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Superbonus al 75%, in arrivo l’aliquota unica per tutti gli interventi

Superbonus al 75% è il tema della settimana. Una notizia che ha scosso il settore dato che l’aumento dell’ecobonus e del sismabonus ha riattivato, anche se non in maniera decisa e convincente, il settore. L’idea è quella di eliminare i tanti bonus attuali. Ad oggi persistono aliquote al 50%, altre al 65%, il bonus facciate al 90% e ulteriori interventi al 75; oltre al superbonus 110%. Della misura introdotta la scorsa estate ne abbiamo già parlato, anche positivamente. Ma la troppa incertezza e i continui cambiamenti non hanno permesso il decollo di provvedimento che aveva delle grandi potenzialità.

Il Superbonus al 75% ha però dei vantaggi. Stavolta sarebbero inclusi anche gli esercizi commerciali e gli immobili utilizzati per esercizio di impresa. E’ il caso quindi di alberghi, negozi e capannoni. Inoltre alcuni interventi, come le ristrutturazioni interne degli appartamenti, vedrebbero l’aumento dell’aliquota dal 50 al 75%. Ciò però a discapito di tutti quegli interventi che ad oggi rientrerebbero nel bonus 110%. Un ulteriore aspetto positivo sarebbe l’orizzonte temporale della detrazione, non più 10 ma 5 anni per qualunque bonus. Non parliamo ovviamente di fonti certe, quindi attendiamo che il Consiglio dei Ministri si esponga. Alcuni però sostengono che il superbonus sia confermato allo stato attuale, ma che saranno gli altri incentivi ad essere equiparati!

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Superbonus al 75% nel Next Generation EU (Recovery Plan)

La discussione è nata a seguito della proposta di prolungare il superbonus e di chiarire il sistema di agevolazioni fiscali nell’edilizia. Uno studio della Luiss Business School e Openeconomics ha rivelato la convenienza del bonus anche per le casse dello stato. Facendo un bilancio, ipotizzando che il superbonus duri 10 anni, permetterà lo stato di incassare ben 811 milioni di euro, come sottolineato dal IlSole24Ore. Ciò vorrebbe dire avere la botte piena e la moglie ubriaca. Questo grazie all’aumento del gettito fiscale che questo provvedimento provocherebbe e alla riduzione delle richieste energetiche da parte dei cittadini.

Perchè allora portare il Superbonus al 75%? La motivazione è data dalla volontà di estendere il bonus anche a molti altri immobili che ad ora pare siano esclusi. Ricordiamo che i beneficiari del credito di imposta sono unità immobiliari unifamiliari e condomini con categorie catastali A e C, con alcune eccezioni. Le aree in zona A, quindi i centri storici e gli edifici tutelati dalla sovrintendenza, sono esclusi dal bonus per la realizzazione dell’isolamento dell’involucro edilizio, non potendo agire in facciata. Per loro ad oggi è dedicato il bonus facciate al 90%. Questo è solo un esempio delle difficoltà di comprensione dei bonus.

Superbonus, poca chiarezza anche per i General Contractor

Negli appalti privati di grandi importi il General Contractor ha da sempre avuto un ruolo attivo. Con l’avvento del Superbonus piccole e grandi aziende private si sono attivate per acquistare il credito dai richiedenti e, di fatto sostituendosi al cliente, realizzare i lavori con l’interesse di intascare il disavanzo. Un interpello all’agenzia delle entrate, il n. 904-334/2021, ha sancito che gli oneri di gestione dell’appalto da parte del General Contractor non sono detraibili.

Ciò ha portato nel caos il settore. Molte aziende, come ENI ed ENEL, che hanno intrapreso il ruolo di General Contractor, hanno deciso di continuare ignorando l’interpello, aspettando chiarimenti maggiori. Gli interpelli all’ENEA e all’Agenzia delle Entrate hanno creato molta incertezza, costringendo molti tecnici ad allontanarsi da questo potenziale mercato.

Published by
Marcello Raiano