Architettura

Effetti ottici più belli d’Italia, i 7 posti a cui i vostri occhi non crederanno

Le illusioni ottiche affascinano da sempre l’uomo, dai bambini agli adulti indifferentemente. Con l’avvento di Internet è ormai molto facile che alcune di queste diventino virali, come la celeberrima questione “di che colore è questo vestito?” che spopolava fino a qualche anno fa.

Il famoso quesito del colore del vestito (Credits: Focus Junior)

Ora, che il vestito fosse bianco e nero o blu ed oro ha relativa importanza, ciò che conta è che questa diatriba abbia appassionato più o meno tutti, divenendo un vero e proprio fenomeno mediatico.

Le illusioni ottiche esistono da moltissimo tempo, si vedano ad esempio i disegni del famoso artista M.C. Escher. In molti di questi sono riportati giochi prospettici impossibili o circuiti irrealistici, come nella rappresentazione “The Impossibile World” a seguire.

“The Impossible World” di M. C. Escher (Credits: NHPR)

Si potrebbe andare avanti all’infinito, talmente tanti sono i giochi e le illusioni ottiche cui possiamo imbatterci. Ad esempio, nella “illusione del muro del caffè” (così chiamata perchè vista per la prima volta fuori da un caffè) le righe grigie sembrano inclinate, mentre in realtà sono perfettamente dritte!

La famosa “illusione del muro del caffè” (Credits: Alberto Bellone)

Sapevate che queste illusioni ottiche si possono trovare anche fra i monumenti del nostro paese? Eccovi dunque un’affascinante carrellata di 7 fra gli effetti ottici più belli d’Italia!

1 – La Fontana Luminosa de L’Aquila da cui fuoriesce “lava”

Uno degli effetti ottici più belli d’Italia, e forse anche uno dei meno noti, è quello della Fontana Luminosa che si trova a L’Aquila, il capoluogo abruzzese. Questa fontana, ampiamente considerata come una delle fontane più belle d’Italia, porta la firma dello scultore italiano Nicola D’Antino e fu inaugurata nel 1934 come tappa fondamentale del progetto di sistemazione urbanistica cittadino voluto dal regime fascista. Si trova in Piazza Battaglione Alpini, in prossimità de L’Aquila, ed è circondata da numerosi edifici storici e monumenti.

La Fontana Luminosa dell’Aquila è uno straordinario esempio di architettura in stile Art Déco, popolare all’inizio del XX secolo. A partire dall’alto vi è la scultura composta da due corpi di donna in bronzo, che sorreggono la tipica conca abruzzese da cui sgorga il getto d’acqua. Al livello sottostante c’è una vasca a pianta circolare, rialzata dal piano stradale con dei gradoni bianchi sovrastati su due lati da grandi sfere.

La fontana, già di per sé molto bella, grazie alla luce acquista un fascino ulteriore. Di notte la Fontana Luminosa è illuminata da una serie di luci, che creano uno straordinario spettacolo di colori e motivi. La fontana è anche accompagnata dalla musica, che aggiunge all’atmosfera e la rende un’esperienza indimenticabile per i visitatori.

Il meglio, però, la Fontana Luminosa lo mostra durante il giorno, quando il Sole fa capolino fra i palazzi andando ad investire con la sua luce il flusso d’acqua che dalla conca finisce nella vasca inferiore. Il risultato è spettacolare, simile ad una colata di lava dall’acceso color fuoco che sembra sgorgare dalle viscere della Terra fino a terminare la sua corsa nella vasca della fontana.

La “lava” della Fontana Luminosa de L’Aquila (Credits: Dusty Old Thing)

2 – La Cupola di San Pietro a Roma e l’illusione delle distanze

Giungiamo nella capitale, Roma, per scoprire un altro degli effetti ottici più belli d’Italia. Questo riguarda la celeberrima Cupola (in romano chiamata affettuosamente “er Cupolone” per via delle dimensioni) di San Pietro di Città del Vaticano. L’illusione ottica in questione si può vivere appieno recandosi in via Piccolomini, strada che si trova nel quartiere Aurelio del capoluogo laziale. Da questa strada si ha infatti una visuale perfetta della meravigliosa Cupola di San Pietro.

Qual è l’effetto ottico in questione? Ebbene, basta… percorrere via Piccolomini (indifferentemente a piedi, in motorino o in automobile) in una delle due direzioni. A quel punto, la “magia” è servita. Infatti, se si percorre la strada verso la Cupola, man mano che ci si avvicini questa sembrerà incredibilmente allontanarsi da noi! Ma come è possibile questa cosa?

