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Se vivi in un condominio dovresti conoscere a fondo questa regola | Studia per non farti fregare: l’amministratore viene pagato così

quote condominio

Veduta di un condominio dal basso (Pixabay Foto) - www.buildingcue.it

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Il condominio è una realtà che coinvolge molte persone, ognuna delle quali possiede una parte di un immobile comune. Vivere in condominio significa condividere spazi, regole e, spesso, anche responsabilità. Per molti, questa condivisione può essere fonte di conflitti o di cooperazione, a seconda di come viene gestita la vita condominiale. La corretta gestione di un condominio non si limita solo alla pulizia delle aree comuni o alla manutenzione dell’edificio, ma richiede anche una certa disciplina nella gestione economica e burocratica.

Una figura cruciale per garantire l’armonia e il corretto funzionamento del condominio è l’amministratore. Questo professionista ha il compito di coordinare tutti gli aspetti legati alla gestione quotidiana e a lungo termine dell’immobile, dalla tenuta dei conti alla gestione delle assemblee condominiali. Grazie alla sua esperienza, è in grado di risolvere le piccole e grandi problematiche che possono emergere tra i vari proprietari. Tuttavia, la nomina di un amministratore non è obbligatoria in tutte le circostanze.

In condomini più piccoli, dove il numero dei proprietari non supera una certa soglia, la gestione può essere affidata a uno dei condomini stessi. Questo può sembrare un’opzione più semplice e immediata, soprattutto quando c’è un buon rapporto di fiducia tra i vicini. Ma quando il numero di proprietari cresce, le questioni da gestire si moltiplicano, e diventa indispensabile rivolgersi a un professionista esterno. Infatti, la legge prevede dei limiti oltre i quali è obbligatorio affidarsi a un amministratore esterno.

L’amministratore di condominio, oltre a occuparsi delle esigenze pratiche, è anche responsabile di far rispettare il regolamento condominiale. Il regolamento non è solo una serie di norme scritte, ma una vera e propria guida per la convivenza civile tra i vari condomini. Spesso è proprio dall’interpretazione di queste regole che nascono i conflitti, e l’amministratore deve saper mediare e trovare soluzioni che soddisfino tutti, pur rispettando la legge.

La gestione economica del condominio

Uno degli aspetti più delicati della vita condominiale è la gestione economica. Ogni condomino è tenuto a contribuire alle spese comuni, e queste spese variano a seconda delle dimensioni dell’edificio e dei servizi di cui si gode. Tra le spese, però, quella che spesso solleva dubbi è proprio il compenso dell’amministratore. A chi spetta pagarlo e come viene stabilito?

La legge italiana è molto chiara su questo punto. In particolare, l’articolo 1129 del Codice Civile stabilisce che l’amministratore, al momento della nomina, deve presentare un preventivo all’assemblea, che a sua volta dovrà approvarlo a maggioranza. Il compenso non può essere deciso in modo arbitrario, ma deve rispettare le regole condivise durante l’assemblea condominiale.

Condominio con piano terra (Pixabay foto)
Condominio con piano terra (Pixabay foto) – www.buildingcue.it

La ripartizione delle spese comuni

Il pagamento del compenso dell’amministratore è considerato una spesa condominiale e, come tale, è suddiviso tra tutti i condomini in base ai millesimi di proprietà. Questo sistema, che tiene conto del valore della singola proprietà rispetto al totale dell’edificio, permette una divisione equa delle spese.

Tuttavia, l’assemblea può anche decidere di ripartire queste spese in parti uguali, decisione che può essere modificata solo con un nuovo voto.