Una tenda bio-digitale per combattere i cambiamenti climatici
Durante il summit internazionale di innovazione sul clima che si è tenuto quest’anno a Dublino, lo studio di architettura e di design urbano londinese ecoLogicStudio ha svelato la propria idea per contrastare i cambiamenti climatici, i cui effetti sono ormai tragicamente visibili a tutti. Il suo nome è Photo.Synth.Etica ed è una tenda bio-digitale in grado di assorbire CO2 dall’atmosfera e immagazzinarla in tempo reale grazie a micro alghe che vivono al suo interno.
L’idea è stata sviluppata in collaborazione con Climate-KIC, l’iniziativa di innovazione climatica più importante dell’Unione Europea, al fine di accelerare le soluzioni ai cambiamenti climatici globali. ecoLogicStudio è una realtà specializzata in progettazione ambientale, autosufficienza urbana e costruzione integrata della natura, ed è stato fondata nel 2005 da due ragazzi italiani, Marco Poletto e Claudia Pasquero.
Una coltura di micro alghe
Photo.Synth.Etica è attualmente installata presso il Printworks Building del Castello di Dublino, una delle sale destinate a conferenze internazionali. Il prototipo di questa tenda bio-digitale è composta da 16 moduli di 2 x 7 metri che coprono il primo e il secondo piano dello storico edificio.
Ogni modulo funziona come un fotobioreattore chiuso, ovvero un contenitore bioplastico progettato digitalmente e realizzato su misura che utilizza la luce diurna per nutrire le colture micro-algali viventi all’interno, le quali durante la notte rilasciano ombre luminescenti. Il fotobioreattore chiuso permette alla coltura di non entrare a diretto contatto con l’atmosfera o altri tipi di contaminanti ed è in grado di catturare e immagazzinare circa 1 kg di CO2 al giorno, equivalente a quello di 20 alberi di grandi dimensioni.
Il processo di filtrazione
L’aria urbana non filtrata viene introdotta nella parte inferiore della facciata e inizia a viaggiare naturalmente all’interno del contenitore bioplastico, causando la formazione e l’aumento di bolle d’aria che naturalmente salgono attraverso il mezzo acquoso all’interno della bioplastica.
Qui l’aria urbana viene a contatto con i microbi voraci che catturano e immagazzinano le molecole di CO2 e gli altri inquinanti atmosferici, trasformandoli in biomassa. La biomassa può essere raccolta e utilizzata nella produzione di bioplastica, che a sua volta viene utilizzata come materiale da costruzione principale dei fotobioreattori stessi. Il processo termina non appena l’ossigeno appena filtrato viene rilasciato nel microclima urbano dalla parte superiore di ogni unità di facciata.
Il futuro
Questo innovativo sistema di filtrazione è adattabile a edifici esistenti e di nuova progettazione, assumendo una posizione forte all’interno di visioni di un’architettura futuristica dominata da città e case intelligenti. Così parlano Marco Poletto e Claudia Pasquero del loro progetto Photo.Synth.Etica:
Nell’età antropocentrica, un modo di ragionare non antropocentrico e l’impiego di tecnologie all’avanguardia basate sull’intelligenza digitale e biologica, potrebbero essere al centro del design urbano e stimolare la nostra sensibilità collettiva a riconoscere i modelli di ragionamento tra discipline, materiali e regimi tecnologici.
Il prossimo passo sarò quello di esaminare la produzione su larga scala di questa tenda, sempre con l’obiettivo ben chiaro in mente di dare una decisiva sterzata ai cambiamenti climatici.