Le attività di scavo: come preparare un sito prima di edificare
Predisporre un cantiere è un’attività complessa, articolata, ma indispensabile per riuscire a gestire il lavoro correttamente e portarlo a termine nelle tempistiche previste, salvaguardando allo stesso tempo l’incolumità di chi vi opera. Ciascun cantiere è diverso per le tecniche costruttive richieste, i materiali utilizzati, le dimensioni e le criticità, tuttavia risulta imprescindibile, oltre alla scansione del tempo, definire un preciso ordine di lavorazione. Una volta cominciati gli interventi infatti, in pochi casi sarà possibile modificarne la successione, se non dopo incappando in conseguenze negative sui costi e sulla qualità del risultato. Inoltre l’organizzazione di un cantiere è preceduta da iter burocratici che vedono il coinvolgimento di altre realtà quali enti e banche, a cui il tecnico dovrà consegnare tutta la documentazione e relativi permessi per procedere, senza dimenticare il cliente che ha specificato le proprie necessità, e potrebbe nel caso in cui alcune modalità non vengano rispettate, rescindere il contratto.
Allestimento del cantiere
La fase operativa vera e propria di un cantiere edile non può avere inizio sino a che questo non viene allestito seguendo le normative vigenti in materia di sicurezza: ponteggi, cartellonistica, recinzioni di protezione e altri elementi che devono rispettare i requisiti previsti.
Se sul terreno è già presente una costruzione bisognerà procedere con la sua demolizione totale o parziale, prestando attenzione a non intaccare eventuali strutture vicine. Se invece è un terreno sgombro possono avere subito inizio le attività di scavo per asportare una massiccia quantità di materiale e creare uno spazio in cui saranno poi costruite le fondamenta dell’edificio. In questo caso le macchine maggiormente impiegate sono quelle adibite al movimento terra, ormai disponibili in commercio nelle più disparate dimensioni, sotto forma di miniescavatori per esempio, così da risultare funzionali a soddisfare ogni tipo di esigenza.
La funzione dell’escavatore
Tutti gli escavatori servono, come dice la parola stessa, a scavare ma anche a caricare e scaricare terra e materiali grazia a una benna. Sono composti da un corpo basso, chiamato carro, e da uno alto denominato torretta, capace di ruotare di 360° e supportare il braccio dell’escavatore, mentre il carro rimane fermo sul posto e contiene gli organi necessari per consentire il movimento della macchina. Un escavatore può spostarsi su pneumatici, e quindi essere gommato, andando da una parte all’altra con facilità e velocità, anche se in questo caso il carico che dovrà trattare non potrà essere molto pesante. Se gli sforzi da compiere sono maggiori si prediligerà un cingolato, mentre se la capacità di carico risulta eccessivamente elevata e la necessità di spostarsi minima saranno congeniali strutture metalliche orizzontali impiantate nel terreno e movibili mediante pistoni idraulici.
Gli escavatori entrano in gioco anche prima del posizionamento della cassaforma, ovvero l’involucro di legno con rinforzi metallici per la gettata delle fondamenta in calcestruzzo. Per completare questa operazione la scelta ricade soprattutto sugli escavatori piccoli, che per le dimensioni più compatte che li caratterizzano riescono a effettuare gli scavi che ospiteranno le condutture e le tubature. Tra i modelli di escavatori in vendita ci sono quelli senza sbalzo posteriore, che ruotano intorno a un asse senza sporgere rispetto alla superficie a terra, e quindi ottimali per lavorare in prossimità di muri e pareti senza correre il rischio di urtarle, o gli escavatori ragno dotati di “gambe” articolare che consentono di intervenire anche lungo terreni scoscesi o impervi.
Muri, impianti e finiture
Dopo la stagionatura del calcestruzzo, si può dare avvio alla costruzione della struttura portante e dei tamponamenti come muri, solai e copertura. A seguire, una volta completato il guscio dell’edificio, vengono installati serramenti esterni e gli impianti idrotermosanitari ed elettrici, tutti da murare. Le tubature a terra quasi sempre sono protette da un “copri-impianti” che li preserva da eventuali schiacciamenti e crea un piano di appoggio liscio sotto cui andranno tutti gli elementi isolanti. Si procederà poi col realizzare un sistema di isolamento a cappotto. In contemporanea o immediatamente dopo sarà possibile dare vita agli intonaci interni che, una volta asciugati completamente, consentiranno di procedere con i rivestimenti interni quali pavimenti e rivestimenti dei bagni. Passata questa fase si parlerà unicamente di operazioni chiamate “finiture”. A completare l’edificio mancheranno solo i serramenti esterni, le tinteggiature e i cartongessi, dopodiché interverranno nuovamente idraulici ed elettricisti per completare l’installazione degli impianti. Prima di passare all’arredamento e ai serramenti interni, se nell’edificio è prevista la presenza di una scala è bene posizionarla in questo momento, così come le porte che per la delicatezza che le contraddistingue devono essere installate a lavori quasi terminati. La parte di lavori che concerne le finiture vede un coinvolgimento attivo del cliente, perché si tratta di aspetti che contribuiscono alla personalizzazione dell’unità immobiliare e pertanto andranno eseguite con la massima cura e precisione.