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Telefonate, basta dire “Pronto” e sei fregato | Dall’altro lato riattaccano e succede l’impensabile: trovi il conto svuotato

Illustrazione di una truffa (Depositphotos Foto) - www.buildingcue.it

Illustrazione di una truffa (Depositphotos Foto) - www.buildingcue.it

Presta attenzione alle telefonate che ricevi. Se rispondi, le conseguenze potrebbero essere alquanto negative. 

Le truffe telefoniche sono ovunque e, purtroppo, stanno diventando sempre più sofisticate. Ti chiamano con numeri che sembrano affidabili, magari spacciandosi per la banca, il fornitore di energia o persino l’Agenzia delle Entrate. 

Uno dei trucchi più comuni è la chiamata d’emergenza: ti dicono che c’è un problema urgente con il tuo conto o che hai un debito da pagare subito.

Spesso parlano in modo frettoloso per non darti il tempo di ragionare. Altri invece fingono di offrirti sconti su bollette o contratti, ma in realtà ti fanno firmare servizi inutili o inesistenti.

Il consiglio migliore? Mai dare dati personali al telefono, soprattutto password o codici di sicurezza. Se qualcuno dice di essere della tua banca o di un ente ufficiale, chiudi e richiama il numero ufficiale che trovi sul sito.

Quelle strane telefonate…

Ti è mai capitato di rispondere a una chiamata e dall’altra parte c’è solo silenzio? Nessuno parla, nessun rumore, e dopo qualche secondo la linea cade. Fastidioso, vero? Potresti pensare che sia un errore o un problema tecnico, ma la realtà è un po’ diversa. Queste chiamate mute sono più comuni di quanto immagini e non sono frutto del caso.

A volte sono semplicemente call center che usano sistemi automatici per chiamare numeri a raffica. Quando rispondi, il sistema cerca un operatore libero per parlare con te, ma se in quel momento nessuno è disponibile, la linea cade. Un meccanismo piuttosto brutto, ma legale. Il problema è che in altri casi, queste telefonate possono nascondere qualcosa di più subdolo.

Illustrazione di una truffa in diretta  (Depositphotos Foto) - www.buildingcue.it
Illustrazione di una truffa in diretta (Depositphotos Foto) – www.buildingcue.it

Il rischio dietro un semplice “Pronto”

Il Garante per la protezione dei dati personali ha cercato di mettere qualche regola per ridurre il fenomeno, imponendo per esempio l’uso del cosiddetto “comfort noise” (un rumore di sottofondo che fa capire che la chiamata è ancora attiva). Questo dovrebbe ridurre il disagio di chi riceve telefonate mute, ma purtroppo non elimina del tutto il problema. Infatti, oltre ai call center, ci sono anche truffatori che sfruttano questo meccanismo.

Alcuni schemi truffaldini iniziano proprio con una chiamata muta: l’obiettivo è spingerti a richiamare il numero, magari un prefisso internazionale a pagamento, e farti spendere un sacco di soldi senza che tu te ne accorga. Altri invece registrano la tua voce, specialmente se rispondi con un “Sì”, per poi usarla in contratti fraudolenti o autorizzazioni fasulle. Per questo, la regola d’oro è una sola: se non conosci il numero, meglio non richiamare e, se la cosa si ripete, bloccalo subito. Il rischio non vale mai la curiosità.