The Line: la città lunga 170 km, 33 volte più grande di New York
Chi vive in una grande città conosce perfettamente quali siano le criticità quotidiane da affrontare per andare a lavoro, per fare un aperitivo in centro con gli amici o per passare del tempo al centro commerciale. Ore passate in mezzo al traffico, interminabili giri per cercare parcheggio e orde di persone nei maggiori luoghi d’interesse sono all’ordine del giorno. Se si aggiunge che, in alcune di queste città, l’utilizzo dei mezzi pubblici ha l’effetto di allungare ancora di più i tempi degli spostamenti, la situazione si complica ancora di più.
Anche i piccoli centri abitati e i paesi non godono di soli pregi. La vità è senza dubbio più tranquilla e la frenesia lascia spazio a maggior serenità e benessere generale. Ma alla carenza di stress fa eco la difficoltà, nella maggioranza dei casi, nel raggiungere i servizi fondamentali come scuole, ospedali, posta, banche, supermercati, ecc… Anche la lontananza da altri centri abitati, che a volte può essere un vero e proprio isolamento, in caso di necessità risulta una problematica non indifferente.
Insomma, la città perfetta non esiste. Almeno fino ad oggi, perché la rivoluzione civilistica sembra essere dietro l’angolo. Si tratta di The Line, la nuova frontiera di smart city annunciata all’inizio dello scorso anno dal principe ereditario saudita Mohammad bin Salman. Un progetto futuristico che non ha precedenti nella storia umana, e che vale assolutamente la pena di approfondire nel dettaglio.
I presupposti alla base di The Line
Prima di addentrarci nei dettagli tecnici di questa futuristica città è bene analizzare il contesto su più larga scala. The Line, infatti, è “solamente” una parte di un più grande agglomerato urbano di nome Neom, che dovrebbe sorgere nella porzione nord-occidentale dell’Arabia Saudita. Questo progetto, a dir poco ambizioso, risale al 2017, anno in cui Mohammad bin Salman lo ha annunciato pubblicamente. Vista la complessità del progetto (che, secondo alcune previsioni arriverà a costare oltre 500 miliardi di euro!), nel 2019 il fondo sovrano saudita PIF (Public Investment Fund) finisce a capo della neonata società quotata in borsa Neom. Il nome della società, identico a quello della città, fa capire subito quale sarà il suo scopo: la gestione e lo sviluppo del progetto della megacittà.
Ma qual è la filosofia che c’è dietro un’idea simile? La città di Neom, come risulta chiaro già da ora, sarà una cosiddetta “città di fondazione”, ovvero un agglomerato urbano nato a tavolino, con ben precise volontà politico-urbanistiche. Quella che può sembrare (ed in qualche modo potrebbe esserlo) una manifestazione di sfarzo e potenza, in realtà ha un obiettivo concreto. La nascita e lo sviluppo di Neom è infatti uno dei punti cardinali del quadro strategico nazionale saudita che prende il nome Saudi Vision 2030.
Questo piano ha l’obiettivo di ridurre la dipendenza dell’Arabia Saudita dal petrolio, diversificandone l’economia e sviluppando settori di servizio pubblico come sanità, istruzione, infrastrutture, attività ricreative e turismo. Includendo rafforzamento delle attività economiche e di investimento, incremento del commercio non petrolifero tra stati e promozione di un’immagine più morbida e green del paese. Come contraltare, si hanno anche aumento della spesa pubblica in campo militare e produzione di attrezzature e munizioni.
Quali sono le parti costituenti Neom?
Come accennato in precedenza, The Line fa parte del più ampio progetto di Neom. Questo fa presupporre, giustamente, che vi saranno altre parti che, assieme a The Line, contribuiranno allo sviluppo del grande agglomerato urbano descritto prima. Ebbene, scopriamo brevemente quali sono, ad oggi, queste parti:
- Oxagon – Neom Industrial City – questa parte di Neom, abbreviabile in NIC, sorgerà circa 25 km a Nord della città di Duba, piccola città dell’Ovest dell’Arabia Saudita sulla costa settentrionale del Mar Rosso. Questo centro urbano occuperà circa 40 km2 e sarà quella adibita alla produzione moderna ed alla ricerca industriale e sarà connessa all’espansione del porto di Duba. Presentata nel Novembre 2021, il nome Oxagon deriva dalla forma del complesso industriale galleggiante, un ottagono regolare. Una volta completato sarà il più grande del mondo e avrà anche funzione di porto per le rotte marittime attraverso il Mar Rosso. Il principe ereditario saudita ha definito il progetto come un modello radicalmente nuovo, capostipite di una nuova era di civilizzazione e sviluppo economico.
