Le Autorità di Sistema portuale hanno ottenuto l’approvazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) per il finanziamento di 23 opere. La cifra del finanziamento per gli interventi nei porti italiani si aggira a 906 milioni di euro da suddividere in due tranche. Questo risultato è stato raggiunto al termine della Conferenza Unificata al Decreto proposto dal Ministro Paola De Micheli. La priorità verrà data a quei porti immediatamente cantierizzabili o che hanno già avuto dei finanziamenti e ne attendono altri per completare i lavori.
«Il mio ministero, nell’ambito del lavoro di preparazione del Recovery fund, integrerà ”Italia veloce” con altri progetti. Molti saranno concentrati soprattutto al Sud e nelle aree interne del centro Italia. Abbiamo poi concordato con le Regioni l’elenco delle opere delle Olimpiadi invernali del 2026 e a breve uscirà il mio decreto in merito. Entro la fine del mese invierò al premier Conte la prima proposta di opere da commissariare. Abbiamo poi finanziato più di 900 milioni sui porti, abbiamo istituito l’Autorità per la Laguna di Venezia, che avrà le competenze dell’ex magistrato delle acque e gestirà il Mose. Stiamo attuando il piano di rinascita urbana finanziato con 850 milioni per le periferie. E poi stiamo aprendo cantieri, sbloccando opere…».
Intervista del Corriere della Sera al Ministro Paola De Micheli.
Per gli interventi nei porti della penisola italiana, il Ministero ha stanziato una prima tranche di 794 milioni per i primi 20 interventi ritenuti prioritari. I porti devono poter essere immediatamente cantierabili, rispondenti ai criteri di sostenibilità ambientale, di messa in sicurezza o già parzialmente finanziati. La seconda tranche di 112 milioni di euro sarà assegnato nel mese di settembre con il riparto del Fondo Investimenti 2020.
La suddivisione delle risorse secondo le principali 3 macro aree italiane è stata concepita in base agli interventi da effettuare.
Come si apprende dal comunicato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nella definizione delle risorse si è tenuto conto del principio di riequilibrio territoriale. Con tale principio si cerca di favorire le regioni del Mezzogiorno e le regioni colpite dal sisma, con un volume di stanziamenti proporzionale alla popolazione residente.