La Cupola di San Pietro vista da via Piccolomini (Credits: Secret Roma)

In realtà non si tratta di magia, solo un gioco prospettico che inganna lo sguardo. Avvicinandosi alla Cupola si ha la sensazione di vederla allontanarsi perché su ambo i lati di via Piccolomini si trovano alcuni edifici. Nelle prime decine di metri di strada l’occhio riesce a vedere solo la Cupola, in tutto il suo splendore, senza le file di edifici ai lati. Proseguendo lungo la strada l’occhio inizia a percepire lo spazio circostante in modo diverso, iniziando a notare lo sfondo. Lo sguardo ha dunque una percezione nuova che, otticamente, sembra allontanare la Cupola.

Anche una volta svelato l’arcano, recarsi a via Piccolomini per vivere quest’illusione resta un must da fare, almeno una volta nella vita, a Roma. Non per caso in molte guide della Capitale l’illusione ottica di via Piccolomini è riportata tra le esperienze da non perdere in città.

3 – I calcoli prospettici del colonnato romano di San Pietro

San Pietro, nella sua maestosità, non si limita all’illusione ottica dimensionale di via Piccolomini. Un altro degli effetti ottici più belli d’Italia riguarda il celeberrimo colonnato di San Pietro, che virtualmente “abbraccia” i fedeli che lì si recano ad ascoltare le parole del Papa. Le illusioni ottiche del colonnato di San Pietro, nel loro complesso, sono un famoso esempio di una tecnica architettonica che utilizza trucchi visivi per creare un’illusione ottica di profondità, altezze e distanze. Il colonnato è stato progettato dal genio del barocco Gian Lorenzo Bernini nel XVII secolo.

Il colonnato è costituito da 284 colonne su quattro file, ciascuna sormontata da una statua di un santo o di un apostolo. Queste sono disposte in una serie di curve, creando un senso di movimento che attira lo sguardo dello spettatore verso il centro del colonnato. La prima illusione ottica del colonnato è creata dal fatto che le colonne non sono equidistanti. Al contrario, ai bordi esterni del colonnato sono più ravvicinate che al centro, creando un senso prospettico che fa apparire il colonnato più lungo e imponente di quanto non sia in realtà. Quest’effetto, noto come “prospettiva forzata”, è comunemente usato in architettura, arte e fotografia per creare illusioni di profondità e distanza. Ciò fa sì che, se osservate dal centro del colonnato, le quattro file sembreranno solamente una!

Un’altra illusione ottica nel colonnato è creata dalla curvatura delle colonne. Se viste da certe angolazioni, sembrano essere perfettamente diritte, ma se viste da altre angolazioni, sembrano essere curve. Quest’effetto è noto come entasi, ed era anche intenzionale, in quanto conferisce al colonnato un senso di dinamismo e vitalità. Oltre a ciò, in tal modo le colonne della porta principale sembrano di colore diverso!

4 – Il trompe-l’œil della cupola della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola

Non c’è due senza tre, restiamo ancora a Roma, lasciando però la splendida Basilica di San Pietro. Rechiamoci nell’altrettanto affascinante Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola (il fondatore dell’ordine religioso dei Gesuiti), situata in via della Caravita, non troppo distante dal Pantheon. Questa chiesa ha la forma di una croce latina, con presbiterio absidato e sei cappelle laterali (tre a sinistra e tre a destra). Per ciò che riguarda le dimensioni è lunga 81.5 metri e larga 43 metri.

Al suo interno, la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola presenta affreschi di notevole interesse artistico, quali ad esempio le quadrature del pittore austriaco gesuita Andrea Pozzo. Già questi affreschi presentano un primo artificio prospettico, dato che se guardati da un ben preciso punto della chiesa (identificato da un disco dorato posto nel pavimento della navata) danno l’idea di un tempio costruito sopra la chiesa stessa.

La vera illusione (fra gli effetti ottici più belli d’Italia) è però quella della “falsa cupola” presente sul soffitto della chiesa. Il dipinto mostra una cupola estremamente realistica, con un’apertura al centro che sembra condurre al cielo. L’illusione è creata da una combinazione di tecniche, tra cui lo scorcio, ossia una distorsione prospettica per creare l’illusione della profondità, e l’uso di luci e ombre per dare l’impressione di una struttura reale.

La cupola è dipinta su un soffitto piatto, ma il modo in cui è dipinta dà l’illusione di una cupola che si estende verso l’alto nel cielo. Questo effetto è ulteriormente rafforzato dall’uso di tecniche pittoriche trompe-l’oeil (che tradotto significa “inganna l’occhio”), come modanature dipinte, colonne e figure che sembrano essere in piedi sui bordi della cupola.

L’illusione è così convincente che i visitatori spesso si sentono disorientati mentre cercano di inquadrare lo spazio dipinto!

5 – La galleria prospettica di Palazzo Spada a Roma

Se pensate di aver visto tutte le illusioni ottiche di Roma, vi sbagliate! Fra le tantissime che possono ritrovarsi nei vicoli e nei monumenti della Capitale, degna di nota è sicuramente quella della galleria di Palazzo Spada. Il palazzo, ubicato fra Campo de’ Fiori ed il Tevere, prende questo nome in quanto nel 1632 lo acquisì il cardinale Bernardino Spada. L’ecclesiastico, che mostrava grande interesse per la prospettiva e i giochi prospettici, chiamò il famosissimo artista Francesco Borromini per modificare gli interni del palazzo secondo i nuovi gusti dell’epoca.

