Sindalah Island, il resort extra-lusso nel Mar Rosso del designer italiano Luca Dini
Progetti di lusso e sostenibilità: l’Arabia Saudita investe in innovazione, architettura e design con il supporto del Made in Italy.
L’Arabia Saudita ha iniziato ad intraprendere una trasformazione radicale sotto la guida del piano strategico Vision 2030. Ma che cos’è nello specifico?
Si tratta di un piano strategico lanciato dalla famiglia reale per ridurre la dipendenza del Paese dal petrolio e favorire uno sviluppo economico e sociale diversificato.
Tra i progetti più ambiziosi abbiamo la costruzione di Neom, ossia una città futuristica nel deserto. Essa non può che diventare il simbolo dell’innovazione e della sostenibilità a livello globale. Tuttavia, non è l’unico progetto in corso.
Anzi, ci sono altre iniziative che a poco a poco danno vita a strutture culturali, turistiche e residenziali di lusso. In questo contesto, l’Italia gioca un ruolo chiave in quanto il suo design e architettura trovano spazio in alcune delle realizzazioni più prestigiose di questo programma.
Il progetto Neom verso l’innovazione e la sostenibilità
Il progetto Neom rappresenta un grande successo della Vision 2030 saudita, con un investimento previsto di 500 miliardi di dollari. La città nasce nel deserto ed è senza dubbio un esempio di sostenibilità e innovazione, in quanto presenta tecnologie avanzate e soluzioni ecocompatibili. Neom non è una semplice città, bensì un intero ecosistema che prevede lo sviluppo di strutture residenziali, commerciali e turistiche. Le strutture in questione presentano una notevole architettura all’avanguardia. Oltre a Neom, il progetto Royal Arts Complex di Riyadh includerà anche un museo, un teatro e il Royal Institute of tradition arts. Oltre a ciò, a pochi chilometri dalla capitale prende forma un altro progetto di riqualificazione turistica, il Diriyah Gate. Il valore di esso è di 63 miliardi di dollari, con 37 hotel previsti. A questo si aggiungono Qiddiya – una parte di intrattenimento – e il Red Sea Project. Quest’ultimo prevede la costruzione di resort di lusso su isole paradisiache come Sindalah.
Il ministero dell’investimento saudita ha fatto una stima delle attività edilizie sul luogo. Nello specifico, ha calcolato che entro il 2030 saranno realizzate 1,5 milioni nuove unità abitative per poter aumentare la domanda di residenze di lusso. Di pari passo va il settore del design e dell’arredamento che deve un incremento del mercato importante. In particolare, si prevede che possa raggiungere i 5 miliardi di dollari entro la fine del decennio. Questo significa che il tasso di crescita annuo aumenterebbe del 7-8%. Tali sviluppi offrono un’opportunità significativa per i produttori e designer internazionali. In questo senso, il Made in Italy sembra beneficiare in particolar modo.
Il progetto Sindalah Island firmato Made in Italy
Un esempio di come l’arte e il design siano fondamentali per il panorama saudita è proprio il progetto di Sindalah Island, che fa parte del Neom. In particolare, il tutto proviene dallo studio Luca Dini Design & Architecture di Firenze che ha pensato all’isola di 84 ettari come una destinazione di lusso, con una serie di strutture all’avanguardia. Quali? Tra queste una promenade, un porto turistico con 86 posti per superyacht, uno yacht club su due livelli e un golf club rivestito con un materiale innovativo (pelle spray per esterni). Oltre a ciò, la struttura accoglierà anche tre hotel cinque stelle, ville e appartamenti di lusso, oltre a 38 ristoranti.
Il fondatore dello studio Luca Dini ha espresso il suo entusiasmo per il progetto. Infatti, tutto ciò rappresenta per lui e per il suo team un traguardo straordinario, poiché il progetto riprende gli obiettivi del suo studio. Per l’appunto, essi si impegnano nella fusione armoniosa di estetica, innovazione e rispetto per l’ambiente. Infine, è importante ricordare che il suo studio è noto per aver realizzato anche la riqualificazione di marine a Dubai e destinazioni di lusso in Albania.