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Strutture parametriche, avanguardia ingegneristica

Lou Ruvo Brain Institute. Ph. wikipedia.org

Lou Ruvo Brain Institute. Ph. wikipedia.org

Le opere più spettacolari del mondo sono quasi sempre riconosciute per le loro uniche forme irregolari, sebbene questo termine non sembri essere il meglio adatto. Difatti, la progettazione delle strutture parametriche è molto preciso, tanto da poter essere modellato solo tramite programmi di modellazione di computer avanzati. Ma cos’è il, cosiddetto, parametricismo?

Il termine risale al, non lontano, 2009 da Patrik Schumacher (direttore del noto Zaha Hadid Architects), quando, per primo, parlò di architettura parametrica spiegandone la modellazione tramite computer. Nato con l’obiettivo di amalgamare gli edifici con la natura circostante, diventa fin da subito un vero a proprio must di ogni archistar. Sebbene il termine abbia un’origine recente, diversi sono stati gli esempi di architettura parametrica nel passato. Da Gaudi a Serrano, la definizione di parametricismo è stata attribuita a molti artisti del passato.

Il parametricismo tra arte e ingegneria solida

Al momento sono molteplici gli strumenti digitali utilizzati per la progettazione parametrica: dal più conosciuto AutoCad a quello più complesso (e forse più completo in questo senso) Rhinoceros (utilizzato anche per la modellazione geografica) e Grasshopper. Il primo esempio di ingegneria parametrica risale al 1958 con l’esposizione del progetto del Padiglione Philips, opera ideata da Corbusier e Xenakis.

Padiglione Philips, Bruxelles. Ph. pinterest.com.au

Il disegno parametrico, tridimensionale, sostituisce la classica modellazione solida. Basato sulle forme geometriche parametriche, sempre oggetto di studio dei migliori matematici del passato, tenta di mettere in relazione la staticità di una normale struttura alla sinuosità della natura. Il processo risulta essere piuttosto complicato e viene reso semplice dagli algoritmi computazionali.

La migliore definizione di architettura parametrica, in senso matematico, fu data dall’architetto Moretti che, insieme al matematico De Finetti, misero in discussione l’idea della classicità nella progettazione: “I parametri e le loro interrelazioni, espressi in formule matematiche, divengono così l’espressione del nuovo linguaggio architettonico: la “struttura” nel senso delle forme e dei loro rapporti, rispondente a date funzioni di ordine pratico, etico, sociale e spirituale.

Le opere simbolo dell’architettura parametrica

Pensi a strutture bizzarre, pensi al maestro spagnolo Antoni Gaudi. Definito come colui che plasmava la pietra il laterizio e il ferro, viene conosciuto come l’architetto più avanguardista di tutti i tempi. Troppo ingiustamente viene ricordato solo per la celebre Sagrada Familia, ma se si parla di strutture bizzarre non si può non menzionare il celeberrimo parc Guell e Casa Batlò. Quest’ultimo edificio di bellezza unica ispirato all’ambiente marino, situato nel centro di Barcellona.

Casa Batlò, Barcellona. Ph. lindro.it

Uno dei maggiori precursori dell’ingegneria parametrica italiana fu Pier Luigi Nervi, ingegnere civile del ‘900. Le sue costruzioni, di estrema eleganza, divengono da subito simbolo di un nuovo modo di pensare l’ingegneria civile, frutto di connessione tra progettazione statica e richiamo artistico.

Salone esposizioni, Torino. Ph. flickr.com
Palazzetto dello sport, Roma. Ph. teknoring.com

Di caratura internazionale, l’architetta irachena Zaha Hadid ha sempre regalato al mondo strutture di bellezza unica. Difficile scegliere una tra quelle realizzate dall’archistar, diventate subito icone dell’architettura parametrica. Non solo ricche di forme sinuose, le strutture parametriche di Zaha Hadid sono ricchi di contrasti tra luci e ombre.

Heydar Aliyev Center, Baku. Ph. arketipomagazine.it

Funzionamento dei software

La rivoluzione della modellazione parametrica nei software sta nel fatto che viene superata l’idea di composizione di più oggetti, addizionati successivamente a formare la struttura nella sua complessità. Questa viene sostituita alla modellazione della forma generata tramite un algoritmo. Cosi nasce il design computazionale, unione di fattori artistici, funzionali e costruttivi.

In maniera molto semplice, il progettista non deve far altro che inserire i parametri input all’interno dei vari software. Questo restituirà la forma corrispondente. Proprio come avviene con la complessa matematica parametrica, nella quale i dati parametrici sostituiscono quelli cartesiani. In questo senso, trova applicazione il BIM, Building Information Modeling.

Il BIM, definito come “rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto” risulta essere un processo completo, tanto da avere la capacità di modellare un intero edificio in più “dimensioni”: 4D contenente la programmazione della realizzazione, 5D contenente la valutazione dei costi, fino ad arrivare al 7D con la valutazione della sostenibilità ambientale.  Uno strumento potente che consente di creare strutture parametriche uniche al mondo, in maniera semplice e veloce.