La Siria e il patrimonio ormai perduto
Dell’invasione turca della Siria se ne parla da giorni su tutti i canali comunicativi, dai quotidiani ai social-network. Dal 2011 è in corso una guerra civile che ha visto 570mila morti e 7,6mln di sfollati; un conflitto che ha visto tre fazioni scontrarsi (tra cui l’Isis) sostenute da diverse potenze mondiali che hanno aumentato la portata dello scontro. Bisogna ricordare però, allontanandoci per un attimo dalla cronaca, che la Siria fa parte di quell’angolo di mondo che sostenuto la nascita delle prime civiltà antiche, l’area bagnata dai fiumi Tigri ed Eufrate.
Questo vuol dire che, con la guerra e l’inevitabile distruzione delle città, si sta perdendo per sempre un immenso patrimonio storico-architettonico inestimabile. Non si contano le aree urbane rase al suolo o fortemente danneggiate, stiamo parlando di città come: Aleppo, Damasco e Palmira. Purtroppo il caso siriano non è né il primo né l’ultimo di una lunga serie. Importanti città come Berlino sono state totalmente ricostruite con fondi nazionali e internazionali, ma gli interventi di restauro non possono commettere falso storico ricostruendo l’unità potenziale, possono soltanto, come diceva Cesare Brandi, intervenire sull’attimo, ovvero il presente, dando ascolto prevalentemente alla “Istanza Storica“.
I monumenti distrutti e danneggiati
La Moschea degli Omayyadi di Aleppo
La Moschea è patrimonio dell’umanità UNESCO come tutte le opere di cui si parlerà in questo articolo. Il minareto, l’area di più grande pregio, è stato distrutto nel 2013 dai bombardamenti. La fase di analisi dello stato di fatto per il restauro è iniziata, se ne occupano dei tecnici della Siria coadiuvati dall’università di Milano.
Tempio di Baalshamin di Palmira
Il tempio politeista fu distrutto nel 2015 da un attentato culturale organizzato dall’Isis, che in quel periodo prendeva di mira tutti i monumenti che erano testimonianza della presenza di altre religioni oltre all’Islam, sia nel presente che nel passato, in Siria. Le forme molto stilizzate delle foglie d’acanto dei capitelli corinzi erano testimoni di un’influenza egiziana. Posizionati enormi quantità di esplosivo, fu fatto saltare in diretta web. L’UNESCO parlò di “crimine di guerra“.
Krak dei Cavalieri presso Homs
Antico castello medievale sede dei cavalieri crociati costruito nell’XI secolo. E’ un vero e proprio palinsesto della cultura medievale con il suo importante portale gotico, oggi quasi completamente distrutto. La sua posizione strategica, un alto promontorio con vista a 360°, ha attirato l’attenzione dei Curdi facendolo diventare una base militare.
Sito archeologico di Apamea
Uno dei più importanti siti archeologici del medioriente, oggi è per buona parte un cumulo di macerie. Una vasta area in cui si trovava l’antica città greca fondata tra il XVI e il XV secolo a.C. Caratterizzata dalla porta Antiochia, un’importante esempio di arco a tutto sesto con un grande capochiave, dalle terme di Giulio Agrippa, con mosaici e elementi monumentali, e la “via colonnata“, ormai totalmente distrutta.