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Vajont, storia di un disastro annunciato | Nel 1963 la frana che distrusse 3 paese e causò 2000 morti: le perizie effettuate non erano veritiere

Frana

Frana (Pixabay Foto) - www.buildingcue.it

Una frana che ha spazzato via tutto, la triste storia di Vajont che ha sconvolto il mondo intero. Cosa è stato sbagliato? Tutta la verità.

Quando si pensa alle frane, spesso l’immaginario collettivo si concentra sulle drammatiche conseguenze di tali eventi naturali. Una frana è il distacco improvviso di una massa di terreno o roccia che, a causa della gravità, scivola o rotola lungo un pendio. Questo fenomeno è piuttosto comune nelle aree montuose o collinari, dove le caratteristiche del terreno, le precipitazioni e l’attività umana possono aumentare i rischi.

Molti sono i fattori che possono scatenare una frana. Le piogge intense, ad esempio, sono una delle cause principali, poiché saturano il terreno riducendone la stabilità. Ma anche il dissesto idrogeologico, provocato dalla deforestazione o da lavori di costruzione, può indebolire le strutture naturali, aumentando il rischio di smottamenti. La combinazione di questi fattori rende le frane un fenomeno imprevedibile e pericoloso.

Un altro elemento determinante è la composizione del terreno. Le rocce friabili e i terreni argillosi sono particolarmente vulnerabili alle frane. Le argille, ad esempio, possono facilmente assorbire l’acqua e diventare scivolose, perdendo la capacità di sostenere i carichi sovrastanti. Le rocce più compatte, invece, tendono a fratturarsi e cedere sotto l’effetto delle pressioni esterne, portando a distacchi di grandi dimensioni.

Le frane, purtroppo, non sono eventi rari. In diverse parti del mondo si registrano annualmente numerosi crolli di montagne e colline che mettono a rischio le comunità locali. La prevenzione è fondamentale per ridurre i danni: monitoraggi costanti, interventi di ingegneria ambientale e una corretta gestione del territorio possono ridurre significativamente il rischio.

La diga del Vajont: un’opera ingegneristica di straordinaria complessità

La diga del Vajont, un’imponente struttura situata nella valle omonima, è tristemente nota per la frana che il 9 ottobre 1963 causò una delle più gravi catastrofi del XX secolo. Tuttavia, nonostante la tragica vicenda, la diga rappresenta un capolavoro di ingegneria idraulica che, ancora oggi, merita di essere studiato e compreso nelle sue caratteristiche tecniche.

Realizzata tra il 1956 e il 1960, questa diga a doppio arco, alta 261,60 metri, era all’epoca la più alta del mondo. La sua forma curvilinea consentiva di distribuire in modo ottimale la pressione dell’acqua contro i fianchi della montagna, una soluzione innovativa che riduceva la quantità di materiali necessari rispetto alle tradizionali dighe a gravità.

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Frana (Pixabay Foto) – www.buildingcue.it

La tragedia del Vajont e il rischio frane sottovalutato

Nonostante le sue incredibili proprietà tecniche, la diga del Vajont fu protagonista di un disastro causato da una frana colossale staccatasi dal monte Toc. L’immensa massa di terra e roccia si riversò nel bacino della diga, generando un’onda che superò la struttura e travolse i paesi sottostanti.

Questo tragico evento, che causò migliaia di vittime, fu attribuito in gran parte a un’insufficiente considerazione del rischio geologico durante la progettazione e il monitoraggio della diga.