Il riciclo dei mattoni di argilla usati: Rebrick
Fino ad oggi, i rifiuti della demolizione di edifici come cemento, malta e mattoni, vengono depositati in discarica o riciclati come materiale da riempimento nei sottofondi. L’azienda danese Gamle Mursten ha inventato il sistema “Rebrick” di riciclo dei mattini usati. Questo sistema mira a diffondere in tutta Europa una tecnologia che consenta un cambio di paradigma nell’ambito della gestione e del riciclaggio dei rifiuti da demolizione. Il sistema ha come obbiettivo quello di recuperare i mattoni di argilla attraverso la pulizia automatizzata. Ciò comporta a far risparmiare all’ambiente 0,5 kg di CO2 per ogni mattone.
Riciclo dei mattoni: il sistema Rebrick
L’efficienza delle risorse è diventato un tema prioritario nell’agenda europea. Come abbiamo già visto nell’articolo sull’ “End of waste“, l’Europa ha già emanato una direttiva denominata “Pacchetto economia circolare” dove vengono definiti gli obbiettivi in termini di riduzione nella produzione di rifiuti. L’azienda danese Gamle Mursten si è posta l’obbiettivo di prolungare il ciclo di vita dei mattoni di argilla, pulendoli e riutilizzandoli. Ciò avviene tramite lo smaltimento automatizzato dei rifiuti di demolizione, dove i mattoni vengono puliti mediante raschiatura e preparati per essere riutilizzati. Secondo l’azienda danese, ogni mattone riutilizzato consente di risparmiare 0,5 kg di emissioni di CO2 poiché la combustione di nuovi mattoni è molto dispendiosa in termini di energia e risorse. Il sistema Rebrick ha come obbiettivo quello di:
- sviluppare e migliorare la tecnologia di pulizia dei mattoni;
- esplorare il mercato per i mattoni riutilizzabili nei paesi europei;
- commercializzare i mattoni ripuliti in Europa.
Il progetto Rebrick mira a sviluppare e modificare se necessario la tecnologia di pulizia del mattone in modo tale da renderla consona alla commercializzazione dei mattoni nel rispetto delle esigenze regionali europee.
La catena del valore
Il sistema Rebrick è l’esempio di un modello di business evoluto rispetto alla classica strategia aziendale con il modello di “value chain”. Rebrick è un sistema di valori omnicomprensivo, in cui il valore viene creato e condiviso nei mercati. Come si evince dal metodo “end of waste” l’obbiettivo principale è quello di trasformare i “rifiuti” in “prodotti”. Il processo è ripetibile e consente di adottare un modello di business ciclico paragonabile ad un sistema di valori circolare. Questo metodo consente non solo di trasformare rifiuti ma porta anche vantaggi in termini di creazione di nuovi posti di lavoro.
“ci sono milioni di edifici di mattoni nel mondo. Ogni volta che uno di questi edifici viene demolito, i mattoni possono diventare parte di un nuovo edificio e di una nuova storia”.
Claus Nielsen, coordinatore del progetto e membro della Gamle Mursten
Dallo scarto al prodotto
L’azienda danese ha ideato la tecnologia che mira a recuperare i vecchi mattoni attraverso la pulizia da calcestruzzo e malte. Il processo di pulizia è ecologico, non utilizza acqua o prodotti chimici ma solo vibrazioni. Questa attività è essenziale affinché il materiale di scarto venga trasformato in prodotto riutilizzabile senza incorrere allo smaltimento di sostanze e prodotti chimici, dato che smaltirli produce dei costi. I detriti prodotti dalla demolizione vengono caricati su una tramoggia e trasportati su nastri al separatore che recupera i mattoni separandoli da malte, cemento, legno, ferro e altri materiali. Un sistema automatizzato separa ulteriormente i mattoni interi da quelli danneggiati. I mattoni utili vengono poi puliti secondo un processo basato sull’utilizzo di macchine vibranti. Questi successivamente vengono selezionati manualmente secondo qualità, estetica e valore. I mattoni che superano i controlli vengono poi impilati e confezionati, pronti per essere riutilizzati.
L’applicazione di questa tecnica consente di realizzare edifici in linea con gli obbiettivi di riduzione delle emissioni in atmosfera ed efficienza delle risorse disponibili nel comparto edile. Si stima che se il sistema Rebrick raggiungesse un numero intorno ai 300 milioni di pezzi prodotti all’anno, il beneficio ecologico ammonterebbe a 150 mila tonnellate di CO2 in meno ogni anno.