Architettura

Un’idea per la musealizzazione dello Stadio Antonino Pio di Pozzuoli

di Francesca Di Fusco 

Io penso alla bellezza delle rovine, all’assenza di strutture dietro le quali non c’è vita e così ho iniziato a pensare a rovine avvolte intorno agli edifici.

Con questo incipit spero di accompagnarvi in questo viaggio di riscoperta culturale, con lo scopo principale di provare a educare alla valorizzazione del passato, senza il quale non esisterebbe il nostro presente. “Musealizzare per riqualificare” è l’obiettivo principale della mia tesi di laurea, dove cerco di sensibilizzare uno scavo archeologico alla contemporaneità esplicativa di una cultura greca/romana in territorio flegreo: protagonista assoluto di questo studio è stato il muro.

Un muro non è mai ciò che sembra

Quanti di voi, fissando un muro, vedono soltanto un elemento basico dell’architettura che si sviluppa in orizzontale e verticale e che, oltre alla funzione divisoria, non contribuisce più a nulla? Questo archetipo architettonico può svolgere una funzione di invito, come nel caso del tempio di Horus in Egitto, dove lo spettatore, seguendo la successione incalzante delle mura, è portato in modo del tutto ipnotico ad arrivare al fulcro, o cella, del tempio. Oppure può rappresentare la matericità più assoluta, come nel Pantheon a Roma, e di confine, come accade al castello di Maniace in Sicilia.

Concept del progetto di Francesca Di Fusco

In conclusione di questi studi, cerchiamo di vedere un muro non solo come un contenente ma come un contenitore di atmosfere. Alla base di questa premessa, analizzando il lotto a mia disposizione, ho scelto di estremizzare alla massima potenza un muro del tutto estraneo agli scavi, a tratti apparentemente inutile, in una struttura funzionale per la città. Il lotto in questione è quello che ospitava, in passato, lo Stadio Antonino Pio di Pozzuoli, uno degli stadi più grandi dell’impero romano dove, tra giochi e sportività, l’architettura si modellava conforme alle tradizioni e alle abitudini del popolo.

I resti dello Stadio Antonino Pio di Pozzuoli. PH: archeoflegrei.it

Perché lasciare a sé stesso un tale patrimonio culturale?

Sfruttato mediamente dalla popolazione durante le rare aperture annuali, il progetto si pone l’obiettivo di far immedesimare il turista in una realtà virtuale all’interno di un edifico che, tramite vuoti e pieni, ci permetterà di non perdere il contatto con il passato, pur navigando nel presente.

Rendering del progetto per lo Stadio Antonino Pio

Info point, servizi igienici, “3D virtual museum”, impluvium e punti panoramici: tutto questo è contenuto in pochi metri quadri, che nascono per il presupposto di dare una nuova infrastruttura nella città, per la città. Non facciamoci intimidire dalle vecchie guardie e dai conservatori, liberiamo le nostre idee e diamo forma ai nostri sogni: non tutti i castelli di carta sono destinati a crollare.

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Redazione