- Trojena – di questa parte di Neom si sa attualmente ancora ben poco, dato che la presentazione è molto più recente (Marzo di quest’anno). Quel che è certo è che si tratta della parte dell’agglomerato urbano dedicata alla pratica dello sci all’aperto nella penisola araba. Per far sì che questo possa essere realizzabile, Trojena sorgerà nella catena montuosa più alta dell’Arabia Saudita, a circa 50 km dalla costa del Golfo di Aqaba, con altitudini comprese tra 1500 e 2600 m. Il sito si caratterizza, rispetto al resto del territorio dove sorgerà Neom, da un clima più mite e da temperature più fresche. Caratteristiche fondamentali per poter garantire l’attività sciistica, tanto che si prevede di svolgere la IX edizione dei Giochi Asiatici Invernali, nel 2029, nell’area di Trojena.
Le caratteristiche salienti di The Line
Le particolarità di The Line sono evidenti già analizzandone le dimensioni. A differenza degli usuali agglomerati urbani, che presentano uno sviluppo prevalentemente compatto e poliedrico, la futura città saudita si svilupperà di fatto in una sola direzione. The Line sarà infatti lunga ben 170 km, larga 200 metri ed alta 500 m; risulterà superficialmente 33 volte maggiore della città di New York, attualmente la più grande del mondo.
Altra prerogativa abbastanza visibile è il layout esterno della città, con le parti laterali circondati da pareti di vetro, in grado di rispecchiare lo sconfinato ambiente desertico circostante facendo apparire The Line come una sorta di “oasi” lussureggiante e quasi visionaria. Queste pareti specchiate hanno anche la funzione di isolare l’ambiente abitato dalle torride condizioni ambientali esterne. Potrebbe essere abbastanza, e invece no!
All’interno città potranno abitare fino a 9 milioni di persone, le quali troveranno alloggio in lussureggianti quartieri circondati da giochi d’acqua e natura, tipici di alcuni film fantascientifici ambientati in mondi futuri o paralleli. The Line non avrà strade, essendo stata pensata con una struttura a sottonuclei abitativi modulari che consentirebbero agli abitanti di avere i servizi essenziali ad una distanza massima di 5 minuti da casa. Per muoversi non serviranno, quindi, auto ma ci sarà solo un unico treno ad alta velocità che collegherà i due poli estremi della città in 20 minuti con numerose corse quotidiane.
Si prevede che entro il 2023 circa un milione e mezzo di persone potranno abitare The Line, sebbene si prevedranno oltre 50 anni per completare questo immane progetto. Nella città troverebbero ubicazione Enowa, la società di energia pulita, acqua e idrogeno, e la Neom Tech & Digital Company, centro avente lo scopo di sviluppare tecnologie smart cognitive.
I lavori per la realizzazione di The Line sono iniziati
Dalle (belle) parole degli ultimi anni, di recente si è finalmente passati ai fatti. Da qualche settimana sono infatti ufficialmente iniziati i lavori per la realizzazione di The Line, traducendo quindi in realtà i futuristici progetti disegnati finora solo su carta. La prova di quanto detto risiede nel video rilasciato di recente dalla nota rivista specialistica di architettura e design Dezeen, dove alcuni droni registrano una fervente attività nelle ree desertiche dell’Arabia Saudita.
Nel video, della durata di circa un minuto, sono visibili moltissime macchine movimento terra (quali escavatori, dumper, ruspe e quant’altro) intente nello scavo di un’enorme area di cantiere in pieno deserto. Secondo l’azienda saudita incaricata delle riprese fotografiche aeree Oz Sky, queste immagini farebbero proprio riferimento alla futuristica città di the Line. Per i più scettici, dunque, la prova dell’effettiva veridicità sull’esistenza di questa incredibile e rivoluzionaria città.
Un’altra immagine, scattata da OT Sky Drone, mostra lo sviluppo prevalentemente longitudinale della città paragonandola al risultato finale della stessa.