Due frasi diametralmente opposte, per due fazioni che al confronto la scelta fra team Tony Stark/Iron Man e team Steve Rogers/Captain America di “Civil War” finisce quasi in secondo piano. Le frasi in questione sono “quando si diventa adulti, addio divertimento!“ e “non si smette mai di essere bambini”.
Due espressioni che più lontane di queste non si può, figlie di un modo di vedere l’età adulta secondo due visioni antitetiche. La prima frase evidenzia le responsabilità, inevitabili, cui un essere umano che raggiunge l’età adulta non può sottrarsi (a differenza dei bambini, avulsi da quest’incombenza). La seconda asserzione invece, sebbene non rinneghi l’oggettività dei compiti e degli oneri propri dell’età adulta, in modo quasi romantico lascia all’adulto quel briciolo di bambino interiore che rende più bella e leggera la vita.
Probabilmente la verità, come ogni cosa che si rispetti, sta nel mezzo (Aristotele aveva ragione dicendo che “in medio stat virtus”). Un adulto ha compiti e responsabilità da fronteggiare, ma nel farlo non deve necessariamente abbandonare il suo lato fanciullesco che ne allieta l’esistenza. E poi, diciamocela tutta… E’ così bello tornare bambini quando si può!
Dunque, se avete ancora quella scintilla giovanile che arde dentro di voi (o anche se vi sentiate adulti al 100%, fa poca differenza in questo caso), amate il modellismo e doveste capitare ad Amburgo, non perdetevi il Miniatur Wunderland. Uscirete da lì con lo stesso sorriso dei bambini, garantito!
Visitare il Miniatur Wunderland di Amburgo non è solo osservare modellini in scala di aerei, treni, automobili o navi, ma rappresenta un’esperienza immersiva multisensoriale che coinvolgerà allo stesso modo grandi e piccini. Situato nella zona centrale della città (e dunque facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici), è il plastico multimodello in scala H0 (con modelli di aerei, treni, auto e navi in scala 1:87 rispetto al reale) più grande al mondo. Che sia un successo in termini turistici, con circa un milione di visitatori l’anno, risulta abbastanza evidente.
Nei quasi 7000 metri quadri di superficie su cui si snoda la struttura è possibile spaziare fra le più disparate ambientazioni (alcune reali, altre di fantasia) potendo scegliere fra scene di vita quotidiana, luoghi selvaggi o paesaggi fiabeschi. Fra gli scenari attualmente visitabili ci sono, elencati in ordine cronologico di apertura al pubblico:
Altre attrazioni includono la Scandinavia, la Svizzera, il celeberrimo Aeroporto di Knuffingen, l’Italia (con annessa riproduzione di Venezia), Monaco e la Provenza, Rio de Janeiro e la Patagonia (queste ultime 3 ambientazioni sono in corso di realizzazione).
Non mancano ovviamente futuri progetti come Sud America, Asia e Gran Bretagna.
La mostra, aperta ufficialmente al pubblico dal 2001, è una delle attrazioni turistiche più popolari dell’intera Germania. Una delle caratteristiche più impressionanti di Miniatur Wunderland è la sua attenzione ai dettagli. La mostra presenta versioni in miniatura di famosi punti di riferimento, come il Grand Canyon, il Monte Rushmore e la striscia di Las Vegas (Torre Eiffel inclusa). Le città modello includono anche versioni in miniatura di monumenti famosi come la Torre Eiffel, il Colosseo e la Statua della Libertà.
I modelli, così come le ambientazioni, sono incredibilmente dettagliati e molti di essi sono interattivi, con veicoli, treni e persino aeroplani in movimento. Oltre ai plastici finora descritti, il Miniatur Wunderland presenta anche una serie di altre attrazioni, tra cui un circo in miniatura e una sala da concerto in miniatura con un’orchestra funzionante. Ci sono anche una serie di Easter eggs nascosti e scherzi all’interno sparsi per tutta la mostra, che i visitatori possono provare a trovare in ogni ambientazione.
Il Miniatur Wunderland si distingue anche per il massiccio uso della tecnologia. I treni e tutti i modelli in mostra sono dotati di chip e sensori che consentono loro di muoversi e reagire l’un l’altro in modo realistico. La mostra presenta anche elementi interattivi che consentono ai visitatori di controllare alcuni aspetti della mostra, come il movimento dei veicoli e l’illuminazione degli edifici.
La struttura è gestita da un team di oltre 300 membri dello staff, che lavorano instancabilmente per garantire che tutto proceda senza intoppi. I visitatori possono osservare lo staff al lavoro, mentre effettuano la manutenzione,la riparazione o la semplice pulizia dei modelli, e possono anche dare un’occhiata dietro le quinte al funzionamento interno della mostra.
Insomma, un mondo magico dentro cui perdersi e divertirsi per ore!
All’interno del Miniatur Wunderland ognuna delle ambientazioni presenti varrebbe da sola il prezzo del biglietto d’ingresso. Ve ne sono però alcune che rendono questo luogo di fatto unico al mondo, il cui ricordo resterà indelebile nella memoria di ogni visitatore. Gerrit Braun e suo fratello Frederik, i fondatori di questo meraviglioso mondo in miniatura, ad inizio anni 2000 hanno iniziato quasi per gioco la realizzazione di un modello ferroviario che, metro dopo metro e vagoncino dopo vagoncino, finisce per diventare il più grande del mondo di questo tipo.
Da lì in poi, l’idea più “folle” di tutte: sulla falsa riga del modello ferroviaio, realizzare un aeroporto in scala! Nasce così, dopo non poche difficoltà (nei sei anni necessari per la realizzazione Gerrit Braun, coi suoi collaboratori, è stato più volte sul punto di abbandonare il progetto in quanro “…alcuni problemi sembravano irrisolvibili…”), il Knuffingen Airport, l’aeroporto in miniatura più grande e realistico al mondo. L’aeroporto è stato completato per il decimo anniversario di Miniature Wonderland, ed attualmente fino a 360 aerei vi decollano e atterrano giornalmente.
Tutto è studiato nei minimi dettagli, dai differenti modelli di aereo (compresi i “pesi massimi” Airbus A380 e Beluga e Boeing 747) alle modalità di decollo ed atterraggio. Braun scarta subito la solita tecnologia con rampa inclinata nella fase iniziale del progetto, non rispondendo alle sue esigenze di realismo. La soluzione del problema? Sottili barre d’acciaio (appena visibili) che sollevano ed abbassano i modelli di aereo sulle piste di atterraggio e decollo. Estremamente realistici anche gli angoli di attacco dei vari tipi di velivoli, i tempi di rifornimento e l’esatto meccanismo di attracco dei pontili d’imbarco (le “dita”) attraverso le quali i passeggeri salgono e sbarcano.