L’esame di Laurea diventa esame di Stato. Il disegno di legge prende forma
L’obiettivo del Ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, è quello di snellire l’iter procedurale. Esso infatti porta a tempi di inserimento del mondo del lavoro dei neolaureati molto lunghi.
Ad oggi uno studente dell’università, una volta laureatosi, non è già abilitato ad esercitare la professione. Infatti bisogna sostenere l’esame di stato. La problematica è che esso è previsto in varie finestre di sessione, con cadenza semestrale o annuale. La volontà è quella di snellire questo iter, per portare i nuovi tecnici nel mondo del lavoro al più presto possibile. Il primo intervento è stato fatto in piena emergenza Covid-19 per i neolaureati in medicina. Oggi si ritiene che tale operazione sia matura anche per altri corsi di laurea.
Esame di Laurea e di Stato: il titolo di studi sarà abilitante
“E’ stata fatta una revisione dell’ordinamento didattico del corso di laurea per i futuri camici bianchi, all’interno del quale era stato già incluso un tirocinio professionalizzante.”
Queste le parole le parole pronunciate dal Ministro Manfredi. Molto probabilmente i primi corsi di laurea su cui si interverrà saranno sempre circoscritti all’ambito medico. Si parla infatti di odontoiatri, veterinari, psicologi. Ad essere immediatamente immessi nel mondo del lavoro saranno anche coloro che hanno conseguito il titolo dopo il percorso triennale delle lauree professionalizzanti.
“Ho ritenuto che fosse ormai maturo un più ambizioso intervento di semplificazione del sistema delle lauree.”
Ha così continuato il ministro dell’università.
Cosa prevede l’iter?
Secondo il Ministro dell’università, l’esame che segna la conclusione del percorso di studi risulta esser anche la sede più adatta a sostenere l’esame di Stato. Tutto ciò nel pieno rispetto delle norme costituzionali. Si agirebbe nel pieno rispetto dell’articolo 33, 5° comma, della Carta costituzionale. L’iter classico prevede che dopo il conseguimento della laurea si debba aspettare l’apertura della finestra di sessione per sostenere l’esame di Stato. Ciò preclude ai giovani neolaureati un rapido accesso al mondo del lavoro. La volontà è quella di eliminare questo lasso temporale, concentrando tutto in un solo momento, coronando gli studi con l’abilitazione.
Il nuovo iter, oggetto di un disegno di legge, coinvolgerà anche i neo-ingegneri ma non gli avvocati o quelle professioni che non rientrano nella giurisdizione del ministero dell’Università. Pertanto saranno necessari accordi specifici con i singoli Ordini professionali per regolamentare il percorso di tirocinio da eseguire durante gli anni di studio in vista della laurea. La rivoluzione è già nero su bianco.