Una delle caratteristiche più famose del palazzo è l’illusione ottica della “prospettiva forzata” creata nel cortile del palazzo. Questa illusione fa apparire lo spazio molto più lungo di quanto non sia in realtà. Borromini ha progettato il cortile del palazzo con una serie di colonne e archi che diminuiscono di dimensioni man mano che si allontanano. Questo crea l’impressione che lo spazio sia molto più lungo di quanto non sia in realtà. Per aumentare l’illusione, Borromini ha collocato una statua in fondo al cortile che sembra essere a grandezza naturale, ma in realtà è alta solo 60 centimetri! Ciò migliora ulteriormente il senso di profondità e distanza nello spazio.

L’illusione è più impressionante se vista da un punto di osservazione specifico. Per sperimentare l’illusione, i visitatori devono trovarsi in un punto specifico segnato sul terreno nel cortile. Da questo punto, le colonne e gli archi convergono in un unico punto di fuga, creando l’illusione di uno spazio molto più lungo. Ed effettivamente è così, visto che la galleria (lunga all’incirca 8 metri) sembra in realtà svilupparsi per quasi 40 metri di estensione! Che dire, uno degli effetti ottici più belli d’Italia senza ombra di dubbio.

6 – Il finto coro del Bramante a Milano

Per ammirare un altro degli effetti ottici più belli d’Italia saliamo decisamente di latitudine fino a Milano, dove si trova la chiesa di Santa Maria in San Satiro. Situata a poca distanza dal celeberrimo Duomo, questa chiesa nasconde un vero e proprio tesoro, il finto coro del Bramante alla fine della navata centrale. Anche l’illusione ottica di Santa Maria in San Satiro del Bramante, come la precedente, è un famoso trompe-l’oeil, o trucco dell’occhio.

La chiesa di Santa Maria in San Satiro risale al XV secolo e Bramante fu incaricato di progettarne e decorarne l’interno. Una delle sfide affrontate dall’artista era lo spazio limitato disponibile per il coro, l’area semicircolare dietro l’altare. Bramante ha risolto questo problema creando un’illusione ottica che sembra estendere l’abside e la navata della chiesa.

Per creare l’illusione, Bramante dipinse una veduta prospettica dell’abside su una superficie piana, utilizzando tecniche che creavano l’idea di profondità e distanza. Ha quindi costruito un arco poco profondo, profondo solo circa un metro, davanti alla superficie dipinta, che sembra essere una continuazione del coro. L’arco è decorato con lesene, cornici e altri elementi architettonici che riprendono lo stile dell’abside reale, esaltando ulteriormente l’illusione.

Il risultato è un’illusione ottica che fa apparire l’abside della chiesa molto più profonda di quanto non sia in realtà. L’illusione è così convincente che i visitatori spesso cercano di entrare nello spazio oltre l’arco, solo per essere fermati dal solido muro dietro di esso!

L’illusione ottica di Bramante dell’abside della chiesa di Santa Maria in San Satiro. (Credits: Yes Milano)

7 – L’effetto pendente della Torre degli Asinelli di Bologna

Chiudiamo queso viaggio attraverso gli effetti ottici più belli d’Italia col simbolo di Bologna, la Torre degli Asinelli. La torre fu costruita nel XII secolo ed è alta 97,2 metri, rendendola una delle torri medievali più alte d’Italia. Una delle caratteristiche più interessanti della torre è l’illusione ottica che si crea guardando la torre dalla sua base.

L’illusione ottica è nota come “illusione della torre pendente” ed è creata perché la torre non è perfettamente verticale, ma in realtà è leggermente inclinata verso Est. L’inclinazione non è immediatamente percepibile, ma diventa più evidente quanto più in alto si guarda la torre. Questo crea l’impressione che la torre si sporga sulla piazza sottostante.

L’illusione è ulteriormente accentuata dal disegno delle finestre della torre, che sono più strette in alto che in basso. Questo crea l’impressione che la torre sia ancora più inclinata di quanto non sia in realtà. L’illusione della torre pendente ha affascinato i visitatori di Bologna per secoli e continua ad essere una popolare attrazione turistica oggi. La torre è aperta al pubblico e i visitatori possono salire i 498 gradini fino in cima per una vista panoramica della città e della campagna circostante. Tuttavia, i visitatori che soffrono di vertigini possono trovare la salita impegnativa, poiché la torre oscilla leggermente al vento e i gradini sono stretti e ripidi.

Piccolo off-topic: potevamo non chiudere questo viaggio con l’orda di turisti che “sorregge” la Torre di Pisa? D’altronde, si tratta dell’effetto ottico per eccellenza nell’architettura italiana!

Published by
Shadi Abu Islaih