Nuovo testo unico delle Costruzioni, in arrivo il codice entro il 2021
Entro la fine del 2021 arriverà il nuovo Testo Unico delle Costruzioni, che sostituirà in tutto e per tutto l’attuale Testo Unico dell’Edilizia. Quest’ultimo quando fu emanato, ormai quasi vent’anni fa, ebbe lo scopo di sintetizzare le norme vigenti e riordinarle, rendo chiara la loro applicazione. Non riuscì però a dare impulso al settore essendo di fatto la fotografia di un paese bloccato dalle proprie leggi. Il nuovo testo avrà l’arduo compito di snellire i procedimenti senza però dare possibilità a facili scappatoie.
All’interno del nuovo Testo unico delle Costruzioni sarà presente un capitolo esclusivamente dedicato ai bonus, con l’obbiettivo di unificarli e chiarire tutti i passaggi burocratici. Attualmente i principali bonus sono: il Bonus Casa, il Bonus Ristrutturazioni, il Bonus Facciate 90%, l’Ecobonus al 65%, il Sismabonus e, ovviamente, il Superbonus 110%. I professionisti stanno perdendo l’orientamento e il cittadino è spaesato, lo stato attuale porta a non comprendere le reali opportunità.
Testo Unico delle Costruzioni, la sfida del rilancio
Il nuovo Testo Unico delle costruzioni sarà strutturato in 7 titoli: Contenuti e Disposizioni Generali, Disciplina delle attività Edilizie, Controlli Amministrativi e Sanzioni, Sostenibilità delle Costruzioni e Accessibilità delle Costruzioni i principali. La prima novità è l’addio alla CILA, i titoli abilitativi saranno solo due: SCIA e Premesso di Costruire. Ampliate e modificate le attività in edilizia libera, e introdotto il cosiddetto Permesso di Costruire Convenzionato.
Inserita nelle attività di edilizia libera il cambio di destinazione d’uso, che prima addirittura richiedeva il PdC. Il permesso di Costruire Convenzionato è richiesto nel caso in cui sia necessario far fronte ad esigenze di urbanizzazione del territorio con una modalità semplificata. La convenzione è di fatto approvata dalla Giunta Comunale e potrà riferirsi a questi interventi:
- la cessione di aree anche al fine dell’utilizzo di facoltà edificatorie;
- la realizzazione di opere di urbanizzazione, fermo restando quanto previsto dalla vigente normativa in materia di appalti;
- le caratteristiche morfologiche degli interventi;
- la realizzazione di interventi di edilizia residenziale sociale.
Il nuovo testo volge lo sguardo alla sostenibilità economica ed ambientale
Il nuovo Testo Unico delle Costruzioni avrà un titolo esclusivamente dedicato alla sostenibilità ambientale, economica e tecnica sia per l’edilizia pubblica che privata. Per la prima volta ci si pone l’obbiettivo di indicare le definizioni, per comprendere quando un edificio può essere davvero considerato sostenibile. “Il presente Titolo disciplina la sostenibilità delle costruzioni al fine di realizzare un minore impatto ambientale, un risparmio economico in un’ottica di ciclo di vita ed un miglioramento delle condizioni di benessere e sicurezza delle persone, prevedendo l’applicazione dei principi di sostenibilità a tutte le fasi del ciclo di vita. In tal senso la sostenibilità ambientale delle costruzioni riguarda le fasi di: progettazione ed esecuzione delle costruzioni, utilizzo delle costruzioni, fine vita o dismissione”; si legge nella bozza pubblicata dal Ministero delle Infrastrutture.
Ben 9 definizioni per comprendere il concetto di sostenibilità, dal progetto alla tutela idrogeologica dei luoghi. Introdotto il concetto di LCA (Life Cycle Assessment), prima d’ora un principio poco presente negli appalti pubblici. Non solo CAM quindi, ma molto di più. Sarà inserito come obbligo di legge, in taluni casi, la redazione del certificato di sostenibilità ambientale.