Architettura

Trump dichiara guerra all’architettura moderna

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è schierato contro l’architettura moderna indicando lo stile architettonico classico come modello per qualsiasi edificio federale. “Making Federal Buildings Beautiful Again” è la bozza di decreto già redatta e pronta ad essere sottoscritta. In tale documento viene evidenziato come il neoclassicismo sia lo stile architettonico che meglio rappresenta gli ideali americani. Il tutto nasce dall’iniziativa di una società no profit, la National Civic Art Society, convinta che l’architettura contemporanea abbia creato ambienti degradati e disumanizzanti. I nuovi edifici secondo l’organizzazione, così come quelli già costruiti, devono avere uno stile tradizionale identificato nel gotico, nel romanico oppure in uno stile classico ispirato all’Antica Grecia o alla Repubblica romana. Se il decreto verrà emesso verrebbe annullata la legge del 1962 sui principi guida applicata agli edifici federali del senatore newyorkese Daniel Patrick Moynihan durante la presidenza di J.F.Kennedy.

Lincoln Memorial a Washington DC. Ph: wired.com

“Per troppo tempo le élite e i burocrati dell’architettura hanno deriso l’idea della bellezza, hanno ignorato palesemente le opinioni pubbliche sullo stile e hanno speso tranquillamente i soldi dei contribuenti per costruire edifici brutti, costosi e inefficienti”

Marion Smith, presidente della National Civic Art Society, al New York Times.
Donald Trump promuove la costruzione di un grattacielo a New York. Ph: 6sqft.com

Tre edifici esempio di scarso fascino estetico

Nella bozza del decreto vengono evidenziati tre edifici federali, realizzati negli ultimi 20 anni, come esempi di scarso gusto estetico. Si tratta del Federal Building di San Francisco completato nel 2007, del Wilkie D Ferguson Courthouse di Miami finito anch’esso nello stesso anno e del tribunale americano di Austin del 2012. Questi esempi, secondo la società no-profit, non rispecchiano l’ideale di edificio che il popolo americano vuole vedere e in cui vuole lavorare. Edifici che comunque rispecchiano il risultato della legge del ’62, dando priorità al contesto e costruendo edifici incentrati sull’uomo, evitando di fatto di adottare uno stile ufficiale.

Wilkie D Ferguson di Arquitectonica a Miami. Ph: dezeen.com

Ordine nell’architettura

Secondo quanto afferma il documento, gli edifici in stile brutalista e decostruttivista non soddisfano le richieste del popolo americano e pertanto è necessario superarli. Il brutalismo per esempio fu uno degli stili più controversi del XX secolo e produsse strutture modulari e monolitiche completamente in cemento armato. Per Trump dunque l’architettura moderna è da sostituire con l’architettura classica, che deriva dalle forme e dai principi dell’architettura greca e romana. Uno stile dunque che valorizza la bellezza, il rispetto e l’ammirazione del comando da parte del pubblico contro la frammentazione, il disordine, la discontinuità e la comparsa di instabilità che caratterizza l’architettura odierna.

“Aspirazionale, destinato a proiettare la ricchezza in un modo che molti cittadini possono solo sognare. Il miglior descrittore estetico dello stile Trump, direi, è lo stile dittatore”.

Peter York
Ph: elledecor.com

L’AIA si oppone

L’American Institute of Architects (AIA) ha invitato I suoi membri a firmare una lettera aperta destinata a Donald Trump per opporsi al decreto. Secondo tale organizzazione infatti, “l’architettura dovrebbe essere progettata per le comunità specifiche che serve, riflettendo i diversi luoghi, pensieri, culture e climi della nostra ricca nazione. Gli architetti si impegnano a onorare il nostro passato e riflettere i nostri progressi futuri, proteggendo la libertà di pensiero ed espressione che sono essenziali per la democrazia”. Tuttavia, il Presidente non ha ancora firmato la bozza. Nel caso entrasse in vigore verrà allestito un Comitato per redigere le nuove linee guida per l’architettura federale americana.

Us Supreme Court Building, Washington DC. Ph: elledecor.com
Published by
Lorenzo Iaconinoto