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TARI addio, dal 2025 non ci sarà più | Sempre più Comuni scelgono questa strada: arriva la TCP per incentivare la differenziata

TARI

TARI (pexels foto) - www.buildingcue.it

Addio TARI, dal 2025 la tassa sui rifiuti verrà abolita: i Comuni italiani puntano su un’alternativa per incentivare la differenziata.

Ogni anno, milioni di cittadini si trovano a pagare imposte come l’IMU, la TASI e la più conosciuta di tutte: la TARI, ovvero la tassa sui rifiuti. Quest’ultima, introdotta nel 2014, ha come scopo la copertura dei costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, gravando su famiglie e imprese in base a criteri prestabiliti.

La TARI si basa generalmente su parametri come la superficie dell’immobile e il numero di occupanti. Questa modalità di calcolo spesso ha suscitato malcontento, soprattutto per coloro che producono una quantità minima di rifiuti ma si vedono ugualmente obbligati a pagare somme elevate. Un esempio tipico riguarda le abitazioni sfitte, dove, nonostante l’assenza di produzione di rifiuti, la tassa è comunque dovuta.

Oltre alla TARI, esistono altre imposte collegate alla casa che pesano sulle tasche degli italiani. La TASI, abolita per le prime case nel 2020, e l’IMU continuano a incidere in particolare sui proprietari di seconde case o immobili commerciali. Queste imposte, calcolate in base a rendite catastali e aliquote locali, generano spesso polemiche per la loro presunta iniquità.

Con l’evoluzione delle normative, sempre più Comuni hanno cercato soluzioni alternative per una gestione più equa delle tasse sui rifiuti. L’obiettivo è incentivare comportamenti virtuosi, come la raccolta differenziata, e premiare i cittadini che riducono al minimo la produzione di rifiuti indifferenziati. In questo contesto, emergono nuovi sistemi di tariffazione basati su criteri di proporzionalità e sostenibilità.

Arriva la tariffa puntuale: un nuovo approccio per i rifiuti

Dal 1° gennaio 2025, una rivoluzione interesserà la tassa sui rifiuti in diversi Comuni italiani. La TARI, così come la conosciamo, verrà gradualmente sostituita dalla TCP (tariffa corrispettiva puntuale). Questo nuovo metodo calcolerà l’importo da pagare in base alla quantità effettiva di rifiuti indifferenziati prodotti dagli utenti.

Anche il Comune di Granarolo dell’Emilia, situato nei pressi di Bologna, adotterà questa innovazione. La decisione è stata annunciata dalla società Hera, responsabile della raccolta dei rifiuti in gran parte dell’Emilia Romagna. Il nuovo sistema prevede l’uso di strumenti di monitoraggio, come tessere personali e cassonetti intelligenti, per misurare con precisione i conferimenti.

Bidoni differenziata
Bidoni differenziata (Pixabay foto) – www.buildingcue.it

Cosa cambia per i cittadini e quali Comuni seguiranno

L’introduzione della TCP non è limitata a Granarolo. Altri Comuni, come Ravenna e Cervia, hanno già pianificato di adottare la nuova tariffa dal 2025. L’obiettivo principale è premiare chi pratica una corretta raccolta differenziata, riducendo così i costi per le famiglie virtuose. In pratica, chi produce meno rifiuti indifferenziati pagherà una tassa più bassa.

La rivoluzione della tariffa puntuale potrebbe presto estendersi ad altre zone d’Italia, promuovendo un modello più equo e sostenibile.