Salone del Restauro di Ferrara: il castello di Ginosa

Dal 22 al 24 Marzo si è svolto a Ferrara il Salone del Restauro, riconosciuto ormai come la prima e più accreditata manifestazione dedicata ai beni culturali e ambientali. I numeri del Salone sono importanti, numerosi gli espositori i visitatori e naturalmente non possono mancare i convegni e i seminari.

Ero presente al Salone giovedi 23 marzo, ed ho partecipato ad un convegno molto interessante che parlava del ripristino di alcuni edifici storici, tra cui è spiccata la tesi di laurea di sei neolaureati dell’Università di Bari che ha vinto il primo premio attribuito dalla commissione del Premio Internazionale di Restauro Architettonico “Domus Restauro e Conservazione Fassa Bortolo”.  Si tratta dell’intervento svolto sul Castello normanno di Ginosa, rimasto inagibile dal 2014 a causa di un’alluvione. L’intervento è stato tenuto dalla coordinatrice del progetto Rossella de Cadilhac che ha esposto in generale il progetto svolto dai suoi studenti.

Il commento della giuria

In merito al castello nel verbale della giuria si legge:

“La tesi sviluppa un progetto di restauro assai complesso proponendo una rigorosa metodologia d’intervento puntualmente rappresentata in tutte le sue fasi e alle diverse scale di approccio, dal contesto territoriale, al dettaglio architettonico. Valorizzano il lavoro l’ottimo livello del rilievo architettonico, il riferimento e la lettura della struttura morfologica del contesto territoriale, la puntuale analisi del degrado, la lettura dei dissesti strutturali e gli interventi di consolidamento materico-strutturali previsti, sempre attenti al criterio del ‘minimo intervento’, aspetto centrale nell’ambito dell’intero lavoro. Di notevole interesse, nella valutazione del progetto, è la nuova destinazione d’uso prevista che esalta il valore delle preesistenze senza alterare il significato dell’architettura e i suoi caratteri di autenticità”.

Il restauro

Come ha spiegato la coordinatrice, il restauro è stato un intervento complesso che ha visto un intervento sia puntuale che generale, quindi guardando prima al contesto generale della struttura per poi ad arrivare ad un’analisi più puntuale. La de Cadilhac ha parlato di tutti gli aspetti affrontati durante il loro lavoro. Ha parlato dell’importanza del rilievo e dei vari strumenti utilizzati per farlo come stazione totale o droni. Ha parlato del ruolo rilevante che ha avuto capire lo stato di degrado dei materiali, dell’analisi stratigrafica fino ad arrivare al comportamento strutturale dell’edificio.

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La destinazione d’uso

Ultimo ma non per questo meno importante aspetto è la destinazione d’uso che è stato assegnato al castello.  Spiega sempre la coordinatrice che è stato deciso di trasformare il castello in un luogo esperienziale con finalità ludico-didattiche. Il restauro restituisce gli spazi e gli ambienti al castello dando la possibilità di accogliere anche un museo anticonvenzionale che si fonde con attività ludiche e percorsi tematici sia per grandi che per piccoli.

II Salone di Ferrara è un esperienza da consigliare a tutti per i notevoli spunti di riflessione che offre agli amanti del settore. Sono importanti Saloni come questo perché in Italia adesso come non mai abbiamo bisogno di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della salvaguardia delle nostre costruzioni, che siano beni storici, artistici etc. Il nostro futuro è la salvaguardia di quello che è il nostro patrimonio culturale.

 

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Luca Quarato