Truffe telefoniche, questa è diabolica | Ti chiamano e ti svuotano il conto: Carabinieri e Banche nel mirino
La truffe telefoniche stanno raggiungendo vette sempre più assurde e inquietanti: questa le supera tutte, fai attenzione.
Hai mai pensato a quanto sono diventati furbi i truffatori? Oggi ti prendono di mira non solo con messaggi o email sospette, ma addirittura chiamandoti al telefono. E non si tratta di chiamate qualsiasi, ma di conversazioni che sembrano autentiche, studiate nei dettagli per farti credere che chi parla sia un’autorità.
In questi casi, spesso, si approfittano di chi è meno abituato a certe dinamiche: magari una persona più avanti con l’età, o semplicemente qualcuno che non si aspetta di essere raggirato in modo così spudorato. E quando ti senti sotto pressione, con l’idea che il tuo denaro possa sparire o che potresti finire nei guai, è facile lasciarsi prendere dal panico e seguire quello che ti dicono.
Com’è possibile che certa gente riesca a inventarsi storie così plausibili? La risposta è semplice, anche se inquietante. Sanno bene come funzionano le paure umane. Giocano su due leve potentissime: il rispetto per chi sembra avere autorità e la paura di perdere ciò che hai.
Ed è proprio in situazioni come queste che ti rendi conto di quanto sia importante avere qualcuno che ti apra gli occhi, che ti aiuti a capire cosa sta succedendo prima che sia troppo tardi. Le banche e le forze dell’ordine, in questo senso, hanno un ruolo cruciale: proteggerti, certo, ma anche insegnarti a fiutare l’inganno.
La truffa che usa i nomi delle forze dell’ordine
Prendi questo episodio successo a Vergasco, in Piemonte. Qui un signore di circa 60 anni entra in una filiale della Banca Sella per fare un bonifico da 15.000 euro. Una cifra importante. Fin qui tutto normale, ma c’è un dettaglio strano: l’uomo era incollato al telefono per tutto il tempo.
Il cassiere, che probabilmente ha un sesto senso per queste cose, si è insospettito e ha chiesto di parlare direttamente con chi era dall’altra parte della linea. E chi era? Un sedicente maresciallo della Guardia di Finanza che cercava di convincere il cliente a spostare i soldi su un conto “sicuro”. Hai presente il classico “fidati di me”? Beh, era proprio così, ma in versione da incubo.
La furbizia dei truffatori e come difendersi
Fortunatamente, il cassiere ha capito che c’era qualcosa che non quadrava. Con calma ha spiegato al cliente che non c’era nessuna emergenza e che quei soldi non andavano da nessuna parte. Il finto maresciallo? Sparito nel nulla appena ha capito che il gioco era scoperto.
Eppure non è sempre così. In tanti casi, i truffatori riescono a portare a casa il bottino, sfruttando nomi di polizia o carabinieri. Anzi, c’è chi manda addirittura documenti falsi per farti credere di essere sotto indagine. Insomma, questi non mollano mai. L’unico modo per starne fuori? Non fidarti mai al 100%, soprattutto quando ti chiedono soldi o informazioni personali. Meglio fare una telefonata in più che perdere tutto.