Tasse, il 1° gennaio ne arriva una nuova | Servirà per migliorare un servizio di cui pochi potranno fruire: ennesima mazzata per le famiglie
La nuova tassa del 2025 che sta facendo infuriare tutti. E’ solo l’ennesimo duro colpo per le famiglie italiane.
Le tasse sono una consuetudine nella vita di ciascuno di noi. Entrando nei particolari, si tratta di un tributo, cioè di una somma di denaro che si deve obbligatoriamente allo Stato.
Il pagamento delle tasse hanno il principale scopo di finanziare i servizi pubblici divisivi, ovverosia servizi attribuibili al cittadino.
Nel corso del 2022 le entrate tributarie accertate hanno raggiunto un totale pari a 544,5 miliardi di euro, registrando un incremento di 48,5 miliardi di euro rispetto precedente alla precedente annata.
Pagare le tasse è un dovere. A regolare tale versamento c’è l’articolo 53 della Costituzione italiana, secondo cui lo stesso è ‘universale, commisurato alla capacità contributiva e strutturato su criteri di progressività‘.
Nell’era della diffusione della fibra ottica
La fibra ottica è stata introdotta per la prima volta nel 1956, quando venne brevettata per scopi medici: il suo utilizzo si rivelò fondamentale per la costruzione di un gastroscopio. Nel corso dei decenni, questa tecnologia è diventata d’importanza sempre crescente nel settore delle telecomunicazioni.
La fibra permette di trasmettere un grande numero di dati ad alta velocità. Il mercato ad essa correlato resta in fase d’espansione, anche perché le fibre ottiche stanno, progressivamente, prendendo il posto dei classici cavi telefonici in rame. L’Italia si è mostrata intenzionata ad investire nella nuova tecnologia; secondo un report effettuato nel 2018, oltre 6 milioni di persone avevano già accesso alla banda ultra larga nello ‘Stivale’, portando il ‘Belpaese’ ad essere uno dei primi in Europa per sviluppo nel settore.
La decisione che ha fatto enormemente discutere
Ma arriviamo ai fatti; nella nuova Legge di Bilancio è, infatti, presente un emendamento di Fratelli d’Italia che ha dato scaturito un’enorme polemica, specie da parte degli esperti del settore delle telecomunicazioni. La proposta è volta ad accelerare la dismissione della rete in rame, favorendo, al contrario, la transizione verso la fibra ottica. A schierarsi in una posizione di forte contrapposizione verso questa decisione, è stata l’Associazione italiana internet provider e Federconsumatori.
Questo perché la maggior parte delle case non può ancora usufruire di questo sistema. Se, per esempio, un utente ha la fibra fino alla strada in cui risiede, ma dentro casa non ha possibilità di inserire nuovi cavi, pur pagando la fibra, usufruisce soltanto dell’ADSL L’emendamento propone un aumento del 10% sui servizi a partire dal 1 gennaio, ma sta già scontentando tutte le parti coinvolte, perché andrebbe a colpire colpirebbe sia le imprese che i consumatori.