La trasformazione dello spazio circostante e il contributo attivo degli utenti nella gestione dello spazio sono stati i principi fondamentali dell’architettura visionaria del secolo scorso, che però non hanno mai trovato un riscontro pratico. Adesso questo è realtà con The Shed, una grande centro poliartistico che sorge nel cuore di New York. Trasformare un edificio in base alle esigenze, è questo quello che si è proposto lo studio di architettura americano Rockwell Group con The Shed, un’area di quasi 19.000 metri quadri che comprende una struttura di base permanente dalla quale si stacca un enorme guscio esterno mobile che può muoversi sulla piazza adiacente.
The Shed è concepito come un’infrastruttura architettonica, il capannone infatti è stato progettato per cambiare fisicamente a piacimento. Questo permette di avere sia uno spazio coperto, leggero e controllabile in temperatura e suono, che può contenere fino a 1200 persone sedute e fino a 3000 in piedi, sia una piazza aperta da quasi 2000 metri quadri.
Il guscio mobile pesa più di 4000 tonnellate e si muove su un binario a doppia ruota basata sulla tecnologia della gru a portale che si trova comunemente nei porti di spedizione. Impiegando approssimativamente la stessa quantità di potenza di una toyota prius, un’unità a cremagliera e pignone sposta il guscio su quattro ruote a scartamento singolo e due ruote a doppio asse, ciascuna che misura quasi 2 metri di diametro.
Spostandosi a una velocità di circa un quarto di un miglio all’ora, la chiusura o l’apertura del guscio richiede solo cinque minuti. L’enorme guscio è formato da un bellissimo telaio realizzato con acciaio italiano e sarà rivestito da pannelli di EFTE, polimero dalle straordinarie capacità di cui abbiamo già parlato su queste pagine (Il materiale del futuro, ecco l’EFTE). In alcune zone i pannelli utilizzati per The Shed misurano quasi 70 metri, risultando i pannelli più grandi mai prodotti.
La costruzione fissa, nei suoi otto livelli, disporrà di gallerie espositive, di un laboratorio creativo e di un teatro con 500 posti, anch’esso in grado di accogliere eventuali suddivisioni per specifiche esigenze.
The Shed si sposta in direzione est-ovest, ossia geograficamente verso il fiume Hudson, nell’area che sarà il futuro della città di New York, Hudson Yards, sulla 34ma strada e ad un paio di isolati dal fiume Hudson, con dirimpettaio l’Highline, il famoso parco sopraelevato recuperato da vecchi binari ferroviari. L’opera è costata complessivamente 500 milioni di dollari ed è stata inaugurata nel 2019.