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Coronavirus, misure fiscali e soluzioni per i professionisti

Prima in Lombardia, poi in Veneto. In questi giorni crescono i casi di contagio da CoV-2019, meglio noto come Coronavirus. Nel Belpaese si è diffuso l’allarmismo, ma il Governo si dice sereno e in grado di gestire la situazione. Sono stati isolati i casi ed invitati gli abitanti delle regioni al di fuori della zona rossa/gialla a mantenere rispettare le misure di prevenzione da esso indicate. Al di là dell’aspetto di emergenza a livello sanitario e sociale, la situazione sta interessando anche altri campi. Molto colpito quello economico, con la Borsa di Milano che chiude in negativo per due giorni di fila. Ma oltre al macrocontesto, ci si focalizza anche sull’aspetto concreto della richiesta di servizi, in profondo calo, da parte di società e professionisti a causa del Coronavirus.

Coronavirus e lavoro: i professionisti hanno perso un milione e mezzo di euro in due giorni

C’è stato un profondo calo delle richieste di servizi a società e professionisti, a causa del Coronavirus , addirittura del 40% in Lombardia e Veneto. Sono state analizzate le richieste di servizi raccolte nel weekend del 22 e 23 febbraio. Si è registrato un forte calo rispetto al precedente fine settimana, un trend che si conferma anche per questa settimana. In Lombardia e Veneto, territorio dei Comuni focolaio del virus, le richieste sono calate del 40%. A risentirne di più i servizi legati a eventi e feste.

Si registra, inoltre, una diminuzione di richieste di servizi professionali del 25% per il weekend appena trascorso. Calcolando il giro d’affari dello scorso anno in questo periodo, la perdita economica per i professionisti, in soli due giorni di ingaggi lavorativi, è pari a 1 milione e mezzo di euro, di cui un milione di euro in Lombardia e Veneto. I servizi più in calo nelle due regioni sono quelli legati a benessere e formazione della persona. Diminuiscono infatti le richieste per nutrizionista, personal trainer, ma anche per corsi di lingue e ripetizioni scolastiche. Seguono eventi e feste ed i servizi per la casa, con una diminuzione del 30% di richieste per servizi come installazione caldaia e aria condizionata, o lavori edili e di ristrutturazioni.

Le soluzioni al problema

carnival in the unique city of venice in italy. venetian masks

Il Governo si muove anche per tutelare i professionisti dall’emergenza Coronavirus. Oltre al Smart Working (di cui abbiamo già parlato qui), si lavora a misure che agiscano direttamente sul piano strettamente economico. Dovrebbero esser in arrivo, già per questa settimana, nuove misure per fronteggiare la crisi economica causata dal Coronavirus. Si parla di sospensione delle rate dei mutui e del pagamento bollette e l’accesso semplificato al fondo di garanzia per piccole e medie imprese e professionisti. A dichiararlo il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, dopo la riunione con i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali e delle professioni per un confronto sulle misure da adottare per ridurre l’impatto economico del Coronavirus sul sistema produttivo del Paese.

Coronavirus, quali misure in arrivo per i professionisti?

Il Ministro Patuanelli ha illustrato alcune delle proposte che faranno parte del pacchetto a cui sta lavorando il Governo, fra le quali vi sono:

  • una procedura di accesso rapido per piccole e medie imprese e professionisti al Fondo di garanzia;
  • la sospensione dei pagamenti delle forniture dei servizi come gas ed energia elettrica;
  • la sospensione dei termini degli adempimenti societari e la proroga al 2021 delle misure previste dal codice della crisi di impresa.

Si sta vagliando anche l’ipotesi di prevedere forme di contributi per la ripresa delle attività per imprese e professionisti direttamente danneggiati. Si è anche pensato a sostegni per coloro che hanno subito danni indiretti a causa del Coronavirus.

