Il 20 febbraio sono iniziati ufficialmente i lavori di demolizione delle Vele di Scampia, il complesso residenziale di Napoli divenuto, nel bene e nel male uno dei simboli più famosi della città. Progettate e realizzate tra il 1962 e il 1975 dall’architetto Franz di Salvo, le Vele di Scampia rappresentano uno dei simboli più importanti dell’architettura brutalista italiana. Devono il loro nome alla forma triangolare che ricorda quella di una vela latina, con una pianta larga alla base che man mano si restringe verso l’altro.
Il complesso originario era costituito da sette edifici, ma tre furono abbattuti tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000. Oggi delle quattro vele ormai rimaste, tre saranno completamente demolite (Vela Verde, Vela Gialla e Vela Rossa), mentre l’ultima (Vela Celesta) verrà riqualificata. La demolizione delle Vele di Scampia rientra all’interno di Restart Scampia, il progetto di riqualificazione urbana del quartiere da 27 milioni di euro e finanziato dal Comune di Napoli.
I lavori di demolizione della prima vela, quella Verde, sono ufficialmente iniziati e dureranno 40 giorni. Due escavatori attrezzati con pinza, uno più grande e uno più piccolo, demoliranno pezzo per pezzo l’edificio. L’escavatore più piccolo si occuperà della parte esterna dell’edificio, mentre l’escavatore più grande, che può raggiungere un’altezza di 52 metri, demolirà la parte centrale, che sarà smantellata tramite una demolizione controllata top-down.
Gli escavatori sono dotati di una specie di idrante per poter diminuire la diffusione delle polveri in aria. La demolizione è guidata dall’ingegnere Nicola Salzano De Luna, direttore tecnico della società Servizi Integrati, che insieme a 3TI Progetti coordinerà la sicurezza in fase di esecuzione. I lavori sono iniziati in realtà mesi fa, con le classiche operazioni di bonifica che hanno permesso di portare in discarica tonnellate di rifiuti speciali.
Il progetto Restart Scampia ha come obiettivo la riqualificazione dell’intero territorio di Scampia. In una prima fase il progetto prevede, oltre l’abbattimento delle tre vele, la riqualificazione della quarta, che sarà destinata in un primo momento ad alloggi temporanei, per poi diventare sede della Città Metropolitana. A disposizione del progetto Restart Scampia ci sono 18 milioni di euro del “Bando Periferie” e altri 9 dal Pon Metro 2014-2020. A questi sono da aggiungere 30 milioni del programma “Patto per lo sviluppo della città di Napoli” e probabilmente 50 milioni richiesti e confermati dal governo. In totale saranno ben 107 i milioni di cui potrà beneficiare il quartiere di Scampia.
Il progetto di riqualificazione urbanistica prevede la realizzazione del polo della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II, assieme ad asili nido, scuole materne e scuole superiori. Saranno potenziati i servizi sociali per le donne e per le famiglie e sorgeranno anche nuove strutture commerciali, culturali, per il tempo libero e lo spettacolo. Nella nuova Scampia ci sarà spazio anche per tanto verde, grazie alla riqualificazione del Parco di Scampia. Sarà inoltre potenziata la connessione con l’intorno urbano con la riqualificazione dell’area antistante la Stazione Scampia della Linea 1 della Metropolitana.