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Viadotti generatori di energia elettrica: utopia o possibile realtà futura?

I concorsi di idee, nazionali o internazionali che siano, sono da sempre fucine di progetti ed ipotesi a volte molto fantasiose e spesso bizzarre. Fra audaci ed affascinanti rendering, minuziose descrizioni progettuali ed approfonditi dettagli tecnici, tanti sono i professionisti che si mettono alla prova per provare a vincere un concorso progettuale di idee.

Ultimamente sono sempre più frequenti i concorsi di idee relativi a proposte e soluzioni che presentino un’impronta green e sostenibile. Ciò a dimostrazione del fatto di un sempre maggiore interesse nel voler salvaguardare il nostro pianeta, di cui abusiamo sempre più. Proporre idee ed ipotesi progettuali rispettose dell’ambiente è sicuramente un primo passo per instradare il comportamento umano verso la direzione giusta.

Rientra in questa casistica il concorso internazionale di idee organizzato nel 2010 dalla regione Calabria “Parco Solare Sud”, già dal nome molto eloquente. Si tratta infatti di una challenge rivolta a sviluppare idee concrete e proposte rivoluzionarie da coniugare con il riuso dei tratti autostradali in dismissione tra Scilla e Bagnara della A3 Salerno – Reggio Calabria. Tale tratto autostradale, circa 10 km in totale costituiti da ponti e viadotti fra i più belli d’Italia, ha subìto negli ultimi anni un profondo rinnovamento. Questo è finalizzato alla realizzazione di un nuovo asse autostradale realizzato prevalentemente in galleria, considerato più moderno, funzionale e sicuro, nonché propedeutico al possibile innesto col Ponte sullo Stretto di Messina.

La proposta di Coffice con viadotti generatori di energia elettrica

Il concorso di idee, annunciato ufficialmente in 23 Marzo 2010 con apposito bando della regione Calabria, ha visto fra Aprile e Luglio lo sviluppo delle più disparate idee da parte di studi di architettura più o meno famosi di tutto il mondo. Dopo i lavori della giuria, datati Settembre, vengono individuati i vincitori del concorso. Nell’autunno dello stesso anno (ricorrono quindi i 12 anni proprio in questi giorni) ci sono le premiazioni, col premio principale di 20’000 euro vinto dallo studio francese PR+OFF. La proposta “ponte sul ponte”, con lo sviluppo di villaggi modulari sulle pile, è quella che la giuria ha reputato essere la miglior soluzione.

Menzione d’onore per i primi a parte, l’attenzione in questo frangente ricade sui secondi classificati, lo studio multidisciplinare di architettura e pianificazione urbana romano Coffice. Il progetto, ad opera dei professionisti Francesco Colarossi, Giovanna e Luisa Saracino, è la piena espressione dell’interesse per il rapporto tra umanità e spazi pubblici e privati. Il nome del progetto è di per sé rievocativo delle principali caratteristiche meteorologiche del Sud Italia: “Solar Wind”, ovvero “Vento Solare”. Come le due fonti di energia rinnovabile di cui si potrebbe usufruire in quantità nella regione mediterranea, con notevoli benefici ambientali.

Il progetto, tecnicamente, propone di dotare l’A3 con pale eoliche e pannelli solari per ottenere viadotti generatori di energia elettrica green. Il sistema ibrido protagonista del progetto combina generatori solari ed eolici, consentendo una produzione energetica continua. Questo risultato nasce dall’idea di sfruttare lo spazio tra le pile dei viadotti esistenti per ospitare un sistema di turbine eoliche. Garantendo un utilizzo razionale e dall’impatto contenuto del territorio sia dal punto di vista paesaggistico che ambientale, ridisegnando il profilo visivo del viadotto.

Render del progetto “Solar Wind”. Credits: Coffice

Un parco solare affiancato a quello eolico

Il progetto di Coffice non finisce qui. Parallelamente al parco eolico è previsto anche un parco solare che, invece, si estenderà per l’intera lunghezza della carreggiata interna dell’opera. Mentre quella esterna rimarrà riservata al transito dei veicoli con un doppio senso a singola corsia. La proposta, in questo caso, è la predisposizione di un asfalto sostituito con un manto stradale fotovoltaico tecnologico già utilizzato negli USA denominato “Solar Road” (“Strade Solari”). Il manto stradale raccoglie energia come parte di un sistema di generazione di energia composto da una fitta griglia di celle solari rivestite con una forma di plastica trasparente e altamente resistente agli agenti atmosferici.

Aggiuntivamente, come richiesto dal regolamento del concorso, le aree adiacenti alle carreggiate verrebbero riconvertite in zone pedonali. Con tanto di belvedere, filari di alberi e serre dedicate all’agricoltura biologica, dove frutta, verdura e altri prodotti verranno coltivati e rivenduti sul posto. Un ciclo produttivo a km zero e, ancora una volta, estremamente rispettoso dell’ambiente. L’idea nel suo complesso non è solamente ben posta esteticamente, risulterebbe anche molto redditizia a livello energetico. L’intero sistema dovrebbe garantire una produzione energetica annua di oltre 40 milioni di KW , un bel contributo al fabbisogno energetico della zona.

Sono passati ben 12 anni da questa interessante proposta progettuale, che nel frattempo avrebbe potuto far risparmiare svariati milioni di euro fra sfruttamento di infrastrutture esistenti e produzione energetica pulita. Invece, come spesso accade, bisogna scontrarsi con la dura realtà dei fatti. Le proposte del concorso risultano realizzate solo su carta, probabilmente abbandonate in fondo a qualche cassetto. Non sarebbe forse il caso, visto il grande bisogno di investimenti eco-friendly, di ricercare dal fondo di quel cassetto queste idee…?

Render del progetto “Solar Road”. Credits: Coffice
Published by
Shadi Abu Islaih