Confprofessioni: misure speciali per i professionisti

Per Confprofessioni “l’emergenza economica rischia di essere più grave di quella sanitaria”. In virtù di ciò, la richiesta è quella di rimodulare la programmazione dei fondi strutturali europei Fse e Fesr. Si vogliono, infatti, concentrare le risorse sulle imprese e studi professionali più colpiti. Dopo aver preso atto delle prime misure adottate in la zona rossa, in cui sono coinvolti oltre 700 liberi professionisti, ha sollecitato l’estensione della proroga degli adempimenti fiscali e previdenziali a tutte le zone colpite dal virus e la riattivazione della Cig in deroga anche per i lavoratori degli studi professionali.

Si è esposto in prima persona il presidente di Confprofessioni Lombardia, Enrico Vannicola: “La situazione degli studi professionali in tutta la Lombardia (e non solo nella zona rossa) sta subendo gli effetti dell’emergenza sanitaria. Non tutti gli studi professionali sono organizzati per operare in telelavoro e quindi l’impatto operativo è stato ed è importante. Se consideriamo il periodo caratterizzato da scadenze fiscali (IVA, Certificazioni Uniche) e contributive (denuncia annuale Inail) a cui vi sarà da aggiungere l’assistenza alle imprese in questa fase critica (ricorso ad ammortizzatori sociali), è comprensibile come il rischio di paralisi dell’attività diventi molto concreto”.

Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, ha commentato l’esito di un altro tavolo di confronto, quello al Ministero del Lavoro con Nunzia Catalfo: “La previsione di un ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga viene incontro alla nostra richiesta e per noi risulta essenziale, perché il settore delle professioni non può ancora accedere alle misure di integrazione salariale previste dalla normativa vigente. Auspichiamo un intervento chiaro e inclusivo che ricomprenda anche il nostro settore e non si limiti esclusivamente alle imprese. Sicuramente positiva anche la previsione di una misura ad hoc per i lavoratori autonomi, che in questa emergenza pagano un conto salatissimo. In questo ambito, l’assenza generalizzata di misure di sostegno riporta in primo piano il lavoro del Cnel che, attraverso la Consulta del lavoro autonomo, sta elaborando una serie di proposte per la realizzazione di un ammortizzatore sociale a favore dei lavoratori autonomi ha concluso Stella.

Le proposte della CNA

La CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) ha denunciato la brusca frenata che sta subendo l’economia, anche al di fuori delle aree a maggiore rischio, come dimostrano la cancellazione di eventi fieristici e cancellazione ordini. Ciononostante ha apprezzato la tempestività dell’intervento pubblico ed il metodo di continuo confronto con le parti sociali. La CNA ha proposto al governo di mantenere una relazione stretta con le amministrazioni locali, per poter attuare misure di restrizione adeguate e coerenti allo sviluppo dell’emergenza. Questi i punti:

  • mantenere aperta la circolazione delle merci e degli automezzi per garantire rifornimenti e approvvigionamenti alle imprese;
  • lasciare liquidità alle imprese per far fronte al bisogno di circolante con sospensione pagamenti contributi, imposte e tasse, moratoria rate mutui e accelerazione pagamenti PA, potenziamento del Fondo di Garanzia per le PMI;
  • tutele per lavoratori dipendenti attraverso estensione cassa integrazione per tutti, indennità per autonomi e professionisti;
  • ristoro dei danni diretti per le imprese la cui attività dovesse essere sospesa per effetto dei dispositivi di legge;
  • rinvio adempimenti e alleggerimento oneri a carico imprese e slittamento entrata in vigore ISA e norme sulle crisi di impresa.

Il Governo si è dimostrato favorevole ad accogliere tali richieste.

La situazione evolve giorno dopo giorno in ogni ambito. Il Governo si sta muovendo su più fronti, cercando di arginare tutte le problematiche. Solo i prossimi giorni ci diranno se la situazione vivrà una svolta o si permarrà in questo status quo.