Materiali

Vetro intelligente, un’idea tutta italiana

Un’idea tutta italiana quella del vetro intelligente. Una start up, nata all’Università Bicocca di Milano, ha portato avanti la ricerca di due docenti del Dipartimento di Scienza dei materiali. La società Glass to Power porterà il vetro intelligente sul mercato, commercializzando il prodotto in tutto il mondo. La cifra monstre pagata per il brevetto della finestra intelligente è di un milione di euro, la più alta mai pagata per un brevetto italiano emerso da una università pubblica. In soli cinque anni, l’idea del vetro intelligente è diventato realtà e potrebbe rivoluzionare il sistema architettonico mondiale. Ma cos’è il vetro intelligente?

Glass to Power – 2021

Concentratori solari luminescenti

La tecnologia adottata per il vetro intelligente è del tutto innovativa. I concentratori solari luminescenti (LSC)  sono lastre trasparenti di materiali plastici colorati da cromofori, gruppi di atomi che donano colorazione ad una sostanza. I cromofori fungono anche da amplificatori di lunghezze d’onda dei fotoni assorbiti dalla luce solare. I fotoni, poi, sono guidati per riflessione ai bordi dove vi sono le celle fotovoltaiche che convertono la luce solare in elettricità. Questa innovativa tecnologia permette di realizzare vetrate continue che renderebbero gli edifici a bilancio energetico prossimo allo zero.

La tecnologia del vetro intelligente permette di raggiungere un’efficienza di conversione della potenza luminosa in potenza elettrica fino al 3.2 per cento. Tali prestazioni si raggiungono con il solo 20 per cento della luce riflettente, il restante 80 per cento attraversa il pannello per illuminare gli ambienti interni. I materiali utilizzati sono completamente Eco – Friendly, plexiglass altamente riciclabili e nanoparticelle di silicio formano le vetrate intelligenti. Inoltre, le celle fotovoltaiche utilizzate sono meno potenti rispetto ai comuni impianti, il che rende il vetro intelligente più facile da smaltire.

Le finestre ecologiche

La soluzione delle finestre composte da vetro intelligente potrebbe essere del tutto rivoluzionaria, soprattutto per le realtà urbane. Basti pensare che i grattacieli, essendo molto alti, sono gli edifici più esposti ai raggi ultravioletti, con un enorme spreco di energia che non viene riutilizzata. Un caso molto recente riguarda AuREUS, che prende il nome dalle aurore boreali per via del fenomeno che si instaura. Il fenomeno delle aurore scaturisce da particelle elettriche provenienti dal Sole e quando si esaurisce, l’energia prodotta dalle particelle si trasforma in luce visibile.

Glass to Power – 2021

Le Borealis Solar Window, la finestra realizzata nella linea AuREUS, e Astralis Solar Wall il muro che sfrutta una tecnologia simile. Entrambi sfruttano le caratteristiche dei materiali polimerici formati da strati di resina mescolati a particelle luminescenti. Ma la caratteristica principale non è solo quella di assorbire e riflettere i raggi solari, ma di schermarli cosicché le persone all’interno possano essere protetti dai raggi UV. Oltre questo, ovviamente, c’è da considerare che si produrrebbe una quantità di energia da carbon fossile quasi nulla.

Futuro sostenibile

Una tale tecnologia deve essere sfruttata al massimo e in più campi. Già si è pensato ai veicoli, che con finestrini, parabrezza e lunotto in vetro intelligente, si produrrebbe energia elettrica sufficiente per alimentare i meccanismi di combustione legati al motore, migliorandone l’efficienza del veicolo. “Innovazione significa creare valore. Gli atenei devono creare la strada alle start up che si concretizzano nelle nuove tecnologie” così ha commentato Danilo Porro dell’Università Bicocca. La ricerca deve essere un punto di partenza del futuro tecnologico.

Published by
Gianluigi Filippo