Strutture

Zaha Hadid Architects realizza il grattacielo sul sito più costoso del mondo

Zaha Hadid Architects infrange un record molto particolare. Nel cuore del quartiere centrale degli affari di Hong Kong, il famoso studio di architettura realizzerà un grattacielo di 36 piani fuori terra e 5 interrati, per un’altezza totale di 190 metri. Il grattacielo sorgerà in Murray Road 2, in sostituzione di un parcheggio multipiano acquistato per lo sbalorditivo costo di circa 3 miliardi di dollari. Una cifra che lo rende, secondo diverse fonti, il sito più costoso al mondo. Una record che non è un caso sia capitato proprio ad Hong Kong, città che sta vivendo la peggior crisi immobiliari del mondo, con prezzi delle proprietà immobiliari alle stelle.

Un grattacielo sostenibile firmato Zaha Hadid Architects

La forma dell’edificio è ispirata alle forme strutturali e alla stratificazione di un bocciolo di Bauhinia che sta per sbocciare. Anche conosciuta come l’orchidea di Hong Kong, questa specie è stata piantata per la prima volta proprio nei giardini botanici sopra il sito di Murray Road, dove sorgerà il grattacielo. Il complesso avrà una facciata in vetro composta da elementi curvi che si innalzano per formare due serie di balconi all’aperto pieni di alberi. Sotto il balcone più alto ci sarà un giardino sospeso con piante e ospiterà anche una pista da corsa.

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In cima al grattacielo realizzato da Zaha Hadid Architects si troverà una sala per banchetti chiusa con vista sulla città. Il corpo principale dell’edificio sarà sopraelevato rispetto al suolo e collegato alla rete pedonale cittadina con una serie di giardini posti sotto l’edificio, collegando la riqualificazione ai giardini adiacenti. La facciata dell’edificio è progettata per resistere ai tifoni estivi ed è costituita da 4 strati di doppi vetri isolanti a doppia curvatura, al fine di isolare efficacemente l’edificio.

La ventilazione ibrida è controllata da un sistema di gestione automatizzato e permette di ventilare naturalmente tutti i livelli. I sistemi intelligenti imparano a prevedere con precisione le tendenze di occupazione giornaliera per ottimizzare la domanda di energia, garantendone un minor consumo.

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Per quanto riguarda l’illuminazione, invece, si utilizzeranno sensori di luce diurna che regoleranno la luce artificiale in modo automatico. Ci saranno due stazioni metereologiche, a livello della strada e del tetto, che monitoreranno le condizioni esterne in tempo reale. La struttura sarà costruita con acciaio ad alta resistenza, tipica dei grattacieli, ottenendo una pre-certificazione LEED Platinum e il punteggio più alto nel Green Rating Program cinese. Verranno inoltre create nuove piazze civiche avvolte nella natura, con un’oasi urbana in prossimità delle stazioni della metropolitana.

Il problema dello spazio a Hong Kong

Negli ultimi vent’anni la forte crescita della popolazione della città non è andata di pari passo con la crescita delle unità abitative, portando il prezzo degli immobili alle stelle. Questo ha spinto i progettisti a trovare soluzioni innovative, come ad esempio mini appartamenti modulari realizzati con tubi di cemento armato e posizionati tra gli spazi liberi degli edifici. Oltre a questa soluzione, il governo pochi anni fa si è spinto oltre.

Uno dei minuscoli appartamenti in cui vivono centinaia di migliaia di persone ad Hong Kong. PH: vice.com

Ha varato infatti un masterplan per liberare spazi in superficie, spostando diverse facilities all’interno di caverne. Si è pensato di far traslocare dalla superficie alle caverne laboratori, centri dati e impianti di trattamento delle acque e dei rifiuti. Ma anche strutture aperte al pubblico come piscine, impianti sportivi e parcheggi. In questo modo si sono liberati spazi in superficie pronti ad ospitare unità abitative. Il lato negativo sono i costi, almeno doppi rispetto alle costruzioni open air. Ma in parte ripagati dalla maggiore vita utile delle strutture e dalla riduzione dei consumi energetici.

di Luca Franca

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