Vele di Calatrava a Roma, da realizzazione futuristica a rudere suggestivo
Il polo sportivo di Tor Vergata (vele di Calatrava) è stato scelto come set di una nuova serie tv Netflix, questo ha riportato interesse suscitando la curiosità di molti. Il progetto fu commissionato dalla giunta Veltroni nel 2005 a valle dell’assegnazione dei Mondiali di nuoto 2009 alla città di Roma. L’incarico fu affidato alla nota archistar Santiago Calatrava, che ha risposto con un progetto ardito ed eccentrico, come tutte le sue altre opere.
Il progetto delle vele di Calatrava
Una passerella vince un dislivello di quota di 8 metri e taglia in due parti simmetriche l’intera area costituita da un giardino, degli specchi d’acqua artificiali e i due edifici sportivi. Uno campo da basket e pallavolo, l’altro adibito a piscina olimpionica, i due stadi simmetrici si ergono su un’alta piattaforma che li eleva ancor più rispetto alla passerella. Entrambi sono sormontati da una copertura in acciaio e vetro che ricorda due vele piegate dal vento.
I due edifici simmetrici sono a pianta ellittica con struttura in calcestruzzo armato a setti, disposti a raggiera rispetto ad un unico centro. Gli stadi internamente sono composti da gradonate che pongono lo spettatore ad un livello molto elevato rispetto al campo di gioco o alla vasca. Come tutte i progetti dell’archistar, le vele di Calatrava stupiscono per le forme concavo-convesse che restituiscono un aspetto sinuoso che meraviglia l’osservatore. Assomiglia molto ad altre opere dell’architetto spagnolo, come l’Hemisfèric e l’Ágora per la città delle arti e delle scienze a Valencia, l’Oculus nel World Trade Center di New York e la Stazione TAV di Reggio Emilia. E’ importante ricordare che Calatrava è il progettista anche di quello che sarà l’edificio più alto del mondo e di importanti ponti italiani come il Ponte della Costituzione (Venezia), il ponte sul fiume Crati (Cosenza) e il ponte sospeso di Bari.
Come molti suoi progetti anche le vele di Calatrava fanno discutere, costi esorbitanti che crescono nel tempo a dismisura fino a diventare 11 volte maggiori rispetto ai fondi stanziati inizialmente. La realizzazione è stata anche messa a dura prova dal cambiamento della giunta, dal susseguirsi di diverse imprese e dall’avvio di diversi procedimenti giudiziari nei confronti di diversi attori del processo.
I mondiali di nuoto sono passati e il centro sportivo delle vele di Calatrava è finito nel dimenticatoio suggestionando i passanti e diventando meta di curiosi e giornalisti d’inchiesta. Oggi si parla di riutilizzare il complesso inserendo all’interno un orto botanico a servizio dell’università Tor Vergata, trasformandoli quindi in laboratori; però il recupero dell’opera, considerando la corrosione dei materiali, sarà complesso e costoso. Nell’attesa che qualcosa si muovi non si può che sperare e pensare all’opera che avrebbe potuto essere.