In Toscana terminato uno dei tunnel più grandi al mondo
In Toscana, precisamente tra Calenzano e Barberino, è stata ultimata, nella giornata del 14 giugno, la galleria “Santa Lucia”. Un tunnel formato da tre corsie che ha il primato di galleria più lunga in Europa e si colloca tra i 5 tunnel più grandi al mondo per lunghezza e numero di carreggiate percorribili. Tale risultato è stato raggiunto grazie alla fresa più grande d’Europa. Il tunnel “Santa Lucia” rappresenta un ampliamento dell’autostrada A1 e sono in corso di realizzazione tre corsie, entro la fine del 2021, della lunghezza di 17,5 km. Un grande segno di rinascita post lockdown, a causa del Covid – 19, per uno dei primi cantieri ad aver lavorato rispettando le misure di sicurezza imposte dal governo.
La più grande fresa mai utilizzata
L’investimento utilizzato è una cifra astronomica: 1 miliardo di euro, quasi un settimo dei 7,4 miliardi totali investiti per altre opere da costruire nella tratta A1 tra Bologna e Firenze. Questo grande progetto fa parte del piano di Autostrade di completare e ammodernare l’intera rete autostradale italiana. Autostrade, tra l’altro, era presente anche alla cerimonia di abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria con il Presidente Giuliano Mari e l’Amministratore Delegato Roberto Tomasi.
Il tunnel è stato scavato grazie alle tecnologie, usate in ingegneria geotecnica, più avanzate. Per uno dei tunnel più grandi al mondo è stata utilizzata la fresa più grande e più potente d’Europa. Un macchinario, di potenza pari a 12.000 kW, del valore di 54 milioni di euro. La lunghezza totale della fresa è di 23 metri e dotata di una testa di scavo di quasi 16 metri di diametro. La dimensione complessiva è di circa 200 metri quadrati. Il tunnel è stato realizzato in tre anni di attività e, se pensiamo che le lavorazioni sono state velocizzate di 10 volte, è un periodo incredibilmente corto.
Funzionamento di una fresa meccanica
La fresa meccanica, anche chiamata talpa meccanica, è lo strumento utilizzato per gli scavi di tunnel e gallerie. La fresa meccanica è dotata di uno scudo cilindrico sulla quale estremità si trova la testa rotante. La testa, ruotando, sfrega direttamente sul materiale roccioso riuscendo a penetrare nel terreno più duro. La testa riesce ad avanzare tramite martinetti idraulici che, a poco a poco, spingono la testa ruotante verso il terreno.
Tale procedimento richiede molta pazienza ed una grande conoscenza geotecnica del terreno sovrastante. Infatti, è pericolosamente possibile incappare in cedimenti della superficie sia sovrastante che laterale. È quindi necessario conoscere lo stato tensionale di tutto il terreno soggetto a tali modifiche. Inoltre, lavorare in condizioni di sottofalda può provocare abbassamenti visibili in superficie, poiché eliminare grandi quantità di terreno saturo significherebbe costipare il terreno circostante.
L’equilibrio nel terreno è garantito dallo scarico delle pressioni, prodotte dal cedimento del terreno, sui martinetti idraulici attraverso una paratia collocata sulla massa di terreno. In questo modo si evitano entrate indesiderate di terreno nel sistema fresatrice. Il terreno rimosso viene, infine, trasportato al di fuori della fresa tramite un nastro trasportatore.
Il tunnel dei primati
Il traforo realizzato ha un diametro di circa 16 metri ed è costituito da anelli sostenitori di larghezza longitudinale di due metri. Lo scavo è risultato abbastanza complesso, viste le caratteristiche geomorfologiche del terreno caratterizzato da ammassi rocciosi e sottostante un centro abitato e la stessa autostrada. Anche per gli addetti al lavoro la procedura non deve essere stata tranquilla a causa della presenza di gas tossici ed esplosivi.
Il tutto comunque realizzato rispettando la sostenibilità ambientale, facendo attenzione ai materiali di scarto che sono stati smaltiti in maniera del tutto ecologica. Inoltre, il progetto iniziale è stato riadattato proprio nel rispetto ambientale. Erano previste nove gallerie che sono state modificate in un’unica galleria, riducendo cosi al minimo le modifiche del territorio circostante. La “Santa Lucia”, oltre ad essere uno dei tunnel più grandi al mondo, risulta essere innovativa anche sotto l’aspetto tecnologico con moderni sistemi di controllo della galleria e delle condizioni del traffico.
Un grande ed importante segnale di rinascita post Covid – 19 che ha condotto oltre 450 tecnici alla realizzazione di tale opera geotecnica. Lo stesso sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha commentato tale risultato ed ha encomiato coloro che lavorano per far ripartire le opere pubbliche d’Italia.