Architettura green

Scuola Internazionale di Copenhagen: la facciata è completamente rivestita di pannelli fotovoltaici

Nel 2023, Copenhagen sarà capitale dell’architettura. Perché? La risposta è molto semplice. La città è pregna di linguaggio artistico ed architettonico, non c’è uno spazio che non lasci a bocca aperta chi lo attraversi, così come gli edifici. Fra questi vi è proprio la Scuola Internazionale di Copenhagen, esempio di architettura contemporanea, anzi futuristica. L’edificio, infatti è ricoperto su tutte le sue facciate di pannelli fotovoltaici verdi, ben 12000!

Un esterno della scuola, da infobuildingnegneria.it

Il progetto di C.F. Moller Architects

L’edificio di C.F. Moller Architects si sviluppa in un lotto di intervento di 25000 mq, e i 6000 mq ca. di facciate solari sono solo una delle tante sorprese di quest’opera innovativa. La struttura, che affaccia sul mare, è costituita da quattro volumi a forma di torre che ospitano studenti di tutte le età, tra i 3 e i 19 anni. In tutto la scuola ospita quasi mille iscritti provenienti da tutto il mondo. Per gli interni, caldi e accoglienti, sono stati utilizzati materiali naturali, come il rovere oliato per i pavimenti, la lana per il rivestimento dei divani, il bambù per gli scaffali. In Italia, abbiamo un esempio simile, la Scuola dell’Infanzia NZEB di Biseglie.

I pannelli fotovoltaici della Scuola Internazionale di Copenhagen

Frutto di dodici anni di studi approfonditi, da parte degli studiosi di Losanna, la tipologia di pannello, che potesse essere adatta a ricoprire le pareti perimetrali di edifici, poiché in grado di riflettere solo determinate lunghezze d’onda, conferendo così all’involucro edilizio la tonalità di colore desiderata. Alla fine, i pannelli fotovoltaici della scuola di Copenhagen, sono stati realizzati in verde. Riferendosi anche alla celebre Sirenetta di Copenhagen. Esso si realizza, mediante un particolare processo di interferenza della luce, chiamato “iride”, e dall’utilizzo di filtri speciali che consentono ad una parte della luce di essere riflessa generando la tonalità che si vuole ottenere, e alla parte restante di essere assorbita per la produzione di energia.

Profilo dei pannelli, da infobuidingegneria.it

Le mattonelle solari

Le facciate della scuola appaiono a mosaico, composte da “mattonelle” solari, posizionate con diverse orientazioni. Esse formano una texture di sfumature dal verde chiaro al verde scuro, interrotta dal divertente gioco delle aperture vetrate. Il prospetto dell’edificio appare dinamico ed attira l’occhio dell’osservatore. Ma, oltre all’aspetto estetico, conta quello prestazionale. Infatti questi profili determinano notevoli performance dell’edificio in termini di risparmio energetico. I 300 MW/h di elettricità all’anno, infatti, soddisfano da soli il 50% di fabbisogno energetico di tutto l’edificio. Il funzionamento e le prestazioni dei pannelli vengono, inoltre, controllati con frequenza. I dati raccolti vengono spesso analizzati durante le lezioni di scienza. I pannelli sono prodotti nel formato 3×6 metri, con uno spessore di 4 millimetri, da tagliare successivamente a seconda delle esigenze architettoniche.

Non solo pannelli solari: le strategie sostenibili della Scuola di Copenhagen

Oltre all’evoluta tecnologia alla base delle facciate solari destinate alla produzione di energia, la scuola vanta anche l’adozione di altre strategie sostenibili, quali:

  • raccolta dell’acqua piovana;
  • riciclo del cibo in mangime per animali;
  • riciclo di carta e cartone.

La Scuola Internazionale di Copenhagen è solo uno tra i tanti edifici all’avanguardia di Copenhagen. Molti edifici, infatti, stanno sorgendo nei quartieri più moderni della città e in quelli oggetto di riqualificazione. Il modello danese, ormai collaudato, potrebbe ( e dovrebbe) ispirare le nuove costruzioni di tutti i paesi europei.

Published by
Mariano Iengo