Supermercati, occhio quando scegli l’acqua in bottiglia | Questi marchi sono pericolosissimi: paghi per farti uccidere

Quando sei al supermercato dovrai fare attenzione alla scelta dell’acqua in bottiglia. Questi marchi sono pericolosissimi: non comprarli.

La sicurezza dell’acqua in bottiglia è finita sotto i riflettori a seguito di una recente indagine che ha rilevato la presenza di sostanze potenzialmente dannose in alcune marche. Questo studio, condotto su scala internazionale, ha portato alla luce tracce di microplastiche, PFAS e pesticidi in quattro etichette. Nonostante i livelli riscontrati siano inferiori ai limiti di sicurezza, il risultato solleva dubbi sull’impatto ambientale e sanitario di queste contaminazioni.

Un totale di dieci marche di acqua minerale è stato sottoposto a test per verificare la purezza e l’eventuale presenza di sostanze indesiderate. Mentre sei etichette sono risultate conformi agli standard di sicurezza, quattro marche hanno mostrato segni di contaminazione. La scoperta ha acceso il dibattito sulla trasparenza dei produttori e sulla necessità di un maggiore controllo nei processi di imbottigliamento.

Tra i marchi coinvolti figurano Valser, San Pellegrino, Swiss Alpina e Henniez, noti a livello internazionale e diffusi anche sul mercato italiano. L’analisi ha rivelato contaminanti chimici diversi per ciascuna marca, ponendo interrogativi sulle pratiche industriali e sulle politiche di sostenibilità delle aziende produttrici.

La Coca-Cola, che produce l’acqua Valser, ha dichiarato di monitorare regolarmente i livelli di PFAS nei suoi prodotti. Tuttavia, il test ha individuato la presenza di PFBA, una sostanza appartenente a questa classe di composti chimici, nota per la sua resistenza alla degradazione e i suoi effetti potenzialmente negativi sulla salute.

Acqua al supermercato, attenzione alle microplastiche: residui chimici direttamente nel tuo corpo

L’acqua San Pellegrino ha mostrato tracce di microplastiche, probabilmente legate alle bottiglie in PET o al processo di imbottigliamento. Questo risultato pone in evidenza la necessità di tecniche di confezionamento più sicure. Secondo esperti come il tossicologo Davide Städler, migliorare i metodi produttivi potrebbe ridurre significativamente queste contaminazioni.

Swiss Alpina, invece, ha evidenziato la presenza di polistirolo, probabilmente derivante dai tappi o dalle attrezzature utilizzate durante la produzione. Anche in questo caso, la fonte del problema sembra essere il processo industriale, che necessita di una revisione per garantire una maggiore sicurezza del prodotto finale.

Supermercato, occhio all’acqua che scegli: i pesticidi nel mirino degli esperti

Per l’acqua Henniez, sono stati riscontrati residui di clorotalonil e cloridazon, pesticidi ormai vietati in molti Paesi, tra cui la Svizzera. Queste sostanze, nonostante il loro bando, persistono nelle falde acquifere, dimostrando quanto sia complesso rimuoverle completamente dall’ambiente. La loro presenza nell’acqua confezionata è motivo di preoccupazione, soprattutto per il rischio di esposizione a lungo termine.

L’indagine ha posto una questione cruciale per i consumatori: quanto possiamo fidarci dell’acqua in bottiglia? Sebbene la maggior parte delle marche analizzate soddisfi gli standard di qualità, i risultati evidenziano la necessità di una vigilanza più rigorosa. Inoltre, spingono a riflettere sull’importanza di proteggere le risorse idriche dal crescente inquinamento causato dall’attività umana.