Home » Trending News » TARI 2025, la bella notizia post festività | Basta questa domandina e finisce l’incubo: non la paghi più

TARI 2025, la bella notizia post festività | Basta questa domandina e finisce l’incubo: non la paghi più

Modellino di casa con scritta Tari con accanto banconote euro

TARI (Shutterstock Foto) - www.buildingcue.it

TARI 2025, arriva una sorpresa inaspettata dopo le feste: con una semplice richiesta puoi dire addio al pagamento, ecco come fare.

La TARI, diciamolo, non è proprio la tassa più amata dagli italiani. Ogni anno arriva puntuale come un orologio svizzero, e quando bisogna pagarla ci troviamo a fare i conti con importi che spesso sembrano un po’… esagerati. Ma che ci vuoi fare, è una di quelle spese che non si possono evitare, o quasi.

Alla fine, però, se ci pensi, ha il suo perché. La TARI serve a coprire tutto quello che riguarda la raccolta e lo smaltimento della spazzatura. E sì, senza di lei le nostre città sarebbero in condizioni molto diverse. Però, diciamolo, capita che i servizi non siano proprio all’altezza, e lì scatta la domanda: ma sto pagando per cosa, esattamente?

Negli ultimi tempi si sta cercando di cambiare un po’ le cose. Hai sentito parlare del calcolo basato sulla quantità di rifiuti prodotti? Alcune città hanno iniziato a usarlo, e sembra funzionare: meno rifiuti fai, meno paghi. È un sistema che premia i cittadini più attenti e responsabili, e dà anche una mano all’ambiente.

Poi ci sono gli sconti e le esenzioni. Non tutti lo sanno, ma in certi casi puoi davvero risparmiare parecchio, se non addirittura evitare di pagarla. Basta rispettare alcuni requisiti. Insomma, se conosci le regole del gioco, puoi cavartela senza troppe batoste.

Cosa cambia per la tari nel 2025

Nel 2025 si parla di una piccola rivoluzione per la TARI. Vogliono rendere ufficiale un sistema che calcola la tassa sulla reale produzione di rifiuti. In pratica, chi è bravo a fare la raccolta differenziata o a ridurre la quantità di spazzatura pagherà meno. Non male, no? È un modo per incentivare comportamenti più sostenibili e, allo stesso tempo, rendere il tutto più equo.

Ci saranno anche agevolazioni già conosciute, come quelle per gli immobili non abitabili o per chi vive in zone dove il servizio di raccolta non è ben organizzato. Per alcune famiglie potrebbe essere una vera boccata d’ossigeno, soprattutto in un periodo in cui le spese sembrano non finire mai.

Modellino di casa tra banconote sparse
TARI (Shutterstock Foto) – www.buildingcue.it

Chi potrà davvero evitare di pagarla

Per non pagare la TARI o avere uno sconto significativo, bisogna rispettare certi requisiti. Per esempio, se hai una casa non abitabile, senza arredi o utenze attive, puoi chiedere l’esenzione. Lo stesso vale per chi abita in zone senza punti di raccolta: lì lo sconto arriva fino al 40%.

Anche le seconde case possono ottenere riduzioni, ma solo se vengono utilizzate poco. Devi dimostrare che sono usate solo per brevi periodi, così puoi spiegare che producono meno rifiuti. Infine, per chi ha un ISEE molto basso, ci sono ulteriori agevolazioni che possono fare la differenza. In sostanza, basta sapere come muoversi per non farsi troppo male con questa tassa.