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Bibliotheca Alexandrina d’Egitto, la più grande biblioteca dell’antichità al mondo

Bibliotheca Alexandrina d’Egitto, la più grande biblioteca dell’antichità al mondo

Ispirata alla Biblioteca Reale di Alessandria, andata distrutta e devastata più volte tra il 47 a.C. e il 640 d.C., la Bibliotheca Alexandrina è la più grande e importante biblioteca dell’antichità al mondo. Eretta nel 2001 per volere dell’UNESCO e del governo egiziano per rivivere quel sapore antico sottratto secoli prima alla città e al resto del mondo. La biblioteca, conosciuta anche con il nome di Nuova Biblioteca di Alessandria, sorge nei pressi della vecchia Biblioteca Reale, andata purtroppo distrutta per sempre. E’ situata di fronte al Colosso di Tolomeo II, un imponente e antichissima statua egizia raffigurante il faraone della dinastia tolemaica.

Tutto ciò quasi a voler ricordare, in un messaggio forte, che la grande potenza culturale appartenuta al luogo non è mai andata perduta. Infatti, più di un semplice edificio come tanti, la Bibliotheca Alexandrina vuole essere un simbolo di rinascita dalle ceneri.

Bibliotheca Alexandrina, il progetto architettonico

La costruzione, costata ben 200 milioni di dollari, è stata realizzata tra il 1989 e il 2001, aperta ufficialmente al pubblico il 16 ottobre 2002. La prima cosa che colpisce è il dinamismo della forma a cilindro tagliato obliquamente di 160 metri di diametro, che si erge poco più in basso del terreno per una superficie di 80000 m2. Prima dell’ingresso in biblioteca, una vasta piazza e una piscina proteggono il fabbricato dall’ambiente caotico della città di Alessandria.

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Una parete esterna monolitica riporta incisi su 6400 pannelli di granito grigio di Assuan i caratteri di scrittura di tutti gli alfabeti del mondo, alludendo al segno cosmopolita della struttura. Invece, il tetto spiovente a forma di disco rievoca il sorgere ciclico del sole sul Mar Mediterraneo, distante soli 40 metri. Mentre i suoi pannelli in vetro e alluminio rimandano alla forma di un microchip, e sono stati perfettamente progettati per impedire ai raggi solari di danneggiare i preziosi volumi.

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Lo studio di architettura che ha realizzato il progetto è il norvegese Snøhetta, che con quest’opera mastodontica ha acquisito una fama internazionale. Nato come un piccolo laboratorio collaborativo di architettura e paesaggio, anche nella costruzione della Biblioteca ha mantenuto fede al suo ideale transdisciplinare. Lo stile unico di Snøhetta è quello di amalgamare gli spazi abitativi con gli ambienti circostanti. Tutto deve essere fluido, non esistono divisioni.

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Una biblioteca da record

La Bibliotheca Alexandrina è stata progettata per ospitare fino a 8 milioni di volumi. Attualmente ne accoglie circa un milione, disposti su 11 livelli in cascata, anche sottoterra. Le collezioni sono organizzate in modo tale che al livello più basso ci siano i documenti più antichi, formando una base metaforica per le opere successive, fino ad arrivare alle tecnologie più avanzate dei nostri tempi al livello più in alto. Così, chi si trova ai piani inferiori, salendo, può compiere letteralmente un vero e proprio slancio culturale.

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Sotto al tetto spiovente, è situata un’enorme sala da lettura principale da 2500 posti, ma non è l’unica. Sono presenti in totale 4 biblioteche, di cui una per bambini dai 6 agli 11 anni, una per ragazzi dagli 11 ai 17 anni, una multimediale e una per non vedenti. E come se non bastasse, ci sono quattro musei permanenti, un planetario, un centro conferenze e tantissimi altri eventi che vengono periodicamente organizzati.

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Dibattiti e controversie

Come tutte le opere imponenti e costose, anche per la Bibliotheca Alexandrina sono sorte delle discussioni. A detta di molti il costo è stato esorbitante per le tasche del povero Egitto, e non ha lasciato ampio spazio per finanziare il riempimento di tutti i suoi infiniti scaffali. Oggi infatti la biblioteca è a 1/8 della sua “capienza culturale” totale. Fortunatamente, ha avuto molte donazioni nel corso del tempo, come i 500.000 volumi donati dalla Biblioteca Nazionale Francese, ma anche testi inviati da privati. Oggi, dopo quasi 20 anni, la Bibliotheca Alexandrina è ancora lì sulle sponde del mare dove è stata costruita a ricordarci la forza immensa della cultura, che va oltre le difficoltà e oltre il tempo.

di Gemma Delle Cave