Architettura green

Nasce il primo magazzino in legno d’Italia

In mezzo alle Alpi, a Cortaccia, in provincia di Bolzano, nasce il primo magazzino d’Italia realizzato in legno. La soluzione in legno sostituisce il tradizionale acciaio per dare un’impronta maggiormente sostenibile alla struttura. Notoriamente il legno può non sembrare una soluzione ecologica, ma in realtà, la provenienza del legno utilizzato per il magazzino è da foreste certificate PEFC o FSC ed è prodotto da stabilimenti che si trovano in una distanza compresa nel raggio di 60 km dall’edificio. La soluzione adottata consente di abbattere 2400 tonnellate di CO2, che rimangono immagazzinate nelle strutture fino a fine vita.

Il magazzino, credits professionearchitetto.it

La realizzazione del magazzino in legno

Rothoblaas, società altoatesina la cui sede è proprio a Cortaccia, realizza prodotti specifici per l’edilizia in legno. Essa si è dotata di un hub logistico che rispecchia la sua specializzazione produttiva. Il nuovo magazzino centrale dell’azienda, la cui presenza si sviluppa in 22 paesi, si estende per 3.000 metri quadrati e alto 21.

L’essenza dell’edificio in legno, credits: professionearchitetto.it

Tale impianto farà da sede di smistamento per le sopracitate Esso è figlio della progettazione dello studio Lukas Burgauner Architecture. Il magazzino sfrutta il legno per esaltare l’estetica della struttura, ma al contempo il legno è protetto. Esso è stato dotato sedi sparse nel mondo. di una scaffalatura in legno, ideata e costruita da Automha, società di Azzano San Paolo, nella Bergamasca, specializzata nell’offerta di soluzioni per l’intralogistica.

I materiali all’esterno

L’esterno della struttura è rivestito in alluminio, caratterizzato da delle profonde fessure. Esso presentano però un rivestimento in larice locale. Tale rivestimento è utile al soddisfacimento della normativa in materia di sicurezza antincendio; i progettisti hanno saputo interpretare formalmente questa esigenza utilizzando un rivestimento a scandole che richiama l’architettura tradizionale della zona. Tale soluzione non snatura grazie ai tagli, l’anima del progetto ovvero il legno, che domina la struttura e le parti interne.

Parola a Robert Blaas

Il caso, ad oggi un unicum nel panorama italiano e Robert Blaas, amministratore delegato di Rothoblaas, ha dato la sua personale definizione della struttura:

esso è un magazzino autoportante costituito da quattro trasloelevatori, ovvero robot in grado di movimentare quattro tipi diversi di pallet di altrettante dimensioni e misure differenti, con un peso massimo dell’unità di carico di 1.000 kg, un sistema di convogliamento a terra specifico

Rothblaas, credits: professionearchitetto.it

Inoltre, l’a.d. ha giustificato la scelta del legno come materiale per gli scaffali:

per via della possibilità di posizionare i correnti all’altezza desiderata, per la riduzione delle deformazioni con le sezioni piene e spazi paragonabili, la resistenza al fuoco superiore se paragonata alle strutture in acciaio e, infine, la leggerezza e la facilità d’installazione.

La peculiarità strutturale

L’edificio per la sede di Rothoblaas è caratterizzato dal fatto di posare sul vecchio letto del fiume Adige. Infatti, fino al XVIII secolo esso fluiva lungo il percorso oggi occupato dal magazzino. Successivamente il percorso dell’Adige è stato deviato e la zona bonificata. Proprio per questa ragione, le fondazioni su cui posa l’edificio Rothoblaas sono caratterizzate da una estesa platea, poggiata su pali trivellati ad elica continua di 40 cm di diametro e 27 m di lunghezza. Tali pali però, fungono anche da pilastri in legno lamellare (sono ben 500) che costituiscono il magazzino autoportante, la cui particolarità sta nel fatto che gli scaffali scaricano a terra il peso delle merci stoccate, fungendo da struttura portante.

La struttura controventata, credits professionearchitetto.it

Rispetto invece, agli sforzi orizzontali, la struttura è stata dottata di doppia controventatura, con due sistemi indipendenti. Per la direzione Nord-Sud sono state utilizzate 12 torri di controvento. Esse sono costituite da una sezione scatolare in LVL e legno lamellare, incastrate alla fondazione per mezzo di piastre preinserite nel getto. Riseptto invece, alla direzione Est-Ovest, sono le stesse scaffalature a fare da controvento. I pilastri sono incastrati alla base e collegati in copertura, costituita da un’orditura di travi in legno lamellare e da una pannellatura in X-LAM, che va a realizzare un diaframma rigido.

Il magazzino automatico

La matrice ecosostenibile ed all’avanguardia della struttura non si ferma all’ambito dei materiali. Infatti, l’edificio è caratterizzato anche da un sistema di gestione del magazzino completamente automatizzato, dove sono stati installati dei sistemi per la movimentazione dei bancali, che permettono di gestire e ottimizzare i processi logistici, oltre al recupero dell’energia in frenata, riutilizzabile all’interno dell’azienda.

Magazzino automatico, credits: professionearchitetto.it

Il magazzino è diviso in quattro zone, organizzate in base al peso ed ai volumi dei pallets. Si vanno infatti a posizionare i più piccoli e pesanti in basso, mentre i più ingombranti e leggeri più in alto.

Published by
Mariano Iengo