Forte scossa di terremoto registrata in Turchia venerdì 24 gennaio alle 21:55 ora locale (UTC +04:00), 18:55 ora italiana (UTC +01:00). L’INGV (istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) ha registrato una Magnitudo locale (Ml) di 6.8 della scala Richter (magnitudo del momento sismico Mwp 6.6). Il terremoto ha colpito il distretto di Sivrice nella provincia orientale turca di Elazig, circa 550 km dalla capitale Ankara. Secondo l’Afad, ovvero l’Autorità turca per i disastri e le emergenze, 1.030 persone sono rimaste ferite e 22 sono le vittime registrate finora. La popolazione locale ha trascorso la notte in strada e i soccorritori hanno lavorato incessantemente per tutta la notte a -8 C°.
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Il terremoto è stato avvertito in diverse regioni della Turchia orientale, in Libano, Iran e Siria. Oltre 400 squadre di soccorso sono state inviate nelle regioni colpite. L’Afad ha rivelato che durante tutta la giornata sono state avvertite una trentina di scosse di assestamento. Diversi sono gli edifici crollati e i soccorritori stanno ancora in queste ore lavorando per estrarre gli abitanti rimasti sepolti dalle macerie. Il 22 gennaio era stata avvertita un’altra scossa di terremoto di magnitudo 5.4 Ml a Manisa, nella zona occidentale del paese. Il Ministero dell’ambiente e dell’Urbanistica di Ankara ha riferito che ogni anno la Turchia è colpita da una media di 23.000 terremoti. Solo nell’ultimo secolo la Turchia è stata oggetto di 56 terremoti di intensa magnitudo che ha provocato più di 80.000 vittime.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che verranno prese tutte le misure necessarie per superare il momento di difficoltà delle regioni colpite. Palazzetti dello sport, scuole e biblioteche sono stati subito adibiti a centri di accoglienza per le persone fuggite dalle proprie case.
Sale a 35 il bilancio delle vittime del terremoto mentre i feriti sono circa 1.600. Le squadre di soccorso continuano a lavorare incessantemente per scovare sopravvissuti tra le macerie degli edifici crollati. Nella notte sono state registrate temperature glaciali che hanno reso molto più complesse le operazioni di salvataggio. La sismologa Aybige Akinci dell’INGV ha commentato che “l’origine è da individuabile nella spinta della placca arabica verso Nord“. Il terremoto è avvenuto sulla faglia chiamata Est Anatolia che è molto attiva e si estende per circa 500 km. La Turchia è una zona altamente sismica infatti, dal 1900 ad oggi sono stati rilevati oltre 300 sismi di magnitudo maggiore di 4. Nel paese sono presenti due faglie attive di cui l’Est Anatolia si muove al ritmo di 10 mm l’anno. L’altra faglia è la Nord Anatolia che si estende per 1.500 km con un movimento trascorrente di 20 mm l’anno.