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Cesar Gaviria Trujillo Viaduct: il “viadotto dei suicidi” compie 25 anni

Cesar Gaviria Trujillo Viaduct

Cesar Gaviria Trujillo Viaduct

Alcuni luoghi, nel mondo, legano il proprio nome alla storia millenaria e agli incredibili eventi che ne hanno contraddistinto la vita; Colosseo o Piramidi ne sono l’emblematico esempio.

Altre località, invece, sono da sempre fonte di misteri inspiegabili e, anche per questo, estremamente affascinanti. Chi non conosce il Triangolo delle Bermuda o la Porta dell’Inferno in Turkmenistan?

Ancora, se si pensa a posti romantici dove passare momenti indimenticabili con la propria metà non possono non venire a mente Parigi, Venezia o Santorini.

Gli amanti del noir e del macabro, invece, conosceranno sicuramente luoghi su cui aleggiano nomee non propriamente lusinghiere ed allegre. Uno di questi è senza dubbio il Cesar Gaviria Trujillo Viaduct, situato in Colombia, conosciuto più come “viadotto dei suicidi” che per lati ingegneristici e tecnici. Scopriamo quindi nel dettaglio il lato “oscuro” di questa struttura!  

Cesar Gaviria Trujillo Viaduct
Vista del Cesar Gaviria Trujillo Viaduct completato. Credits: 3D Warehouse

Il Cesar Gaviria Trullijo Viaduct in pillole

Il viadotto César Gaviria Trujillo, in spagnolo nominato Viaducto César Gaviria Trujillo, è un ponte strallato che collega le vicine città di Pereira e Dosquebradas a Risaralda , in Colombia . Si tratta di uno dei ponti strallati più lunghi del Sudamerica e, al momento del suo completamento nel 1997, occupava il 20° posto nel mondo di questa speciale classifica. Il ponte ha una lunghezza totale di 440 metri, compresa una campata centrale di 211 metri. Su di esso trovano alloggio quattro corsie di traffico veicolare e due marciapiedi, per una larghezza totale di 26 metri. Le sottostrutture sono costituite da due torri in cemento armato di altezza pari a 56 metri sopra l’impalcato in acciaio. Questo, a sua volta, ha un’altezza massima di 55 metri sopra il fiume Otún .

Il ponte è stato realizzato da un consorzio brasiliano-teutonico (costituito dalle società Consortium of Andrade Gutierrez e Walter Bau AG), con l’assistenza di ditte francesi e portoghesi. La costruzione dell’impalcato in acciaio è a firma della venezuelana Industrias Metalurgicas Van Dam. La costruzione del ponte, durata tre anni, è stata completata nel 1997 per un costo complessivo di 58 milioni di dollari.

Il ponte, inaugurato proprio 25 anni fa (metà Novembre 1997) ha avuto un significativo impatto sulla riduzione della congestione del traffico nelle due città colombiane. Ha ridotto infatti il tempo di viaggio tra esse fino a 40 minuti, evitando la necessità di scendere a fondo valle del fiume. Ha avuto anche un importante effetto regionale, attraverso un ulteriore upgrade dei collegamenti di trasporto tra le città di Manizales , Armenia e Pereira. Il ponte prende il nome da César Gaviria Trujillo, nato a Pereira, Presidente della Colombia dal 1990 al 1994.

Cesar Gaviria Trujillo Viaduct
Vista del Cesar Gaviria Trujillo Viaduct completato. Credits: Pinterest

La triste fama dell’opera

Il viadotto, nei suoi primi 25 anni di vita, è salito alle cronache della ribalta per un fatto molto triste. L’opera è infatti nota per essee il palcoscenico di innumerevoli suicidi di abitanti locali e non, complici anche l’altezza e la facilità di potersi sporgere verso l’esterno. Dall’anno del completamento (lo ricordiamo, il 1997) al 2005 si contano ben 88 persone che hanno perso la vita saltando giù dal César Gaviria Trujillo Viaduct (senza contare idodici lavoratori morti durante la costruzione dell’opera). Nel 2003 un caso particolarmente crudo e brutale, col suicidio di una madre che ha prima gettato dal ponte la figlia di 2 anni e poi si è a sua volta lanciata dall’impalcato della struttura portando in braccio con sé la figlia più piccola di soli 7 mesi.

In alcuni casi i tentati suicidi non sono finiti come inizialmente previsto: sempre al 2005, un paio di persone sono sopravvissute alla caduta, col loro lancio attutito dalla vegetazione che scorre attorno al letto del fiume Otún.

A causa di questa impressionante escalation di suicidi, nel 2008 il governo della vittà di Pereira ha deciso di installare delle barriere bordo ponte di altezza e robustezza tale da scoraggiare questo tipo di atto. Se nei primi mesi questa misura protettiva ha effettivamente stoppato i lanci dal ponte, altrettanto non si può dire per gli anni a seguire.

L’ultimo episodio risale infatti allo scorso 25 Ottobre, quando un cittadino del capoluogo del Risaraldense ha scelto di attentare alla propria vita gettandosi dal ponte. L’uomo è caduto nel vuoto, atterrando su un tribunale situato sotto l’infrastruttura; alcuni passanti hanno constatato che fosse ancora vivo. Trasportato nella vicina struttura medica, l’uomo è però deceduto poco dopo causa della gravità delle ferite riportate.