Villa Carmine, come spostare un edificio interamente
di Gianluigi Filippo
“Datemi una leva e vi solleverò il mondo” diceva Archimede. Allora perché non sollevare una villa di tre piani e spostarla qualche metro più in là? Succede a Bellinzona. La storica villa Carmine, struttura risalente al 1901 e disabitata da 10 anni, è stata spostata di 8 metri e 80 cm dalle fondazioni per far posto a due appartamenti plurifamiliari. Questa manovra si è resa necessaria per evitare di demolire un edificio, patrimonio artistico vincolato, discendente dal secolo scorso.
Tecnica di sollevamento
Sicuramente sollevare e spostare un edificio dal peso complessivo di 1450 tonnellate non è cosa semplice. La tecnica, nello specifico, si basa sulla plasmazione di una nuova piattaforma in calcestruzzo armato poggiata sul terreno (o pali di fondazione se il terreno presenta caratteristiche non idonee) e di una nuova piattaforma collegata alle fondazioni esistenti della struttura. I martinetti spingono sulla piattaforma superiore e cosi solleva l’intero edificio. La fase del sollevamento, invece di avvenire costantemente in parallelo, segue l’angolo di rotazione contrario all’angolo di inclinazione dell’edificio, questo per ristabilire la verticalità dell’edificio.
Così hanno fatto gli esperti
Il compito dello spostamento di villa Carmine è stato affidato agli specialisti nel settore Iten di Morgarten che, dopo un lavoro lungo tre mesi, sono riusciti ad effettuare il trasloco in totale sicurezza. Per evitare la demolizione la famiglia proprietaria della struttura ha deciso di incaricare questa ditta per un costo di circa 700.000 franchi (circa 630.000 euro). Il lavoro effettuato, che ha consentito di spostare un edificio, è consistito in diverse fasi: dopo aver effettuato un taglio e averla staccata di due millimetri dalle fondazioni, sono stati effettuati degli scavi sotto la villa. Per equilibrare questo momentaneo vuoto sono stati inseriti dei profili di metallo, i quali hanno permesso di demolire le fondazioni e quindi far posto a travi di acciaio con funzione di binari, sui quali si è potuto far scorrere l’intero edificio.
Una serie di martinetti idraulici ha permesso la traslazione su di una fondazione di calcestruzzo precedentemente messa in opera.
In soli 90 minuti la villa si trovava traslata di 8, 80 metri e ruotata di 5 gradi rispetto alla posizione originale.
Lo spostamento
Tra curiosità e precedenti storici
È chiaro che un procedimento di questa entità poteva provocare fratture e danni irreversibili all’intera struttura. Per tenere sotto controllo il movimento e assicurarsi che avveniva tutto in maniera delicata, gli operai hanno ben pensato di porre un bicchiere colmo di vino sui binari. Risultato? Non ha traboccato una sola goccia di vino. Gli operai, a differenza degli spettatori, hanno lavorato in totale tranquillità, dovuta all’esperienza in movimenti simili già effettuati in precedenza.
L’azienda, infatti, nel 2012 si era occupata si spostare un edificio di 60 metri, il complesso amministrativo della Maschinenfabrik di Oerlikon, una struttura di oltre 6.000 tonnellate. Nel 1973 invece si era dedicata allo spostamento di circa 200 tonnellate di Pietra del Diavolo di Göschenen, intervento necessario per consentire la costruzione della galleria del San Gottardo (fonte: Focus). Questa pratica è comunemente usata anche per evitare danni agli edifici e agli abitanti. Ad esempio nel 2011, a L’Aquila, un palazzo precedentemente danneggiato da un sisma è stato sollevato di circa sessanta centimetri, così da inserire alcuni isolatori antisismici ed evitare che ulteriori scosse potessero definitivamente distruggere il palazzo.
Avete mai visto una casa viaggiare su una strada? E non si tratta di camper o caravan. In Canada ad esempio è molto diffusa la pratica del trasloco di intere case. Le strutture in legno sono leggere e permettono di spostarle facilmente da un posto all’altro. Diversamente da quanto possa sembrare è un procedimento molto semplice e veloce, poiché l’appartamento calpestabile è una parte a sé dell’intero edificio (fondazioni comprese) ed è collegata ad una piattaforma di calcestruzzo con semplici giunzioni. Un ulteriore esempio è lo spostamento della “Casona de cantera rosa” in città del Messico per far spazio alla Torre Reforma.