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Decreto #iorestoacasa, chiusi i cantieri edili ma non gli studi

E’ stato emanato nella sera del 22/03 il Decreto #iorestoacasa in cui si prevedono nuove misure per contenere la diffusione del virus. Il giorno precedente è stato anticipato dall’Ordinanza della Regione Lombardia, centro del contagio italiano, e dal discorso del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Ci sono però differenze tra le misure lombarde e quelle per il territorio italiano. In entrambi si prevede la sospensione di tutti i cantieri edili tranne quelli emergenziali degli ospedali. Non è interrotta, invece, la costruzione e manutenzione stradale. Gli studi professionali restano aperti per il Decreto #iorestoacasa, in Lombardia non è possibile ad esclusione di quelli annessi ai cantieri rimasti aperti.

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” La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova, questi decessi per noi, per i valori con cui siamo cresciuti, per i valori che ancora oggi noi condividiamo, non sono semplici numeri, quelle che piangiamo sono persone, sono storie di famiglie che perdono gli affetti più cari. […] Al di fuori delle attività ritenute essenziali, consentiremo solo lo svolgimento di lavoro modalità smart working e consentiremo solo le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale. Rallentiamo il motore produttivo del Paese, ma non lo fermiamo.”, queste le parole del presidente Conte.

Il Decreto #iorestoacasa tutte le limitazioni

Come già detto è prevista la chiusura dei cantieri edili. In particolare si fa riferimento ai lavori di sviluppo e ristrutturazione di edifici immobiliari, demolizione e preparazione dell’area di cantiere e agli interventi di completamento e rifinitura. Il Decreto #iorestoacasa parla di cantieri “ordinari”, in riferimento anche ai grandi complessi residenziali e commerciali.

Non tutto il territorio nazionale fa riferimento al DPCM del 22 Marzo. Alcune regioni hanno già anticipato il Decreto #iorestoacasa con misure anche più severe. Nello specifico si parla di: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Umbria e Campania. In queste regioni sono chiusi tutti i cantieri tranne quelli urgenti, ovvero la manutenzione stradale e la costruzione e ristrutturazione ospedaliera.

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Le attività non sospese e le critiche

Restano aperti in tutto il territorio nazionale gli studi professionali, tranne in Lombardia. Si invita però la programmazione del cosiddetto “Lavoro Agile”, o meglio Smart Working. Tempo fa Boeri invitava già tutti i professionisti a lavorare da casa, facendo tesoro della sua esperienza maturata con il suo studio in Cina. Il Decreto #iorestoacasa concede l’apertura non solo agli studi di ingegneria e architettura ma anche a quelli di design.

Non sono chiusi i cantieri civili, quindi continuano le costruzioni di metropolitane, strade e autostrade. Ma anche tutti i cantieri che riguardano il trasporto energetico e di fluidi-gas e i lavori di urbanizzazione e lottizzazione. In pratica il paese rallenta ma non si ferma. Non mancano però le critiche da parte dei sindacati che annunciano uno sciopero se si continuerà a permettere l’apertura di fabbriche e cantieri. Confindustria dal canto suo reputa immotivate alcune chiusure e le minacce dei sindacati.

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Oggi al giornale La Stampa il presidente Conte afferma: “La mia libertà finisce dove inizia la vostra” affermava Martin Luther King. La salute pubblica non è un bene astratto. Stiamo lottando per proteggere i cittadini contro un virus pernicioso. Tuteliamo la libertà di ciascun cittadino dalla malattia e dalla morte. Valutiamo ogni scelta con molta attenzione affinché ogni misura restrittiva sia adeguata e proporzionata all’obiettivo che stiamo perseguendo. Non imponiamo restrizioni per limitare la libertà di manifestazione del pensiero o la libertà di riunione. Chiediamo però a tutti i cittadini di fare delle rinunce, dimostrando un grande senso di responsabilità verso i più fragili e verso l’intero Paese”.

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Marcello Raiano