Sentenza epocale sui conti correnti | Ora le banche devono risarcirti tutto, fino all’ultimo centesimo: non possono più trovare scuse

Euro (Pixabay foto) - www.buildingcue.it
Una sentenza storica rivoluziona i conti correnti: le banche ora devono risarcire ogni centesimo senza più alcuna scusa.
Oggi avere un conto corrente online è praticamente una necessità, ma diciamocelo: la sicurezza non è mai troppa. I truffatori sono sempre un passo avanti, inventano nuovi modi per rubare soldi e, spesso, quando succede, le banche tendono a lavarsene le mani. “Colpa tua, hai condiviso i dati” dicono. Ma è davvero così semplice?
Negli ultimi anni, i casi di frodi bancarie sono esplosi. Gente che si ritrova il conto prosciugato da un momento all’altro, senza nemmeno capire come sia successo. E la cosa più frustrante? Le banche che fanno orecchie da mercante, rifiutandosi di rimborsare. Se hai mai provato a chiedere indietro i tuoi soldi, sai bene quanta fatica ci vuole (e quante porte in faccia si ricevono).
Il problema è che molte persone non sanno nemmeno quali diritti hanno. Quando la banca nega il rimborso, spesso si tende a pensare che non ci sia niente da fare. Ma non è vero! Esiste un modo per far valere le proprie ragioni, ed è rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF). Anche se, va detto, non sempre le banche si adeguano alle sue decisioni. Insomma, un percorso a ostacoli.
Eppure, qualcosa sta cambiando. Una recente sentenza ha ribaltato le carte in tavola, dando ai correntisti una protezione in più. Un verdetto che potrebbe mettere fine a tutti quei rifiuti ingiustificati da parte delle banche.
La legge impone più sicurezza, ma le banche rispettano davvero le regole?
La normativa europea è chiara: gli istituti di credito devono garantire la massima protezione sui conti dei clienti. La famosa autenticazione a due fattori, ad esempio, è obbligatoria proprio per evitare accessi non autorizzati. Ma basta questo per stare tranquilli?
Se un cliente subisce una truffa senza aver commesso errori grossolani, la banca è tenuta a rimborsarlo. Il problema è che molte volte gli istituti trovano scuse per non pagare. Dicono che il cliente è stato poco attento, che ha inserito i dati su un sito fasullo o che ha risposto a una telefonata sospetta. Ma fino a che punto può essere considerata colpa del correntista?

Una sentenza che cambia le regole
Una nuova decisione della magistratura ha finalmente messo un punto fermo: le banche non possono più rifiutarsi di risarcire chi è stato vittima di una truffa online. Se il cliente non ha colpe evidenti, l’istituto è obbligato a restituire ogni euro sottratto. Fine dei giochi.
Questa svolta rappresenta una vittoria enorme per tutti i correntisti. D’ora in poi, le banche non potranno più nascondersi dietro cavilli burocratici o scaricare la responsabilità sui clienti. Se i soldi spariscono per una frode, dovranno rimborsare tutto, senza se e senza ma.