Dal 3 al 14 Luglio 2019 ci saranno le Universiadi di Napoli , le cosiddette “olimpiadi universitarie”. Circa 8.000 atleti, provenienti da 41 paesi, gareggeranno in 17 discipline sportive differenti. La storia dell’assegnazione dell’evento sportivo è stata abbastanza complessa. Inizialmente, nel 2012, la città vincitrice avrebbe dovuto essere Baku, capitale dell’Azerbaigian. Ma la candidatura viene ritirata poco dopo e nel 2013 l’assegnataria diventa Brasilia. A causa però di problemi finanziari, dopo un anno la capitale del Brasile si ritira e la commissione delle Universiadi deve in poco tempo trovare una nuova sede. Nel 2016 l’unica candidata è proprio Napoli.
Quindi la regione Campania, ente organizzatore dell’evento, deve in soli 3 anni riqualificare e ristrutturare moltissimi impianti sportivi, essendo la condizione di questi ultimi non idonea per ospitare un evento sportivo internazionale. Con forti ritardi la macchina parte solamente a fine 2017 e i lavori totali termineranno proprio il giorno prima della cerimonia inaugurale del 3 Luglio. Sono stati fatti interventi in circa 40 impianti sportivi per le Universiadi di Napoli , distribuiti in tutta la regione ma localizzati maggiormente a Napoli. Sono stati investiti nell’evento 280 milioni di euro, di cui 127 per le ristrutturazioni e le riqualificazioni.
L’intervento ammonta a circa 5 milioni di euro e consta: nell’ammodernamento della piscina coperta con nuovi rivestimenti e la manutenzione straordinaria della vasca, nella riqualificazione della vecchia piscina esterna e nella costruzione di una nuova, sempre all’aperto, con relative tribune e spogliatoi. I lavori già sono stati completati e le piscine inaugurate, qui si disputerà la finale delle gare di nuoto.
Sede delle cerimonie di apertura e chiusura, si trovava prima degli interventi in una condizione quasi malsana a causa di evidenti problemi di vetustà degli spalti e di inagibilità dei bagni, costringendo talvolta, durante il campionato di calcio, in alcuni settori ad utilizzare bagni chimici provvisori. Quindi sono stati realizzati i nuovi bagni in ogni settore, impermeabilizzate le superfici degli spalti con schiuma poliuretanica, sostituiti tutti i sediolini, posizionati due nuovi maxi-schermi e rimpiazzata la vecchia pista di atletica con una nuova. Il costo totale è stato di 3 milioni di euro e i lavori sono ancora in esecuzione.
Dal 2017 lo stadio, sito nel quartiere Vomero di Napoli, è stato chiuso per inagibilità delle palestre, delle piscine e successivamente anche delle tribune del campo esterno. Il maggior investimento, 5 milioni di euro, è stato assegnato proprio a questo impianto intervenendo sulla sicurezza statica dell’infrastruttura e sulla manutenzione straordinaria della pista di atletica e del campo da rugby. I lavori sono terminati per le Universiadi ma il progetto dell’ente privato gestore risulta essere ben più ampio, poichè manca all’appello la messa in sicurezza di tutte le palestre e delle piscine interne.
Con una spesa totale di circa 2 milioni, sono stati sostituiti tutti i sediolini, re-intonacate tutte le facciate esterne ed è stato dotato lo stadio di un maxi-schermo, di cui ne era privo. Inoltre sono state fatti piccoli interventi di manutenzione e sostituzioni di rifiniture come cancelli, porte interne e decorazioni. Qui verranno ospitate le partite calcio fino alle semifinali dell’11 Luglio.
Collocato precisamente a Baronissi, il centro sportivo CUS è stato manutenuto ed è stato ristrutturato il PalaUniSa con rinnovato manto erboso, nuova pista di atletica e tribune ristrutturate. L’intervento è costato 2,5 milioni e qui avverranno tutte le fasi delle gare di scherma e nel PalaUniSa si alleneranno molti atleti che alloggeranno nell’area salernitana.