Architettura

Tempo di riverberazione: cos’è e qual è il suo ruolo

Viene chiamata “coda sonora” il fenomeno per il quale quando una sorgente all’interno di un ambiente viene spenta, il livello di pressione continua a persistere per alcuni secondi. La coda sonora si ha perché le onde acustiche che vengono riflesse dalle superfici dell’ambiente di riferimento continuano ad essere riflesse anche quando la sorgente viene spenta. Questo fenomeno viene chiamato riverberazione e caratterizza le proprietà acustiche di un ambiente.

Tempo di riverbero

Il parametro usualmente usato per quantificare la capacità di riverberazione di una stanza viene chiamato (T60) che ci vuole indicare il tempo necessario perché il livello di pressione sonora all’interno di una stanza, considerando come istante iniziale quello in cui la sorgente sonora viene interrotta, diminuisca di 60 Db, cosi come viene definito nella UNI EN ISO 3382. Quindi è il tempo che impiega il livello di pressione sonora per abbattersi di 60 Db, dal momento in cui tutte le sorgenti sonore sono spente. Esso dipende sostanzialmente da due parametri che sono volume della camera in esame e potere fonoassorbente delle pareti e degli elementi che compongono la camera           

I tempi di riverberazione presentano una dipendenza rispetto alla frequenza che noi prendiamo in considerazione; possiamo dire che alla frequenza di 1000 Hz, i valori di T60 misurati in ambienti di civile abitazione normalmente arredati, variano di solito tra 0,3 e 0,6 s. Quindi, in conclusione possiamo dire che un ambiente può essere qualitativamente valutato solo grazie al tempo di riverberazione.

Formula di Sabine

Con tempi di riverbero lunghi avremo una coda sonora lunga (basti pensare ai luoghi di culto come le chiese), mentre sale con tempi di riverbero corti avranno un’acustica pulita, in cui la sorgente sonora non subirà molte riflessioni, e quindi risulteranno più “sorde”. Il tempo di riverberazione si può calcolare tramite la formula di Sabine che tiene in conto delle caratteristiche della stanza:

wikipedia.org

I coefficienti  presenti nella formula vengono chiamati di assorbimento acustico, che possiamo meglio definire come la parte di energia assorbita rispetto a quella incidente. Questi coefficienti vengono riassunti di solito in alcune tabelle che sintetizzano gli elementi usualmente utilizzati in funzione della frequenza che si sta andando a prendere in considerazione. Il parametro S invece rappresenta la superficie in metri quadri di tutte le superfici che circondano la stanza. La moltiplicazione tra il coefficiente di assorbimento acustico e la superficie ci da quello che si chiama area equivalente di assorbimento acustico.

Il calcolo della T60 si usa principalmente quando:

  • Le onde hanno uguale probabilità di raggiungere tutte le superfici; in questo caso si parla di campo sonoro diffuso
  • L’ambiente di riferimento deve presentare specifiche regolari e uniformi. Quindi, geometrie semplici e il più regolari possibili
  • Nell’ambiente che si sta prendendo in considerazione deve essere presente un basso assorbimento acustico
  • La sorgente sonora deve essere posizionata preferibilmente in posizione baricentrica rispetto alla geometria dell’ambiente considerato. Quindi, tempi di riverbero brevi come si può avere nel range che va da 1 a 1,6 sec si hanno in sale dove si tengono conferenze proprio perché la chiarezza del parlato da parte della sorgente sonora in questione è molto importante, e anche per opera e musica da camera. I tempi di riverbero si allungano quindi dai 2 ai 3 sec per musica sinfonica e concerti d’organo per i quali il riverbero lungo della stanza è fondamentale.
Published by
Luca Quarato