La scuola di Adele, in Perù una scuola materna sostenibile
Il punto di incontro fra sostenibilità e solidarietà si estrinseca nella sua forma architettonica. In Perù, nasce il progetto “El Jardin de Adele”, una scuola materna sostenibile. Esso prevede la costruzione di una scuola materna a Encañada, nel nord del Perù.
Quattro architetti e una pediatra hanno dato vita a questo progetto che vuole essere architettonico, educativo e collaborativo. Il significato simbolico e poetico della scuola non dimentica la funzionalità, ma soprattutto la tutela ambientale. La scuola verrà infatti realizzata con materiali sostenibili locali (terra cruda, paglia, legno e materiali di recupero). Inoltre, si svilupperà su una superficie di circa 500 mq in una zona immersa nel verde, nella natura e nel silenzio.
La storia di Adele
La scuola prende il nome di Jardin de Adele. Jardìn in spagnolo significa giardino e verrà dedicata a una bimba, scomparsa troppo presto da questa terra. Grazie a lei però, verrà reso migliore il futuro a tanti bambini.
Ogni anno in Italia in media mille bambini non ce la fanno: il loro cuore smette di battere prima che possano venire al mondo. E questa purtroppo è anche la storia di Adele, bimba di Faenza morta poco prima del termine della gravidanza. Da questo dolore però, nascera qualcosa di meraviglioso. L’idea è partita da Lucilla Flamini, zia della piccola Adele.
L’idea è nata per ricordare Adele, che è la mia nipotina. Si parla poco delle morti perinatali, eppure non sono così sporadiche e si portano dietro un dolore enorme che non si può cancellare. Una scuola per un centinaio di bambini mi è sembrato il modo più bello per ricordare la mia nipotina, che è il motore e il cuore di tutto il progetto.
Queste le parole della zia.
Il progetto della scuola
Il complesso scolastico è suddiviso in quattro edifici, ognuno dei quali riflette le quattro funzioni principali di una scuola materna: educazione, divertimento, alimentazione e amministrazione. Gli edifici formeranno una sorta di unicum che si affacceranno su una corte interna protetta da una tettoia. Al centro, un grande albero sarà elemento attrattivo e inviterà alla condivisione e alla socialità.
Vi saranno tre aule, di circa 70 mq ciascuna. L’attività didattica sarà divisa in base a delle zone. Ci sarà spazio per il gioco, il disegno, la lettura, la condivisione. Ogni aula della scuola sostenibile avrà a disposizione anche una porzione di cortile ad essa dedicato, con giochi all’aperto e piccoli orti. Ogni classe così potrà rendere patecipi i bambini del contatto con la natura e la responsabilizzazione verso il problema ambientale.
La scuola sostenibile avrà un’aula comune dedicata completamente alla psicomotricità. Essa permetterà ai bambini di approcciarsi all’educazione fisica e al divertimento. Non mancherà infine un’ampia zona mensa, con i pasti che verranno preparati nella scula stessa. Tutti gli edifici saranno rigorosamente sviluppati su un unico piano.
La componente sostenibile
Gli architetti hanno mantenuto il progetto coerente alle tradizioni architettoniche del paese. Inoltre hanno utilizzato materiali il più possibile a km zero. Le pareti esterne saranno in terra battuta e prevedono una tecnica costruttiva locale nota con il nome di tapial, molto diffusa nelle zone circostanti.
Il tale lavorazione, la terra battuta viene mescolata con la paglia per aumentare la stabilità con vantaggi importanti. Viene garantito infatti: eccellente comportamento termico, isolamento acustico, equilibrio dello scambio di umidità tra interno-esterno, incombustibilità al fuoco, elevata resistenza agli urti e riduzione dei costi ma soprattutto è una tecnica ecologica. Un vespaio ventilato, realizzato mediante il recupero di vecchi pneumatici, eviterà la risalita dell’acqua e dell’umidità nel solaio controterra.