di buche e/o modifiche morfologiche. L’asfalto al grafene è anche più resistente agli sbalzi di temperatura ed ha una durata media di 12 – 14 anni.  

Un risultato enorme se si pensa che un normale asfalto ha tempi di durata di circa 7 anni. Questo, ovviamente si traduce in riduzione dei costi economici e di quelli ambientali, poiché il materiale necessita di minore manutenzione. La stazione di servizio avrà una pavimentazione di circa 2.000 metri quadrati con uno spessore di 9 centimetri: 7 centimetri formato da strati di binder e 3 centimetri di usura.

Montagne e Paesi

I costi di realizzazione sono ancora incerti. Il risparmio conosciuto è in termini di eco sostenibilità: le plastiche utilizzate per la pavimentazione, poiché sono state riutilizzate e non incenerite, hanno reso possibile un risparmio di 82 chilogrammi di CO2. Inoltre, per via delle poche manutenzioni necessarie saranno risparmiati emissioni di CO2 fino al 70%.

Le reazioni

L’Amministratore Delegato di Iterchimica, Federica Giannattasio, ha espresso entusiasta il grande risultato raggiunto dall’azienda:

Aver condiviso con Q8 questo test che sfrutta la nostra tecnologia Gipave per realizzare la prima stazione di servizio al grafene ci riempie di orgoglio

Da sinistra verso destra: Giuseppe Zappalà, AD Q8 Italia, Bashar Al-Awadhi, GM Q8 Italia, Federica Giannattasio, AD Iterchimica. Ph. iterchimica.it

Il materiale di Iterchimica è stato già utilizzato e provato in dieci campi in Italia e Regno Unito. Nel campo dell’innovazione tecnologica, ormai, l’Italia sembra aver messo il marchio di qualità. L’high tech green è la nuova frontiera del futuro ecosostenibile e l’Italia ne diventa la portavoce.

Published by
Gianluigi Filippo