Home » Trending News » Una mega centrale idroelettrica sotto terra | È la costruzione più grande della storia: maggiore sicurezza per dire addio ai soliti disastri

Una mega centrale idroelettrica sotto terra | È la costruzione più grande della storia: maggiore sicurezza per dire addio ai soliti disastri

Progetto di Snowy 2.0 (Snowy Hydro foto)

Progetto di Snowy 2.0 (Snowy Hydro foto) - www.buildingcue.it

In Australia è in costruzione una centrale idroelettrica unica, situata in profondità sottoterra e pronta a rivoluzionare il settore. 

Costruire opere di ingegneria complesse richiede un mix di tecnologia avanzata e competenze specialistiche. Ogni progetto si scontra con ostacoli naturali e tecnici, che richiedono soluzioni innovative per essere superati. Le grandi opere idroelettriche non fanno eccezione, anzi, sono spesso tra i progetti più complessi da realizzare. Ma come si affrontano queste sfide quando l’obiettivo è costruire sottoterra, tra pareti di roccia massiccia?

Una centrale idroelettrica, come concetto, sfrutta l’energia dell’acqua che scorre per generare elettricità. Ma non si tratta solo di far scendere l’acqua: le moderne centrali utilizzano turbine avanzate e una rete complessa di condotti, generatori e trasformatori. La sfida aumenta esponenzialmente quando si decide di costruire un’opera di tale portata all’interno di una montagna, dove ogni passo richiede una precisione assoluta e strumenti all’avanguardia.

Tunnel Boring Machine (TBM) è uno degli strumenti chiave utilizzati in questi contesti. Si tratta di una gigantesca macchina in grado di perforare anche le rocce più dure, creando passaggi per l’acqua e lo spazio necessario per installare le infrastrutture. Non solo lo scavo, però: le condizioni di sicurezza sono fondamentali. Le forze in gioco sono enormi e richiedono soluzioni tecniche molto sofisticate per mantenere la stabilità delle strutture.

Un altro fattore da considerare è la gestione dell’acqua all’interno del sistema. Le centrali idroelettriche a pompaggio, infatti, non si limitano a generare energia, ma la immagazzinano per essere utilizzata in momenti di necessità. Questo implica una complessa rete di condotti, bacini idrici e sistemi di ripompaggio che devono funzionare in perfetta sincronia.

Un’opera sotterranea di proporzioni enormi

Una delle opere più ambiziose in corso è la costruzione di Snowy 2.0, una centrale idroelettrica a pompaggio situata in Australia. Questo progetto si distingue per la sua straordinaria posizione, a circa 800 metri di profondità all’interno di una montagna, rendendola una delle centrali più profonde al mondo. La complessità ingegneristica dietro a Snowy 2.0 coinvolge l’uso di tre macchine TBM per scavare chilometri di tunnel nella roccia. Il risultato finale sarà in grado di fornire energia a circa mezzo milione di abitazioni.

L’acqua, incanalata attraverso tunnel inclinati, attraversa un dislivello di 600 metri prima di raggiungere la centrale, dove viene trasformata in energia elettrica. Ma non si tratta solo di produrre energia: la particolarità di Snowy 2.0 sta nel suo sistema di pompaggio, che permette di ripompare l’acqua nei bacini superiori durante i periodi di eccesso di produzione energetica.

Il cantiere di Snowy 2.0 (Snowy Hydro foto)
Il cantiere di Snowy 2.0 (Snowy Hydro foto) – www.buildingcue.it

La tecnologia alla base di Snowy 2.0

Questo sistema di ripompaggio consente di immagazzinare energia per i momenti di maggiore richiesta, rendendo Snowy 2.0 una centrale estremamente efficiente e flessibile. In termini numerici, il sistema può accumulare fino a 350.000 MWh di energia, l’equivalente del fabbisogno energetico di una grande città per settimane. Grazie all’uso di turbine capaci di funzionare in entrambe le direzioni, Snowy 2.0 rappresenta una svolta nel settore delle energie rinnovabili, offrendo una fonte di energia pulita e continua, indipendente dalle condizioni atmosferiche.

Questo sistema di pompaggio permette anche una gestione intelligente della rete elettrica, bilanciando la produzione e la domanda. Durante i periodi di bassa richiesta, l’energia in eccesso non viene sprecata ma utilizzata per ripompare l’acqua, mentre nei momenti di picco di consumo si può attingere all’energia precedentemente immagazzinata. In questo modo, Snowy 2.0 contribuisce non solo a una produzione energetica sostenibile, ma anche a una maggiore stabilità e affidabilità del sistema elettrico nazionale, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili.